La Presidenza della Repubblica ha accolto in via definitiva il ricorso presentato a suo tempo dal FAI (Fondo Ambiente Italiano), Italia Nostra, Legambiente, WWF Cremona, Comune di Romanengo e il sig. Renzo Zorzet, annullando l’autorizzazione all’escavazione di una cava di argilla nell’area del Pianalto della Melotta.
«Una battaglia portata avanti dal basso ha avuto esisto positivo: ne escono sconfitte l’impostazione e le scelte fatte dall’ex-Amministrazione Provinciale, ai tempi guidata da Massimiliano Salini»: così commenta con soddisfazione Franco Bordo, Deputato di Articolo Uno - Movimento Democratico e Progressista, che a suo tempo si era adoperato – dopo la sentenza del Consiglio di Stato – perché l’emissione del decreto si attuasse nei tempi più rapidi possibili.
«Pur con i rallentamenti di un iter che si auspicava più celere, la battaglia è vinta: ora posso finalmente esprimere la mia soddisfazione, ma soprattutto un ringraziamento a quanti – privati, Associazioni, realtà di vario genere – hanno avviato l’importante percorso», aggiunge il parlamentare.
«Ora attendiamo la Provincia, che deve rivedere con urgenza il Piano Cave e modificare gli strumenti programmatori rispetto alle escavazioni nel nostro territorio, in conformità a quanto previsto dal dpr, che ha giustamente annullato le autorizzazioni precedentemente concesse», conclude Franco Bordo.
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