Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 16.46

Brescia- Presentazione dello spettacolo Il coraggio di vivere

La tragedia di milioni di persone, vista con gli occhi di un bambino L’olocausto visto con gli occhi di un bambino, che ha vissuto di persona la tragica sorte di milioni di giovanissimi ebrei.

| Scritto da Redazione
Brescia- Presentazione dello spettacolo Il coraggio di vivere

 Prima libero e felice nella Firenze dei primi anni 30, poi svuotato dei suoi diritti civili, poi privato della sua dignità, infine strappato alla sua famiglia, completamente sterminata, e internato nel campo di Auschwitz, dove Nedo è assegnato alla “rampa” con il compito di segnalare altri bambini, della sua stessa età, destinati agli esperimenti di Josef Mengele, il carnefice dei gemelli.

Quel bambino, che all’emanazione delle leggi razziali nel 1938, ha 13 anni, diventa uomo fra un campo di sterminio e l’altro, fino alla liberazione che, per lui, avviene a Buchenwald, nell’aprile del 1945. Questa è la storia di Nedo Fiano, ebreo italiano ancora vivente, che è scritta nel suggestivo romanzo biografico “Il coraggio di vivere”. Una storia che parte dal dolore e dall’orrore di avere vissuto sette campi di sterminio, da Fossoli a Buchenwald, di avere subito sette anni di vessazioni, dalle leggi razziali alla liberazione. Ma è una storia che tramuta il male in bene, l’odio in amore, l’idea di razzismo, nel rispetto dell’uomo.

La storia contiene aneddoti e fatti: traccia la cronaca dell’ascesa dell’antisemitismo in Italia, ancor prima della pubblicazione delle leggi razziali, e arriva al reinserimento dei pochi superstiti, in un sistema società dal quale erano stati esclusi e isolati da molti anni. L’evoluzione narrativa ritrova un doppio risultato: scuote gli animi degli spettatori, anche i più giovani, con la tragicità dei fatti, ma allo stesso tempo riepiloga, con precisione storica, i passi che hanno portato al fenomeno dell’antisemitismo nella nostra nazione e nel resto d’Europa.

In allegato l'intera documentazione

 

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