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Tamoil e il padrone Gheddafi non hanno futuro

| Scritto da Redazione
Tamoil e il padrone Gheddafi non hanno futuro

ED ORA? CHE NE FACCIAMO DI GHEDDAFI A CREMONA?
TAMOIL  E IL SUO PADRONE NON HANNO FUTURO !
Dopo 41 anni
di potere tirannico è ora che l’Italia, l’Europa, il mondo intero dica BASTA al satrapo libico ed assuma una chiara iniziativa contro il regime del massacro.
In concreto:
-Gheddafi deve essere incriminato per crimini contro l’umanità e giudicato dalla Corte Penale internazionale;
-il Consiglio di Sicurezza dell’ONU deve creare al più presto una “no fly zone” affinché il cielo libico sia chiuso all’aviazione di Gheddafi;
-il Trattato “di amicizia, partenariato e cooperazione” fra Italia e Libia, siglato a Bengasi il 30 agosto 2008, deve essere immediatamente e unilateralmente sospeso. Non esiste più alcuna ragione per mantenere in vita un accordo con chi è responsabile della spietata repressione della propria popolazione. Un nuovo trattato deve essere eventualmente stipulato con la rappresentanza democratica del libero popolo libico.

Dopo 25 anni
di attività della Raffineria Tamoil a Cremona, di fronte ad un impianto oramai obsoleto che tanti danni ha provocato all’ambiente e alla popolazione circostante, è ora di dire BASTA alla proprietà libica, ponendo fine alla storica sudditanza e subalternità delle istituzioni locali, del mondo politico e sindacale nei confronti della famiglia Gheddafi.
-La Tamoil deve rispondere al più presto dei gravi reati in materia ambientale di cui si è resa responsabile. Solo con il rinvio a giudizio e le giuste sanzioni penali a carico degli amministratori Tamoil sarà possibile ottenere quei provvedimenti risarcitori indispensabili: per la bonifica delle aree interne ed esterne all’impianto, a favore dei lavoratori e delle società rivierasche.


Cremona, 25.2.2011

Radicali Italiani
Associazione radicale P. Welby
di Cremona

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