Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 23.32

Impegno e Progetto per Spino ai ferri corti. Approvato il nuovo regolamento del Consiglio Comunale

La minoranza ‘Progetto per Spino’ abbandona l’aula e non vota. Di seguito le due posizioni espresse.

| Scritto da Redazione
Impegno e Progetto per Spino ai ferri corti. Approvato il nuovo regolamento del Consiglio Comunale

Impegno per Spino. Ampliate le prerogative per la presentazione delle mozioni. Se c’è “straordinarietà”: prevista la discussione seduta stante. Il regolamento del consiglio comunale cambia faccia Maggiori opportunità per la minoranza, che oggi non poteva nemmeno “leggere” le mozioni

Alla minoranza si riconoscono maggiori prerogative in consiglio comunale. Con l'approvazione delle modifiche al regolamento del consiglio comunale, si dà la possibilità a tutti i gruppi consiliari di presentare e discutere mozioni anche in corso di seduta, se ne è riconosciuta la straordinarietà ed urgenza (a deciderlo la conferenza dei capigruppo, composta da un consigliere di maggioranza e uno di minoranza, più il presidente del consiglio comunale). Fino a ieri tutto ciò non era possibile: si poteva solo presentare, ossia “consegnare” fisicamente l'istanza senza nemmeno leggerla, come è stato sempre fatto fino a prima. La modifica al regolamento è stata apportata al fine di chiarire ogni dubbio in merito, offrire una facoltà in più a tutti i gruppi consiliari e soprattutto evitare strumentalizzazioni. Strumentalizzazioni che invece ci sono state da parte dell'opposizione che pretendeva di potere presentare, che per loro voleva dire leggere nel corso della seduta le mozioni che non erano state iscritte all'ordine del giorno (e per l'iscrizione basta la consegna delle stesse nei termini previsti: 4 giorni prima della sessione, che ovviamente non è rispettata!). Tale comportamento non era mai avvenuto nei precedenti mandati. Perché era chiaro lo spirito della "legge". Ed era stato ligio a far rispettare la "regola" anche Riccaboni, quando era presidente del consiglio comunale ed ex sindaco fino a giugno dello scorso anno. Oggi però che è in opposizione opta per un'interpretazione tutta nuova, a suo uso e consumo. "Anche per questo motivo abbiamo deciso di meglio specificare il punto - illustra Andrea Bassani, capogruppo di maggioranza e presidente della Commissione Partecipazione e Affari Istituzionali-: un articolo 64 certo, senza lasciare dubbi interpretativi". Il vice sindaco Enzo Galbiati è stato altrettanto chiaro: "Secondo me non c'era nemmeno bisogno di modifiche, perché il regolamento era chiaro così com'era ed era chiaro anche a Riccaboni quando era sindaco e io capogruppo di opposizione. Si pensi che allora era stato attento a non farmi presentare una mozione perché era arrivata poche ore dopo i termini previsti: non in corso di seduta, ma nei quattro giorni precedenti il consiglio comunale!". Ma l'aspetto più singolare in tutta questa vicenda, è che se le modifiche al regolamento proposte non fossero apportate, la minoranza (e la maggioranza stessa) non avrebbero più potuto "leggere" le mozioni in corso di seduta. L'interpretazione del regolamento spetta infatti al segretario comunale e al presidente del consiglio comunale. E in questo senso il sindaco Luigi Poli, che è anche presidente del consiglio comunale, è stato trasparente sul regolamento che era vigente prima delle modifiche: "L'interpretazione va fatta non leggendo un singolo comma, ma il disposto nel suo complesso e appare manifesto, che con il termine presentare si significasse consegnare. Ossia porre, senza lettura. Lo spirito della mozione è la sua discussione per procedere alla votazione: non avrebbe dunque alcun senso una lettura, un vero e proprio monologo di una parte, senza possibilità data agli altri di intervenire se non al prossimo consiglio comunale tra uno o addirittura due mesi. Questa la pretesa del capogruppo di minoranza, secondo una sua interpretazione capziosa. Non ci sembra che questa sia democrazia. Ora noi, proprio perché non abbiamo alcun desiderio di privare la minoranza di diritti veri o presunti, abbiamo chiesto l'approvazione di una modifica regolamentare che ne amplia le prerogative". E la minoranza cosa fa? Esce dall'aula nonostante tutto.  Con l'ennesima strumentalizzazione. "Noi – conclude il capogruppo di maggioranza Bassani - non accettiamo lezioni di democrazia da chi ha permesso quand'era, meno di un anno fa in maggioranza, ai suoi colleghi di voltare le spalle ad un consigliere di minoranza (l'attuale vice sindaco) mentre tentava di leggere il suo intervento. Noi crediamo nella democrazia e semmai ampliamo le prerogative dei gruppi consiliari con le modifiche apportate". Modifiche approvate all'unanimità. Con la minoranza fuori dall'aula.

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Progetto per Spino.  Ieri sera il consiglio comunale (sola maggioranza, perché Progetto per Spino ha abbandonato la seduta) di Spino d'Adda ha determinato di togliere alla minoranza il diritto, sino a ieri sancito dal Regolamento del Consiglio Comunale, di presentare mozioni in corso di seduta.

La modifica al Regolamento prevede che se la minoranza vorrà presentare una mozione all'ordine del giorno, dovrà farla vagliare dalla Conferenza Capigruppo (composta da capogruppo di maggioranza, di minoranza e sindaco) che deciderà se essa sarà meritoria di essere presentata e discussa immediatamente.

Il consigliere di minoranza Luca Rossini, che fa parte della Commissione Affari Istituzionali, ha ironizzato: "Apprezzo il percorso logico a supporto della modifica e la generosità con cui la maggioranza ha voluto ampliare e e migliorare questo strumento nelle mani della minoranza, ma la generosità di questa maggioranza passa dalla conferenza dei capigruppo, ovvero il sindaco e il capogruppo di maggioranza decideranno se una mozione è urgente e se è degna quindi di essere posta in trattazione. Sino ad oggi, la facoltà di decidere era della minoranza, e lo diceva il Regolamento, da domani, la minoranza non potrà più presentare problemi per lei importanti ed urgenti se non attraverso il filtro della maggioranza: insomma, sarà la maggioranza a decidere se una mozione che per la minoranza è utile potrà essere presentata. Di fatto, ci è stata generosamente tolta una facoltà che sino ad oggi c'era".

Sino a venerdì sera, a Spino d'Adda, la minoranza poteva presentare mozioni in corso di seduta. Altrove, ad esempio a Dovera e ad Agnadello, le mozioni in corso di seduta sono prassi, e nessuno, là dove si fa, ha voluto togliere alla minoranza questa prerogativa. E' solo a Spino che il presentare mozioni in corso di seduta  ha fatto paura alla maggioranza, che quindi vuole imbavagliare la minoranza. Lo ha ammesso lo stesso Sindaco Poli laddove ha affermato, più volte, che "con la mozione in corso di seduta, il consigliere di minoranza solleva una questione e mi impedisce di rispondergli. Questo mi sembra un dialogo democratico alquanto zoppo".

Progetto per Spino, in sette mesi, ha presentato solo due mozioni in corso di seduta, quindi si sta parlando di un numero molto esiguo di questioni. Le due mozioni erano vertenti sulla modifica dell'orario della biblioteca (reso pubblico tre giorni prima della prima seduta di consiglio comunale e secondo Progetto per Spino un tema importante ed urgente) e sulla paventata non apertura dell'area cani. In quel caso, abbiamo presentato mozione perché la notizia della non apertura dell'area sgambamento è sopravvenuta due giorni prima del consiglio comunale, quando l'assessore Galbiati ha comunicato ai cittadini della Cascina Rosa che l'area non si sarebbe fatta. Oggi, l'area cani è aperta con vantaggio per i cittadini e la biblioteca segue orari di apertura estesi.

La maggioranza da oggi a Spino decide lei stessa se la minoranza può presentare un tema, e se questo tema è degno di attenzione. Quella di presentare una mozione in corso di seduta da parte della minoranza è una piccola prerogativa, che viene usata saltuariamente quando c'è un tema importante per la comunità. E se quel tema non è importante, sarà la comunità a valutare.

La minoranza è sprone, controllo e proposta, e lo fa anche attraverso le mozioni in corso di seduta.  Oggi, non più.

 

 

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