Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 09.25

Aduc Tassisti e ambulanti. Spunti per una lezione di educazione civica ai nostri figli

Sono moltissimi gli spunti che la "protesta" di tassisti e venditori ambulanti offre ai genitori vogliosi di impartire ai figli qualche lezione di educazione civica:

| Scritto da Redazione
Aduc Tassisti e ambulanti. Spunti per una lezione di educazione civica ai nostri figli

Sono moltissimi gli spunti che la "protesta" di tassisti e venditori ambulanti offre ai genitori vogliosi di impartire ai figli qualche lezione di educazione civica:

1. la violenza funziona! Blocco delle strade, bombe carta, tirapugni, calci alla polizia, assalto a sedi di partiti politici e Istituzioni sono strumenti legittimi ed efficaci per raggiungere un obiettivo politico; 2. la politica non è ricerca pacifica di una sintesi tra interessi contrapposti, con la bussola del bene comune. Tra gli interessi di una corporazione scatenata e quelli di milioni di silenziosi utenti del servizio pubblico, conviene politicamente schierarsi con la prima. Solo quando i milioni di cittadini-utenti non saranno capaci di mettere a ferro e fuoco le città, dovranno continuare a pagare un giro in taxi - sempre che ne trovino uno disponibile - più di un volo aereo per Londra.

3. il Sindaco non deve governare il servizio di trasporto pubblico urbano e contrastare chi blocca da giorni con violenza la città che amministra. Dopo non aver fatto nulla per mesi contro l'abusivismo di cui si lamentano i tassisti, le basterà scendere in piazza al loro fianco quando stanno per prevalere, et voilà, il successo è garantito.

4. il progresso tecnologico, l'apertura al mercato, la creazione di nuovi lavori e la conseguente fine di vecchi lavori, la globalizzazione (quella cosetta che sta sollevando miliardi di persone dalla povertà assoluta), la società aperta e, insomma, il corso della storia? Non fenomeni da governare, ma forze maligne che affamano i lavoratori, da vietare e arginare con muri di confine sempre più alti. 

Per la prossima lezione, si rimane in attesa che le cartolerie occupino le città contro l'invenzione della carta riscrivibile.

Pietro Moretti, vicepresidente Aduc

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