Sabato, 20 aprile 2024 - ore 02.50

A Cremona inaugurato il CRIT – Polo per l’Innovazione Digitale. Una casa della tecnologia per il territorio

Smart land e Smart Agrifood come principali vocazioni del nuovo centro Nel corso di un affollato evento, è stato inaugurato questa mattina il CRIT – Polo per l’Innovazione Digitale di Cremona, un attore di di studio, ricerca e sviluppo che intende offrire un contributo importante alla crescita socio-economica di tutto il territorio regionale.

| Scritto da Redazione
A Cremona inaugurato il CRIT – Polo per l’Innovazione Digitale. Una casa della tecnologia per il territorio A Cremona inaugurato il CRIT – Polo per l’Innovazione Digitale. Una casa della tecnologia per il territorio

Il CRIT - Polo per l’Innovazione Digitale è parte fondamentale della progettualità del Consorzio CRIT, nato nel 2012 dal volere di alcune aziende cremonesi operanti nel mondo ICT, in particolare Linea Com, MailUp e Microdata Group, stimolate dal Politecnico di Milano Campus di Cremona. Dopo la visita di venerdì pomeriggio del ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Maurizio Martina, oggi a dare il benvenuto ai primi visitatori sono stati il presidente del consorzio CRIT Carolina Cortellini, per l’occasione in compagnia del sindaco di Cremona Gianluca Galimberti, di Giandomenico Auricchio, Presidente CCIAA di Cremona, di Antonio Vivenzi, Presidente LGH, di Carlo Malvezzi, Consigliere Regione Lombardia, Presidente Commissione Affari Istituzionali e di Luciano Pizzetti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

«Ce l’abbiamo fatta – ha detto Cortellini, poi raggiunta da Gerardo Paloschi, direttore generale di Linea Com e Matteo Monfredini, presidente di Mail Up – dopo anni di intenso lavoro il consorzio CRIT realizza uno dei suoi obiettivi principali: nasce il Polo, che vuole essere punto di riferimento per l’innovazione, e promotore di sviluppo economico, sociale e culturale per il territorio circostante e a servizio di un’area molto più vasta. Lo spazio che vedete il frutto di una attenta opera di rigenerazione urbana. La progettualità e la sua conformazione traducono molto bene la nostra vision: puntare al miglioramento della qualità del lavoro e della vita, all’accrescimento della competitività e all’attrattività del territorio attraverso le nuove tecnologie di comunicazione e informazione. Vogliamo che il Polo sia focalizzato sulla smart land, concetto che riveste grande valore sociale oltre che economico. La nostra progettualità intende fornire un contributo concreto per migliorare la vita delle comunità, valorizzare le eccellenze sul territorio e generare nuove opportunità per tutti. Abbiamo individuato sei “motori di accelerazione e sviluppo del territorio”: primo fra tutto l’agricoltura smart. Saremo al fianco delle associazioni professionali e degli imprenditori agricoli. Qui vogliamo realizzare grazie a un accordo con il Politecnico di Milano una collaborazione stretta con l’Osservatorio nazionale SmartAgrifood, Osservatorio che sempre qui avrà sede e che si occuperà delle nuove tecnologie applicate all’agricoltura: droni, sensoristica, elaborazione dati in ambito zootecnico».

Gli altri cinque motori sono quelli dedicati alla smart utility (per aumentare i servizi pubblici locali e migliorarne la qualità, grazie alle nuove tecnologie), l’ICT per la Pubblica Amministrazione locale (cioè l’incrocio tra IoT e territorio per costruire un modello di Smart Land), Industria 4.0 (l’automazione industriale, grazie all’integrazione delle nuove tecnologie, può migliorare le condizioni di lavoro ed efficientare i processi), ambiente e paesaggio (la digital innovation per la tutela ambientale), oltre alla prosecuzione del progetto Cobox, il coworking nel quale dal 2015 cresce e si confronta una comunità di professionisti ICT e di startup.

«È un giorno di festa per tutta la città - ha detto il sindaco di Cremona Galimberti –, e quello del Polo è un esempio interessante, che parte dal lavoro di più amministrazioni ma soprattutto dal lavoro di più imprese, motore di sviluppo e formazione di una comunità. Oggi parliamo di lavoro e di giovani in particolare, di una prospettiva di futuro che riguarda Cremona ma anche tutto il Paese. Il Polo rappresenta un modello proprio di una realtà come la nostra: oggi per garantire lo sviluppo di un territorio occorre mettere insieme imprese e centri di sapere. Mettere insieme Politecnico e imprese anche in ambiti cosiddetti tradizionali è quanto va fatto qui come nel resto del Paese».

«Il Polo non è solo una cosa bella, ma anche una speranza e uno stimolo per tutte le imprese, anche quelle piccole, a innovare - è stato il commento del presidente della Camera di Commercio Auricchio –. Chi non innoverà avrà un futuro più difficile: si parla molto di Impresa 4.0, ma ogni azienda deve trovare il proprio modo di essere innovativa. Il Polo mi ha fortemente colpito, e per questo l’abbiamo messo insieme alla Fiera e alle Università fra gli asset strategici».

«Oggi non inauguriamo un immobile, ma anche una idea imprenditoriale – ha detto il presidente di LGH Vivenzi -: un’idea diversa di immaginare il futuro. Oggi Cremona e non solo si inizia un percorso. È una idea che lancia in avanti la prospettiva della nostra società».

«Il valore di crescita che il Polo porta qui è importante per il territorio come per tutta la regione - ha spiegato il consigliere regionale Malvezzi -. Abbiamo avuto coraggio di abbracciare quel progetto allora, ora è importante avere l’ardire di continuare a sognare: continuiamo a essere coraggiosi perché questo è il tempo dei visionari e di chi sa sognare. Continuiamo a essere pionieri».

«Questo è davvero un buon giorno ricco di sostanza - è stata la dichiarazione del sottosegretario Pizzetti –: è meraviglioso vedere come è nato questo grande progetto. C’è una innovazione che contrasta nuove forme di disuguaglianza, nella comunicazione, nelle conoscenze, nelle relazioni sociali. Questo investimento favorisce la diffusione in un mix felice fra imprese, innovazione, cittadinanza, migliorando verso l’alto la competitività».

Le caratteristiche del Polo

Il principale obiettivo del Polo è fare da pivot territoriale, facilitando il miglior utilizzo delle tecnologie digitali a servizio delle comunità locali. Nel Polo per l’Innovazione Digitale operano varie società che coprono tutti i principali segmenti della filiera dell’ICT e che impiegano oltre 500 addetti, da quelle che costituiscono il consorzio CRIT (Microdata Group, Mailup, Lineacom, Incode, Gamm System) a quelle residenti nel Cobox, lo spazio di coworking attivo da due anni in via dei Comizi Agrari e che verrà trasferito all’interno del Polo.

Il Polo è stato realizzato nel quadro di un intervento di rigenerazione urbana su una superficie di 13.000 mq. In questo quadro di rigenerazione urbana si sta già pensando allo sviluppo dei lotti adiacenti riservando una parte per un ulteriore sviluppo. La struttura, dispone di ampie terrazze dotate di impianto fotovoltaico, un intervento che renderà pressoché autosufficiente il complesso dal punto di vista del fabbisogno elettrico. Alcuni degli aspetti sui quali i progettisti si sono concentrati sono la sicurezza, la sostenibilità e l’efficienza energetica.

La chiave per coniugare la presenza di attività e processi energivori, è stata l’adozione di un protocollo per la gestione delle attività della struttura, conosciuta come BMS. Grazie a questo approccio, tutti i sistemi di controllo dei processi che avvengono all’interno dell’edificio, dalla videosorveglianza, ai sistemi antifurto, di climatizzazione, di controllo impiantistico, sono controllabili in remoto, tramite smartphone. L’illuminazione degli uffici e di tutti gli ambienti è affidata ad apparecchi con led, con un dispendio energetico considerevolmente minore rispetto ai sistemi tradizionali.

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