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Europa Slovacchia , la sua storia.

La Repubblica slovacca ha detto sì all'ingresso nell'Unione Europea con il 92,6% dei votanti e dal 1° maggio 2004 è in Europa

| Scritto da Redazione
Europa Slovacchia , la sua storia.

Le tribù slave occuparono l'attuale Slovacchia nel V secolo d.C. Nell'anno 833 il principe di Moravia conquistò Nitra e creò l'impero della Grande Moravia, che comprendeva la Slovacchia centrale e occidentale, la Repubblica ceca e parti della Polonia, dell'Ungheria e della Germania. L'impero si convertì al cristianesimo con l'arrivo dei fratelli missionari di Tessalonica, Cirillo e Metodio, nell'863.

Nel 907 l'impero della Grande Moravia crollò a causa degli intrighi politici dei suoi governanti e dell'invasione ungherese. Nel 1018 l'intera Slovacchia fu annessa all'Ungheria e restò dominio magiaro per i successivi 900 anni, anche se dal 1412 al 1772 la regione di Spis nella Slovacchia orientale rimase sotto la giurisdizione polacca. Dopo un'invasione dei Tatari nel XIII secolo, il re ungherese invitò i Sassoni tedeschi a stabilirsi nelle spopolate regioni lungo il confine nordorientale. Quando i Turchi sconfissero l'Ungheria all'inizio del XVI secolo, la capitale magiara fu trasferita da Buda (parte dell'odierna Budapest) a Bratislava. Solo nel 1686 la presenza ottomana fu definitivamente respinta a sud del Danubio.

La formazione dell'impero austro-ungarico nel 1867 rese l'Ungheria indipendente nelle questioni interne e in Slovacchia fu avviata una politica di 'magiarizzazione' forzata tra il 1868 e il 1918. Nel 1907, l'ungherese divenne l'unica lingua utilizzata per l'istruzione elementare. In reazione a tutto ciò, gli intellettuali slovacchi stabilirono legami culturali più stretti con i Cechi, a loro volta sudditi austriaci. Il concetto di un singolo stato ceco-slovacco nacque per scopi politici e, dopo la sconfitta dell'impero austro-ungarico nella prima guerra mondiale, Slovacchia, Rutenia, Boemia e Moravia furono unite per formare la Cecoslovacchia. Le tendenze centralizzatrici dei cechi infastidirono molti slovacchi e, dopo l'accordo di Monaco del 1938 che obbligò la Cecoslovacchia a cedere parte dei propri territori alla Germania, la Slovacchia dichiarò la propria autonomia. Il giorno prima che le truppe di Hitler invadessero il territorio ceco, nel marzo del 1939, fu istituito uno stato fantoccio guidato da monsignor Jozef Tiso (giustiziato nel 1947 come criminale di guerra) e la Slovacchia divenne un alleato della Germania.

Nell'agosto 1944, i partigiani slovacchi diedero vita all'insurrezione nazionalista slovacca e occorsero diversi mesi ai nazisti per soffocarla. Agli inizi del 1945, due mesi prima della liberazione di Praga e nell'imminenza dell'avanzata russa, fu formato a Kosice un governo cecoslovacco. La seconda Cecoslovacchia, costituita dopo la guerra, avrebbe dovuto avere carattere federale, ma con la salita al potere dei comunisti nel febbraio 1948, l'amministrazione fu ancora una volta centralizzata a Praga. Molti di coloro che si opposero alla nuova dittatura comunista furono eliminati senza pietà, torturati o ridotti alla fame nei campi di lavoro. Sebbene la costituzione del 1960 garantisse a cechi e slovacchi eguali diritti, questo concetto fu realmente messo in atto soltanto con le riforme della 'Primavera di Praga', introdotte nel 1968 da Alexander Dubcek. Nell'agosto del 1968 le truppe sovietiche intervennero per sopprimere le riforme democratiche e nonostante Repubblica ceca e Slovacchia fossero teoricamente membri paritari della confederazione, il potere restò a Praga.

La caduta del comunismo in Cecoslovacchia nel 1989 portò alla rinascita del nazionalismo e ad agitazioni in favore dell'autonomia della Slovacchia. Dopo l'elezione del nazionalista Vladimir Meciar nel giugno 1992, il parlamento slovacco votò per dichiarare la propria sovranità e la federazione fu dissolta pacificamente il 1° gennaio 1993. Meciar fu sfiduciato come primo ministro nel marzo del 1994 a causa della recessione economica e delle sue tendenze sempre più autoritarie, ma dopo le elezioni effettuate alcuni mesi più tardi egli riuscì a formare un nuovo governo di coalizione. Il governo semi-autoritario di Meciar ha attirato critiche in altri ambiti. Esiste una legge volta a proteggere la Repubblica che prevede l'arresto di chiunque critichi il governo; inoltre, i mezzi di informazione sono sotto stretto controllo. Lo slovacco è stato dichiarato unica lingua ufficiale, questo significa che la cospicua minoranza ungherese è diffidata dall'usare la madre lingua nei luoghi pubblici. Maciar ha ricevuto critiche da diverse organizzazioni per i diritti umani e da diversi leader dei paesi occidentali.

Le seconde elezioni della storia della Repubblica slovacca si sono tenute nel 1998, ma nessun candidato è riuscito ad aggiudicarsi la maggioranza richiesta dalla legge. Rudolf Schuster, del partito SOP, ha vinto le successive elezioni presidenziali nel maggio 1999, che lo vedranno ricoprire la carica di presidente per un periodo di cinque anni.

Nonostante alle elezioni del settembre 2002 abbia ottenuto la maggioranza relativa, l'autocratico Movimento per la Slovacchia democratica (Hzds), guidato dal tre volte premier Vladimir Meciar, non ha i numeri per governare. Inoltre, Meciar è isolato in ambito internazionale per la sua linea politica, tracciata negli anni Novanta, ostile all'Unione Europea e alla Nato. Il nuovo governo è stato dunque formato dalla coalizione di centro-destra guidata dal primo ministro Mikulas Dzurinda, favorevole all'ingresso nelle organizzazioni occidentali.

All'apertura del vertice della NATO a Praga, il 21 novembre 2002, i leader dei diciannove paesi membri hanno formalmente invitato a entrare, entro il 2004, nell'Alleanza Atlantica sette paesi che in passato appartennero alla cosiddetta 'cortina di ferro': Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Repubblica slovacca, Romania, Slovenia.

La Repubblica slovacca ha detto sì all'ingresso nell'Unione Europea con il 92,6% dei votanti e dal 1° maggio 2004, insieme ad altri nove paesi (Polonia, Repubblica Ceca, Slovenia, Ungheria, Lettonia, Estonia, Lituania, Malta e Cipro), è divenuta tutti gli effetti membro dell'Unione Europea. L'affluenza registrata per il referendum d'adesione del maggio 2003 è stata del 52,12%.

Nel maggio 2005, il parlamento slovacco ha ratificato la costituzione europea.

Nel 2006 le elezioni parlamentari hanno sancito la vittoria di Robert Fico, esponente dello Smer, partito di sinistra. Fra i propositi di Fico c'era anche quello di introdurre l'euro entro il 2009, cosa che è riuscito a fare con successo.

 

Red/wel/cr 

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