La condanna e l’indignazione per questo efferato e plurimo delitto deve essere fortissima. Vanno ripensati prima di tutto i servizi di intelligence dei vari paesi e dell’Europa. Vanno intensificate le misure di sicurezza negli aeroporti ed in altri luoghi sensibili (chi è stato negli USA si rende conto della differenza dei controlli che là vi sono rispetto all’Europa compreso il controllo delle impronte a tutti i viaggiatori ecc.).
L’Europa e tutti i suoi paesi devo però evitare, a mio modesto avviso, tre errori fondamentali.
Il primo è quello di accettare che questa è una guerra di religione. Certo vi sono gli estremisti islamici che però uccidono per altre ragioni non per la lotta all’infedele. Dura da far capire ma è così. Gli uomini e le donne di religione islamica non sono tutti estremisti. Fra di loro- e sono la maggioranza- vi sono brave e belle persone che lavorano , che pagano le tasse che aiutano la nostra Europa a non decadere ulteriormente.
Il secondo è trasformare il vecchio e democratico-oggi-continente europeo in uno stato di polizia limitando le libertà dei cittadini ecc.
Il terzo è quello di rispondere a questa ‘guerra terroristica’ con una ‘guerra totale senza quartiere’. Vanno individuati gli obiettivi, selezionarli per minare il consenso popolare che l’ISSIS ha in alcuni paesi di religione islamica.
Cito alcune circostanze che mi fanno riflettere.
Le guerre scatenate Busch in Afganistan ed Iraq. Oggi-anche per ammissione dello stesso Blair - sappiamo i motivi strumentali che hanno portato a quei disastri , dai quali Obama ha fatto fatica , molta fatica ad uscirne.
La guerra totale alla Libia promossa dai francesi, dagli inglesi e dal nostro governo Berlusconi che ha trasformato questo paese-dopo Gheddafi- in un campo addestramento per truppe estremiste e dell’ISIS.
La situazione Siriana del tutti contro tutti che fra l’altro, oltre a migliaia di morti, ha e sta provocando milioni di profughi.
La situazione degli immigrati di origine araba od islamica che- non possiamo non vedere- sono spesso sfruttati più delle bestie, sono in schiavitù e le cui comunità offrono sponda e proteggono i terroristi come si è visto per quattro mesi in Belgio.
Per uscirne ci vuole la fermezza e la politica che le democrazie occidentali devono saper mettere in campo contemporaneamente.
Uno stato democratico si deve saper difendere anche con la forza delle armi e la contemporanea azione politica.
Obama su questo versante ha visto lontano ritirandosi dalle guerre Iraq ed in Afganistan e lavorando per l’accordo di pace con l’Iran e contemporaneamente promuovendo azioni di guerra mirate contro l’Isis. Sicuramente l’azione Russa in Siria è stata più efficace ma, come dice lo stesso Renzi ‘per ogni euro speso in armi dobbiamo investire lo stesso in cultura’.
Attenzione a non cadere nelle logiche ‘leghiste o lepenista’ della guerra per la guerra. Andremmo incontro ad un disastro umanitario di immani proporzioni.
Sono convinto che come è stato sconfitto i fascismo ed il nazismo ed i terrorismo ‘rosso’ degli anni ’70 il nostro paese-assieme all’Europa-possa contribuire a sconfiggere il terrorismo, non islamico, ma dell’ISIS uscendo da questa fase con un’Europa ancora democratica e che può essere un punto di riferimento per la pace nel mondo per le prossime generazioni