Nonostante le rimostranze mostrate dal Bel Paese, piegato dai migranti e dai terremoti, il Commissario per gli affari economici Pierre Moscovici ha precisato che le nuove spese per i nuovi terremoti “non entrano nella discussione in corso”. Moscovici ha invitato alla calma, spiegando che “non bisogna allarmarsi. Troveremo una soluzione con l’Italia, come sempre”, ribadendo che la Commissione UE “ha già dimostrato che è al fianco dell’Italia e lo sarà sempre”.
Intanto il governo italiano, che non pensa ad una manovra correttiva ma ad usare fondi non ancora allocati nelle pieghe del bilancio, guarda alle privatizzazioni con grande speranza. Secondo quanto dichiarato da Fabrizio Pagani, responsabile della segreteria tecnica del Mef, in un’intervista pubblicata su Il Sole 24 Ore, l’Esecutivo sarebbe pronto a cedere al mercato la quota residua del 30% del capitale di Poste Italiane entro il primo semestre di quest’anno. La quota sarà collocata “con le stesse modalità dell’IPO e cioè con la cessione a investitori istituzionali e risparmiatori.
Nel 2015 il Ministero dell’Economia e delle Finanze aveva messo sul mercato il 35,5% del capitale di Poste, girando poi una quota del 30% alla Cassa depositi e prestiti.