Tre delle maggiori Fiere della Lombardia aggregheranno le competenze per esprimere nuove opportunità di business e di sviluppo internazionale. È stato approvato dal Consiglio di Amministrazione di CremonaFiere l’accordo che intende raggruppare il Centro Fiera Montichiari, Ente Fiera Promoberg e la stessa CremonaFiere. Una decisione che, a breve, porrà la rete delle tre imprese come un unico player a livello nazionale e internazionale grazie alle competenze presenti nelle tre realtà in termini di professionalità, conoscenza dei mercati e relazioni.
«La rete LombardiaFiere – spiega il presidente Antonio Piva - è nata per aumentare la gamma di settori merceologici in cui sviluppare le attività, per collegarsi con una pluralità di interlocutori, per promuovere iniziative di marketing e comunicazione in modo costante e continuativo, per organizzare manifestazioni fieristiche all’estero e in Italia anche in sedi differenti dai rispettivi quartieri fieristici, oltre che per rappresentare e promuovere il territorio lombardo, coinvolgendo istituzioni locali e nazionali condividendo relazioni».
«A fronte delle nuove esigenze emerse con la sempre più frequente necessità di confrontarsi con i mercati globali - aggiunge il direttore generale Massimo Bianchedi -, le tre fiere da tempo hanno avviato un potenziamento dell’attrattiva delle rispettive manifestazioni per gli operatori esteri, un’internazionalizzazione del parco espositori e l’organizzazione di manifestazioni sui mercati esteri più dinamici, unitamente alla riprogettazione di strategie e ruoli».
La decisione si basa su alcune analisi dell'andamento del mercato, e sulla conferma della Lombardia come motore economico d'Europa. L'economia italiana ha infatti esportato prodotti e servizi, nel 2016, per 416 miliardi di euro. Il sistema della Lombardia Orientale è composto da 265.507 imprese (cioè il 30% del totale lombardo) che occupano 1.036.665 addetti. Le province che fanno parte della Lombardia Orientale esportano prodotti e servizi per 38,3 miliardi di euro, a fronte di un export dell’area milanese pari a 36,9 miliardi.