Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 07.33

Centro Culturale Arabo | A. Agazzi attacca

| Scritto da Redazione
Centro Culturale Arabo | A. Agazzi attacca

Mercoledì 10 Ottobre u.s. si è tenuta la prima vera riunione dell' "era Bonaldi" - dopo quella di insediamento, con la nomina di Presidente e Vice-Presidente - della Commissione Consiliare Ambiente, Territorio e Patrimonio; secondo oggetto iscritto all'ordine del giorno la "richiesta di insediamento di un Centro Culturale Arabo"; checchè ne dica il Sindaco, la convocazione ha messo nero su bianco tale dicitura, chieda pure al Presidente di Commissione Livia Severgnini!
Credo, in ogni caso, che tali semplici dati di fatto certifichino inoppugnabilmente come - a giudicare dalle date di protocollo delle richieste pervenute in Comune a Crema - ciò che per l'Amministrazione Bruttomesso non costituiva esattamente una priorità sia, invece, il punto di partenza della Giunta Bonaldi e della "Commissione Urbanistica".
Non deve stupire: per quanto ci si affanni a chiedere alle Minoranze di esaminare la questione mantenendo un profilo strettamente amministrativo e urbanistico, il tema ha grande valenza politica ed è rivelatore di una diversa visione di città e, più in generale, di società che caratterizza le forze politiche e gli schieramenti.
Non a caso il centro-sinistra, quando indice le cosiddette Elezioni Primarie a livello locale e nazionale, consente agli extracomunitari il diritto di partecipare alla selezione di candidati a Elezioni cui gli stessi extracomunitari non potranno prendere parte: una fuga in avanti che non ha molto senso, se non sul piano simbolico.
E' successo anche per le Primarie che hanno "incoronato" Stefania Bonaldi quale candidata a Sindaco per il centro-sinistra.
Ma è accaduta anche un'altra cosa che aiuta a capire come mai, improvvisamente, la nuova Amministrazione abbia "messo sul tavolo" la proposta di realizzare in città un Centro Culturale Arabo: in lista con Stefania Bonaldi, quale candidata non eletta al Consiglio Comunale, vi era la moglie del responsabile della Comunità Islamica di Crema e non un qualunque cittadino o cittadina di religione islamica.
Difficile credere che non vi fosse un accordo preelettorale e che del Centro Culturale Arabo abbiano parlato solo dopo il voto; non mi aspetto, tuttavia, che lo si ammetta.
E', comunque, agli atti che sia il centro-sinistra, sia la candidata a Sindaco non ne hanno mai parlato ai cremaschi prima d'ora! Ho partecipato, con altri, a tanti confronti tra candidati a Sindaco, non ho mai sentito sollevare la questione da Stefania Bonaldi.
Eppure la campagna elettorale è il momento per eccellenza in cui i progetti dovrebbero essere sottoposti al vaglio di chi è chiamato a scegliere la guida della propria città.
Se chi oggi propone l'insediamento a Crema di un Centro Culturale Arabo ha ritenuto di esporre la proposta a risultato elettorale incamerato - un po' come accaduto al PD sulla questione della soppressione del Tribunale e della Procura della Repubblica di Crema - ciò significa solo, a mio giudizio, che non ha avuto il coraggio di farlo a tempo debito, perchè giudicava il tema spinoso e non portatore di consenso tra i cittadini-elettori.
Ci si è ben guardati anche dall'inserire tale obiettivo programmatico nel materiale che il centro-sinistra, diversamente da noi, ha distribuito davanti alle Chiese.
Questo, tuttavia, pur avendo avuto la sua resa, è un modo molto poco etico di fare politica, perchè basato su "verità nascoste", taciute, per non dire sull'inganno.
E non mi sorprende neppure che il tema sia stato posto, dalla Maggiorana di centro-sinistra, nei primi mesi di amministrazione della città: le cose un po' controverse si fanno, notoriamente, a inizio mandato!
A chi oggi chiede di sottoporre a consultazione referendaria la questione, il centro-sinistra - sempre partecipativo quando è in Minoranza - oppone l'impossibilità concreta di effettuarla, facendosi forte di norme effettivamente contenute nel nostro Statuto Comunale e puntualmente ricordate in Commissione da Livia Severgnini; norme che, tuttavia, potrebbero essere cambiate, solo che qualche Consigliere di Maggioranza si unisse a quelli di Minoranza nel votare a favore di un emendamento ad hoc.
Va da sè che, in ogni caso, i modi per consultare i cittadini si trovano: questionari, assemblee pubbliche..., basta volerlo! Vedo che, finalmente, il Sindaco sembra cominciare a comprendere che è opportuno non imporre la scelta ai cremaschi: ne sono lieto, è un progresso, merito di una Minoranza che, forse, ha fatto bene il suo dovere.
Fin'ora, al contrario, si erano sollecitate le Minoranze e i Loro rappresentanti in Commissione, da parte del Presidente del Consiglio Comunale!, a "fare una proposta all'Amministrazione rispetto a possibili aree in città", ben sapendo, almeno spero, che i termini della questione vanno esattamente capovolti: visto che l'Amministrazione Bonadi - è del tutto evidente - vuole arrivare alla realizzazione a Crema di un Centro Culturale Arabo si assuma la responsabilità di scegliere dove collocarlo, valutando - almeno io me lo auguro - che se oggi la presenza dei Mussulmani in città ammonterebbe - mi si dice - a circa 250 persone, un luogo di culto dotato di una sede permanente potrebbe essere più attrattivo, anche a livello extraterritoriale. Quindi, occorre ponderare bene dove ubicarlo, perchè serve anche un'adeguata dotazione di parcheggi e la non sottovalutazione di possibili problematiche viabilistiche.
Non solo: lo vogliono "integrare" in un contesto residenziale (ipotizzano Via Pagliari a Ombriano) o preferiscono in qualche modo relegarlo presso l'area P.I.P. di Santa Maria della Croce, in Via Bramante o Via E. Fermi (seconda possibilità da Loro medesimi ventilata), in un certo senso soddisfacendo la richiesta e onorando quello che per me resta un debito elettorale, ma "ghettizzando" i frequentatori del Centro stesso?
Decidano, consultati i cittadini, anzichè scaricare - come han tentato di fare - la questione su una Commissione Consiliare, che non è organo deliberativo!
Da ultimo quello che, almeno per me, rappresenta il problema di fondo: il tema della libertà di culto.
Viene molto sottolineato, sul piano politico, tale aspetto e ragionando, un po' semplicisticamente per la verità, chi può dirsi contrario?
Io, convinto liberale, di sicuro no.
Tuttavia, ad "agitare" tale principio è, oggi, proprio quella sinistra che fatica a riconoscere il fatto oggettivo che la tradizione cristiana permea di sè tutto il nostro continente europeo, la nostra nazione, i nostri popoli, sul piano culturale prima ancora che religioso; quella sinistra che osteggia l'esposizione dei crocefissi o l'allestimento dei presepi negli edifici pubblici e scolastici; e che contrasta l'erogazione di contributi alle scuole paritarie (ricordo solo io le polemiche in campagna elettorale sull'argomento?) per poi - è accaduto in Commissione - chiedere finanziamenti pubblici al Centro Culturale Arabo da realizzare a Crema.
Non solo: mi vado sempre più persuadendo che le nostre democrazie liberali e la Loro cultura giuridica rappresentino un innegabile elemento di vantaggio per l'espansione e il radicamento dell'Islam che, nei Paesi in cui è egemone, non garantisce reciprocità, essendo notoriamente ancora poco compatibile con la democrazia e, appunto, con quei principi liberali che sono certamente acquisizione del più evoluto pensiero occidentale.
Aggiungo che siamo tutti cittadini del mondo e, quindi, non possiamo, a mio giudizio, ignorare quanto, specie in Africa e in Asia, sia conculcata la libertà religiosa e come siano proprio i cristiani a essere i più esposti a discriminazioni e persecuzioni, solitamente da parte del fondamentalismo islamico e, recentemente, da un insorgente fondamentalismo induista.
Gli amici del centro-sinistra cremasco sono al corrente di ciò che accade in India, in Pakistan ai cristiani?
Hanno avuto notizia del rapporto di "Human Rights Watch", il quale certifica che in Nigeria sono in atto crimini contro l'umanità, violenze e massacri sistematici di cristiani compiuti dalla setta fondamentalista islamica dei Boko Haram (il termine significa "L'educazione occidentale è un peccato"),
nonchè arresti arbitrari eseguiti dalle forze di sicurezza nigeriane?
Ciò succede mentre noi facciamo i liberali con gli islamici che arrivano a stabilirsi nel nostro Paese e nelle nostre città.
Inoltre, insediando di città in città Centri Culturali Arabi, mi vien da dire che sappiamo da dove cominciamo ma non dove tutto ciò ci porterà.
Ecco perchè la scelta dell'Amministrazione Bonaldi non avrà il mio consenso.

Antonio Agazzi
Capo Gruppo Consiliare a Crema di "Servire il cittadino"

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