“Lago Gerundo tra storia e leggenda” Dalle ore 16,30 alle ore 17,30 sarà possibile visitare la sezione Piroghe del Museo Civico.
Nel cuore della Lombardia, a cavallo tra le attuali province di Milano, Bergamo, Cremona e Lodi, esisteva anticamente un lago chiamato Gerundo, la cui “presenza” si può scorgere ancora oggi nella conformazione di un territorio indissolubilmente legato all’acqua e costellato da fiumi, canali e fontanili. Nel corso dei secoli quel grande specchio d’acqua, paludoso e inospitale, venne bonificato dall’uomo e andò incontro a un inevitabile prosciugamento.
Oggi dell’antico lago restano le sponde, a tratti ancora evidenti, ma anche isole e promontori sui quali vennero fondate le città di Crema e Lodi, così come diverse piroghe monossili giunte fino a noi, oltre a decine di riferimenti nella toponomastica locale. Questo libro ripercorre la travagliata storia del lago che non c’è più e il cui territorio fu teatro di epici scontri. Ma quella del Gerundo è una storia che si mescola alla leggenda. Come il Loch Ness, anche il grande lago lombardo ospitava un mostro, Tarantasio, e la sua uccisione è stata tramandata in molteplici tradizioni…
Fabio Conti, giornalista e scrittore, è nato nel 1979 a Vaprio d’Adda, sulla sponda del lago Gerundo, e vive da sempre nella Geradadda. Giornalista professionista, è redattore dell’“Eco di Bergamo” e corrispondente dell’“Ansa” da Bergamo. Appassionato di storia e tradizioni locali, ha scritto racconti pubblicati in varie raccolte. È inoltre autore del volume “Uomini e motori: ¬storie e passioni bergamasche” (Grafica&Arte).
Gabriele Moroni, giornalista professionista dal 1979. Come inviato del Giorno ha seguito molti dei più importanti avvenimenti di cronaca degli ultimi trent’anni. Nel 2003 e nel 2008 è stato fra i premiati al Premio “Cronista dell’anno” del Gruppo Cronisti Lombardi. Nel 2012 ha ricevuto il Premio “Vita da cronista”. Dal 1995 al ’98 e dal 1998 al 2001 è stato segretario dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia. Con Gabriella Banda ha curato l’autobiografia di Graziano Mesina Io, Mesina. Collabora al Dizionario Biografico degli Italiani dell’Istituto della Enciclopedia Italiana.
Benito Melchionna ha percorso l’intera carriera di magistrato, con l’attribuzione del grado di procuratore generale aggiunto della Corte di cassazione, dopo aver svolto le funzioni di giudice istruttore al Tribunale di Bergamo, di pretore dirigente di Crema (curando in particolare inchieste in tema di salvaguardia dei beni ambientali) e di procuratore della Repubblica di Crema, la cui amministrazione comunale, a riconoscimento dell’attività svolta, nell’anno 2008, gli ha consegnato le “chiavi della città”. Ha insegnato e insegna in numerose Università, in Italia e all’estero, nelle materie di diritto penale dell’ambiente e di diritto costituzionale. Ha pubblicato raccolte di poesie e numerosi saggi sulla più varia attualità del diritto, approfondendo in particolare i temi ambientali e le questioni relative alla bioetica, alla responsabilità professionale e alla sicurezza, con particolare riguardo al cyberbullismo. Attualmente, oltre a divulgare nelle scuole il culto della legalità, è attivo come esperto del Comitato economico e sociale (CESE) dell’UE in Bruxelles e svolge le funzioni di Presidente degli Organismi etici di Vigilanza di cui al D.lgs 231/2001 presso
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