Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 21.53

Cgil LAVORO, PENSIONI, CONTRATTI. SELEZIONE DI NOTIZIE E COMMENTI

SUI CONTRATTI PUBBLICI IL RISCHIO DELLA BEFFA DEGLI 80 EURO?; SULLO SCIOPERO DEI PROFESSORI UNIVERSITARI ; UN “PARTITO DEI PENSIONATI” ?

| Scritto da Redazione
Cgil  LAVORO, PENSIONI, CONTRATTI. SELEZIONE DI NOTIZIE E COMMENTI

SUI CONTRATTI PUBBLICI IL RISCHIO DELLA BEFFA DEGLI 80 EURO? Se lo chiedono in molti sui giornali e sui siti dopo le prime anticipazioni sulle intenzioni del governo. Sul manifesto scrive Antonio Sciotto (che tra l’altro rilancia integralmente il commento di Franco Martini): “La beffa dell’aumento, a rischio gli 80 euro” (p.7). Per salvare i bonus della Pa servirebbero 200 milioni. Lo afferma Claudio Tucci sul Sole 24 ore (p.14). Su La Stampa scrive Roberto Giovannini: “Statali, la beffa del nuovo contratto. Arrivano 85 euro, ma se ne erdono 80” (p.7). Anche Giovannini cita le dichiarazioni di Martini e di Serena Sorrentino: “Per Franco Martini della segreteria Cgil al momento le risorse «non consentono di affrontare positivamente il rinnovo». La numero uno della Fp Cgil, Serena Sorrentino, mette in guardia: «Non ci possono essere comparti penalizzati» per via degli 80 euro. Sulla stessa linea la Uil, che con Antonio Foccillo, raccomanda di «non confondere il bonus con l'incremento salariale». Ancora più esplicito Maurizio Petriccioli della Cisl: le risorse vanno stanziate «nella legge di Bilancio». La faccenda sarà più chiara quando si conoscerà l'ammontare preciso inserito in manovra per i rinnovi. Sono attesi 1,2-1,3 miliardi per la pubblica amministrazione centrale, ma le pressioni per salire non mancano, a partire dalle richieste di aumenti per i professori e per il welfare”. L’Avvenire, a proposito del bonus, fornisce cifre differenti da quelle del Sole 24 ore: “Costa 125 milioni il salvataggio del beneficio per 363 mila dipendenti pubblici: i sindacati reclamano più fondi” (p.8)

SULLO SCIOPERO DEI PROFESSORI UNIVERSITARI sono vari gli articoli di cronaca e i commenti sui quotidiani di oggi. Secondo il Sole 24 ore gli esami sono a rischio anche se l’adesione dei docenti si sarebbe fermata al 10 per cento. Sul Mattino il commento di Oscar Giannino: “Prof, lo sciopero è giusto, il metodo no”.  Il manifesto dedica all’argomento una pagina (la 7) con un articolo di Roberto Ciccarelli: “Prof in sciopero, niente esami. Protesta nelle università per gli scatti in busta paga”. Braccia incrociate anche contro i tagli agli atenei e per la garanzia del diritto allo studio. Studenti e sindacati si schierano con i docenti.

UN “PARTITO DEI PENSIONATI” ? Secondo Valentina Conte (Repubblica p.9) esisterebbe uno schieramento trasversale ai partiti politici che cerca di fare gli interessi di chi è già in pensione per ricavarne vantaggi elettorali. Si tratterebbe cioè di un bacino elettorale importante visto che la disaffezione al voto continua ad essere molto più alta tra i giovani e i giovanissimi, mentre gli over 65 che votano sono 15 milioni. Ma a parte le analisi sociologiche generali, sui quotidiani troviamo le prime anticipazioni sui possibili esiti del confronto tra governo e sindacati sulla previdenza. Sul Sole 24 ore Marco Rogari parla di ipotesi “mini garanzia” per i giovani. L’assegno contributivo di salvaguardia arriverà nel 2019, ma il Governo valuta l’inserimento in manovra di una misura apripista. Domani round con i sindacati. Si punterebbe a rendere cumulabili i trattamenti di tipo sociale e a eliminare il vincolo dell’assegno Inps da 1,5 volte il minino per l’uscita flessibile. Per quanto riguarda i contenuti del confronto Rogari spiega che tra le questioni in agenda, la spinta da dare alla previdenza complementare. Su questo fronte il Governo sta preparando alcune misure per rendere più appetibile l'utilizzazione per tutti della Rita (la Rendita integrativa temporanea anticipata) sganciandola dai parametri Ape (anticipo pensionistico). I sindacati con tutta probabilità torneranno a incalzare l'esecutivo sul nodo del mancato decollo delle pensioni integrative nel pubblico impiego. Cgil, Cisl e Uil torneranno alla carica pure sullo stop dell'aumento automatico dell'età pensionabile per effetto dell'adeguamento all'aspettativa di vita (previsto per il 2019), ma i margini di trattativa appaiono ridotti. Il Mef ha già fatto sapere chele risorse a disposizione sono poche. Un'eccezione potrebbe essere fatta eventualmente per i lavori più gravosi. Su questo punto in ogni caso il confronto entrerà nel vivo solo dopo la diffusione dei nuovi dati Istat sull'invecchiamento della popolazione. Anche il possibile bonus contributivo per facilitare l'accesso all'Ape social delle donne sarà tra i temi in discussione

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