Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 08.13

Al Caseificio Tomasoni la qualità passa per la sostenibilità

Il Caseificio Tomasoni ha messo in campo alcuni progetti di sostenibilità e tutela ambientale, con particolare attenzione alla salvaguardia del territorio

| Scritto da Redazione
Al Caseificio Tomasoni la qualità passa per la sostenibilità

Lungo i suoi sessant’anni di attività, il Caseificio Tomasoni, oltre a una consolidata tradizione produttiva, si è sempre contraddistinto per uno spiccato impegno “green” nella salvaguardia ambientale e nella promozione del benessere degli allevamenti. In un periodo di difficile congiuntura economica, la lungimiranza del caseificio di Breda di Piave (TV), che lavora quotidianamente oltre 400 quintali di latte di qualità proveniente da 28 stalle selezionate del trevigiano in un raggio di 30-40 km dalla sede, sta nel continuare a investire in un percorso verso la sostenibilità tout court, dagli allevamenti alla produzione.

Per essere ancora più “green” ed “ecofriendly”, il Caseificio Tomasoni ottimizza costantemente i processi produttivi e mette in campo azioni di salvaguardia ambientale, riducendo i consumi energetici mediante un impianto d’illuminazione con lampade a led e dotandosi di un complesso sistema di compostaggio che permette di minimizzare la produzione di rifiuti, perché qualità significa soprattutto sostenibilità. Installando sul tetto dell’intero stabilimento un impianto fotovoltaico di 300 mq realizzato con pannelli di tipo monocristallino e la cui potenza totale è di 70 Kw/h, il Caseificio di Breda di Piave registra un risparmio energetico annuo di 32.135 kg di CO2 e di 14 tonnellate all’anno di petrolio.

Le acque utilizzate dal Caseificio Tomasoni durante i processi produttivi vengono depurate e risanate per poi essere riutilizzate come acque irrigue per i campi circostanti grazie a un moderno impianto di depurazione biologica a ciclo discontinuo, che permette inoltre di utilizzare i fanghi (derivati dalle acque di lavaggio della produzione) in agricoltura come concime organico. Il siero di latte rimasto dopo il ciclo di produzione viene concentrato per quattro volte mediante un processo a osmosi, polverizzato e destinato alla produzione di ricotta o all’industria alimentare. L’acqua prodotta durante questo processo a osmosi viene recuperata, rigenerata e riutilizzata per il primo risciacquo degli impianti di lavaggio (Chip), in quanto demineralizzata.

L’attenzione verso la sostenibilità ambientale per Tomasoni passa anche per il benessere degli allevamenti che avviene mediante una selezione dei fornitori del latte e un costante controllo dell’effettivo stato di salute e della corretta alimentazione delle mucche, il tutto reso possibile grazie a una stretta collaborazione con gli allevatori e supportata da scrupolose e quotidiane analisi chimico-microbiologiche della materia prima, il latte.

«Crediamo che la convivenza tra produttività e sostenibilità sia possibile e che deve essere la priorità per il prossimo futuro», afferma Moreno Tomasoni, che, con le sorelle Paola e Nicoletta, oggi dirige l’omonimo caseificio. «Siamo convinti che qualità voglia dire principalmente particolare attenzione al territorio, dunque sostenibilità. La nostra sfida sta proprio nell’impegnarci quotidianamente nel ridurre al minimo i consumi energetici utilizzati durante tutta la filiera produttiva dei nostri formaggi».

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