Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 22.47

In ricordo di Luzzara Sabato 29 aprile è una giornata importante per i colori grigiorossi | Giorgio Barbieri

La Cremonese potrebbe staccare a Livorno il pass per la serie B proprio nel giorno dell'anniversario della scomparsa del presidentissimo Domenico Luzzara. Era proprio il 29 aprile del 2006 quando Domenico si spegneva all'età di 84 anni.

| Scritto da Redazione
In ricordo di Luzzara  Sabato 29 aprile è una giornata importante per i colori grigiorossi | Giorgio Barbieri

Era nato a Cremona il primo gennaio del 1922. Luzzara si è avvicinato alla Cremonese per un obbligo morale nei confronti del figlio Attilio, 'Tete' per gli amici, scomparso in un incidente stradale a Parma nella primavera del 1970. Tete era un grande tifoso della Cremonese e Luzzara dopo la morte dell'unico figlio dirà: "Lo faccio per lui. Attilio è dentro il mio cuore e dentro il suo c'era la Cremonese. Voglio proseguire per lui, per realizzare il suo sogno". E il sogno con Luzzara presidente divenne davvero realtà. La squadra scalò categorie, passò in pochi anni dalla Quarta serie al vertice del calcio italiano. Gli anni della serie A rimarranno per sempre nella leggenda, con Luzzara, Miglioli e Favalli a fare i direttori d'orchestra delle stagioni più belle del calcio della nostra città. Il trio lavorava di comune accordo secondo la politica tutta contadina (e che aveva fatto di Luzzara un imprenditore a livello internazionale) del passo lungo come la gamba. La società 'pane e salame' divenne l'esempio del calcio genuino di provincia, di un calcio che purtroppo non tornerà più. La società che sapeva festeggiare le retrocessioni, unico caso al mondo. Di Domenico ho migliaia di ricordi. Con lui ho avuto anche parecchie discussioni, a lui non piaceva quando la stampa criticava la squadra. Ma alla fine si ricomponeva tutto a tavola, da Carletti a Soarza o a Straconcolo. Il consiglio della Cremo spesso si svolgeva con i piedi sotto il tavolo, davanti a un piatto di marubini, a un cappone fumante, alle costine con le verze, ad un bicchiere di vino frizzante. Luzzara aveva il cuore malato ma non si tirava indietro, a tavola batteva tutti. E sapeva scherzare, come aveva fatto da giovane in coppia a teatro con Ugo Tognazzi. Amici, quasi fratelli. Sono passati undici anni da quel giorno, ma il nome di Luzzara rimarrà sempre nella leggenda grigiorossa. E allora mi chiedo come mai nessuno abbia ancora pensato di intitolare lo stadio di Cremona a Domenico Luzzara. Se lo meriterebbe...

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