Martedì, 23 aprile 2024 - ore 22.25

Coldiretti Cremona: “Nutrie, è tempo di interventi straordinari”

A Cappella de’ Picenardi duecento agricoltori, per una “task force” con i Sindaci, la Provincia e la Regione

| Scritto da Redazione
Coldiretti Cremona: “Nutrie, è tempo di interventi straordinari”

L’impegno del Consigliere Malvezzi: “Le Regioni promotrici di una legge che definisca la nutria nociva e cacciabile” Oltre due milioni di nutrie nelle terre del Po. E’ stato questo il primo dato portato dai tecnici di Coldiretti Cremona, in merito a un flagello che, nei danni provocati nelle campagne tra infrastrutture (strade, canali, argini) e raccolti distrutti, ha un impatto stimabile ben oltre i 20 milioni di euro l’anno. Le testimonianze di agricoltori, cittadini, amministratori pubblici hanno dipinto il resto del quadro: nutrie che rappresentano un pericolo sempre maggiore sulle strade e nei campi, che si spingono nei centri abitati (fin nei parchi dove giocano i bambini e nella piscina comunale a Crema), che arrivano alle mangiatoie degli allevamenti (in spregio all’impegno degli allevatori per garantire salubrità ed igiene), che ‘minano’ alle fondamenta argini e canali con il pericolo di cedimenti. Se ne è parlato ieri sera (lunedì 23 giugno) a Cappella de’ Picenardi nell’incontro promosso da Coldiretti Cremona dal titolo “Nutrie, il tempo è scaduto”, con la presenza di duecento agricoltori che hanno gremito la sala del Teatro comunale, con i rappresentanti di oltre cinquanta comuni del territorio, e con loro i responsabili dei consorzi d’acqua. Sul palco, accanto al Presidente di Coldiretti Cremona Paolo Voltini e al Direttore Tino Arosio, c’erano le voci dei Comuni (interpretate da Raffaele Leni, vicesindaco di Cappella de’ Picenardi, mentre il sindaco Roberto Poli ha aperto l’incontro), della Regione (il Consigliere regionale Carlo Malvezzi), della Provincia (Andrea Azzoni, Dirigente agricoltura e ambiente).“L’analisi della situazione è stata netta e condivisa: gli strumenti di contenimento finora messi in campo non sono riusciti a fermare il fenomeno, che al contrario è diventato sempre più massiccio e pericoloso. S’impone un cambio di passo, un intervento straordinario, e Coldiretti è pronta a fare la propria parte – così il Presidente Paolo Voltini sintetizza l’incontro –. Dal consigliere regionale Carlo Malvezzi abbiamo ricevuto un importante impegno, sottoscritto da tutti i presenti: la Regione può farsi promotrice di un provvedimento legislativo nazionale che trasformi questi animali in specie cacciabile e che li riconosca come nocivi. Solo così sarà possibile superare quegli ostacoli che finora hanno impedito di ottenere veri risultati nella lotta alle nutrie”. “Non possiamo aspettare che arrivi la tragedia – aggiunge Tino Arosio, Direttore di Coldiretti Cremona –. Abbiamo già assistito ad incidenti in campo, con mezzi di lavoro che si ribaltano a causa dei buchi prodotti dalle nutrie. I rappresentanti dei consorzi d’acqua hanno sottolineato il rischio che gli argini possano cedere davvero, rappresentando un pericolo per la comunità. Le testimonianze degli agricoltori hanno confermato che quotidianamente, soprattutto in queste notti d’irrigazione, si viene a contatto con le nutrie, portatrici di leptospirosi e altre infezioni. E i sindaci hanno ribadito la preoccupazione per la comunità che rappresentano: vogliamo aspettare che un bambino sia morso da una nutria, perché ci si renda conto della gravità del problema?” Importanti input sono giunti dal dibattito: la proposta, ad esempio, di affiancare ai Comuni l’ufficio legale della Regione, per non lasciare soli i Sindaci che emettono le ordinanze d’abbattimento, e poi si ritrovano a fronteggiare i ricorsi (onerosi) presentati da ambientalisti e animalisti che mal interpretano il loro ruolo di difensori dell’ambiente. E ancora: l’impegno ad operare perché il problema nutrie sia affrontato come un’emergenza sanitaria, che esige una presa di posizione forte delle autorità deputate al tema della sanità e salute, a tutti i livelli.Per Coldiretti Cremona è una promessa: da Cappella de’ Picenardi riparte l’offensiva sul problema nutrie.

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