Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 05.41

Crema, tutto pronto per la nuova edizione del Franco Agostino Teatro Festival

Il tema della giustizia sarà filo conduttore delle iniziative del Festival e particolarmente dei laboratori teatrali nelle scuole

| Scritto da Redazione
Crema, tutto pronto per la nuova edizione del Franco Agostino Teatro Festival

Giustizia: una parola dai molteplici aspetti e significati. Di quale giustizia vuole parlare il Franco Agostino Teatro Festival? Lo spiega Roberta Carpani, membro del Comitato Scientifico del FATF: «Non c’è solo la giustizia dei tribunali, delle istituzioni, dei magistrati, delle leggi e del rispetto di un sistema di norme che la società si è data per funzionare bene. C’è anche una giustizia più minuta, immediata, quotidiana, alla portata delle nostre azioni. La giustizia ci riguarda ogni giorno e ci coinvolge da vicino. Spesso ci troviamo a valutare se qualcosa o qualcuno è giusto; decidiamo se le nostre scelte sono giuste. Pratichiamo la virtù della giustizia con i nostri vicini di casa, sulla strada per andare al lavoro o per raggiungere la scuola, in treno o in bicicletta. Oppure ce ne dimentichiamo e andiamo in direzione opposta alla giustizia. La viviamo nelle comunità in cui ci inseriamo, nei gruppi e nelle relazioni che ci costituiscono, sui campi da calcio o da tennis, negli aeroporti e nei supermercati. Come è giusto trattare quel nostro compagno di classe? Quale azione giusta posso scegliere da insegnante nei confronti dei miei ragazzi in questo preciso frangente? Quest’anno il FATF ci porta a elaborare e approfondire i pensieri e le azioni di giustizia, nel confronto immediato e nell’esperienza concreta del teatro».

La sfida di rappresentare quest’idea di giustizia con un’immagine, di comporre il logo dell’edizione, è stata affidata quest’anno all’artista Luca Bray. Dopo il magico Emanuele Luzzati, che resterà sempre nel cuore del Festival, l’indimenticato Dimitri, Aldo Spoldi, e dopo l’ultimo triennio siglato Goran Lelas, il Festival ha coinvolto un artista cremasco doc che ha saputo dare uno spirito nuovo all’immagine FATF. Forse insolita, forse più seriosa rispetto alle precedenti, ma in grado di trasmettere quel senso astratto ma palpabile di… Giusto.

Bray nasce a Orzinuovi nel 1971, si diploma al Liceo Artistico Bembo di Cremona e si laurea con lode all’Accademia delle Belle Arti di Brera a Milano, nel 1993. Le sue opere sono state esposte in numerose mostre in tutto il mondo, tra cui le più recenti sono tre mostre del 2015, all’interno della Biennale di Venezia, presso il Consolato Generale della Corea del Sud a Milano nell’ambito di Expo e all’interno del Museo di Arte Contemporanea Maqro, a Queretaro, in Messico. Fra i diversi riconoscimenti ottenuti, è stato selezionato tra i finalisti dei premi Aesthetica Award (York, Regno Unito, 2014) e Irreversible Projects Award (Miami, Stati Uniti, 2013). A Luca Bray il Festival ha chiesto quindi di disegnare la giustizia, e di disegnarla in modo che fosse comprensibile e intellegibile dai bambini, che del FATF sono i protagonisti più importanti. La risposta di Luca è stato un disegno bianco e nero, astratto, che suscita emozioni e sensazioni, che non definisce e non delinea, ma che lascia aperte le più diverse interpretazioni. Perché ogni bambino può concretizzare la propria giustizia. Nella sua vita, nelle sue relazioni, nella sua classe, nella sua famiglia. Perché essere un tipo “giusto” è un modo di essere, e si comincia da bambini.

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