Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 22.10

L’Eco Dossier Elezioni 11 giugno Crema decolla la campagna dei socialisti

La campagna della Comunità Socialista a sostegno della lista civica ‘Cambiare si può’ Mimma Aiello Sindaco’ Si sta definendo anche nei particolari la procedura che porterà il prossimo 11 giugno al rinnovo del mandato amministrativo per il Comune di Crema.

| Scritto da Redazione
L’Eco Dossier Elezioni 11 giugno Crema  decolla la campagna dei socialisti L’Eco Dossier Elezioni 11 giugno Crema  decolla la campagna dei socialisti

Della decisione della Comunità Socialista di sostenere la candidatura a Sindaco dell’avvocato Mimma Ajello abbiamo dato ampia e dettagliata informazione.

Nei prossimi giorni L’Eco del Popolo posterà il programma e la composizione della lista collegata per il Consiglio Comunale.

Di seguito, forniamo una circostanziata cronaca della prima uscita pubblica della campagna elettorale socialista, nonché una riflessione generale sui primi annunci relativi ai competitors in campo.

L’incipit della testimonianza socialista all’insegna dei diritti civili

Che la campagna elettorale non dovesse essere circoscritta solo a candidature e programmi era scontato, nei propositi  almeno dei socialisti, che ritengono il rinnovo del mandato amministrativo occasione per alzare lo sguardo delle riflessioni e delle strategie. Oltre la stretta competenza amministrativa e su tematiche che l’attualità si incarica di sottoporci. E che il prosieguo farà, prima o poi, incrociare con l’azione degli investiti di mandato istituzionale.

Ci riferiamo ai diritti civili, che, come sempre accade in questo Paese afflitto dalle conseguenze di preconcette “non negoziabilità”, vengono riconosciuti tardivamente e opacamente, comunque sempre formulati per la sistematica disapplicazione.

E’ è caso delle “unioni civili”, cui l’Italia è di recente approdata quasi buon ultima in Europa ed ai cui diffusi imbrogli, che cospargono i testi legislativi, si deve l’arcigna deterrenza,  suscettibile di produrne il manifesto sabotaggio.

Da tale punto di vista apprezzabile, per non dire fondamentale, appare l’accompagnamento dell’azione delle istituzioni locali.

Nelle prime file dell’agenda del vasto movimento per i diritti civili è iscritto il “bio-testamento”, cui i testimoni della teoria della non negoziabilità, determinata dai loro dogmi ed imposta anche a chi non crede, stanno riservando, con ampie campagne di demonizzazione e trabocchetti procedurali, un percorso di guerra.

Siamo alle battute finali di una procedura parlamentare che, se riempirà a metà il bicchiere, certamente, ad avviso di scrive, si rivelerà molto lontana dagli auspici di chi postula l’esercizio della piena libertà di fine vita.

Si potrà spingere in avanti il baricentro della legge in approvazione?

Difficile pronosticarlo. Vero è che il fronte clericale e conservatore ha, come si anticipava, schierato imponenti bocche di fuoco.

Molto meno possente è apparso il fronte (che dovrebbe essere opposto) laico dei diritti civili; la cui incidenza risulta depotenziata dai condizionamenti esercitati dall’ancora funzionante combinato tra politica e religione.

Indubitabilmente, serve e servirà un’ampia mobilitazione. Delle coscienze civili e delle testimonianze, divulgative ed organizzative.

Una volta diventata legge, la riforma abbisognerà, per la sua piena attuazione, del supporto delle funzioni in capo alle istituzioni territoriali.

Partendo da ciò, non v’è chi non veda il significato della scelta della Comunità Socialista Cremasca di aprire il confronto, destinato a proseguire sui temi più squisitamente gestionali come su quelli di respiro strategico, sul tema del Biotestamento.

Che la scelta sia stata compresa ed apprezzata è dimostrato dall’ampia partecipazione di cittadini che hanno seguito ed animato il convegno svoltosi nella serata di venerdì 5 maggio nella Sala dei Ricevimenti del Municipio.

Come annunciato, i lavori sono stati introdotti da Maurizio Noci, indimenticato Sindaco e parlamentare cremasco, il cui impegno nelle prime file del rilancio della presenza socialista nell’importante capoluogo comprensoriale e nel territorio provinciale è percepibile nell’intensità della testimonianza e nella mobilitazione.

All’introduzione dei lavori ha contribuito anche l’avv. Mimma Ajello, che, come si ricorda, aveva, sabato 30 aprile presso il Circolo ARCI di S. Bernardino, incontrato la Comunità Socialista Cremasca per un primo fecondo confronto di carattere programmatico oltre che di definizione del profilo dell’aggregazione civica.

Il candidato-sindaco di “Cambiare si può” ha svolto un’ampia disamina sulla legislazione italiana che regola i diritti alla salute, alla vita ed alla dignità.

Luciano Orsi, apprezzato medico cremasco specializzato in cure palliative ed esperto di bioetica, ha svolto un’ampia relazione introduttiva.

Partita da un caposaldo etico: qualsiasi scelta in capo ai diritti del paziente deve partire dall’obbligo di fornire una costante e completa informazione sulla natura e sulla progressione della patologia. 

Tale presa di coscienza è precondizione per un pieno diritto di scelta.

Il relatore ha sottolineato che la legge in discussione nelle aule parlamentari non sancisce l’istituto eutanasia, bensì il consenso informato in vista del rifiuto del cosiddetto accanimento terapeutico.

Si tratta di un parziale riconoscimento che, comunque, allineerebbe l’Italia agli standards europei.

Dell’ampio rapporto forniamo di seguito un ampio sunto, nell’intento di contribuire ad una divulgazione consapevole.

 – CONSENSO INFORMATO: Nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata. E’ promossa e valorizzata la relazione di cura e di fiducia tra paziente e medico il cui atto fondante è il consenso informato. Nella relazione di cura sono coinvolti, se il paziente lo desidera, anche i suoi familiari e conviventi o compagni. Il consenso informato è espresso in forma scritta. Ovvero, nel caso in cui le condizioni fisiche del paziente non lo consentano, mediante strumenti informatici di comunicazione anche attraverso videoregistrazione o dispositivi che la consentano.

– NUTRIZIONE E IDRATAZIONE ARTIFICIALE: Ogni persona maggiorenne e capace di intendere e di volere ha il diritto di accettare o rifiutare qualsiasi accertamento diagnostico o trattamento sanitario indicato dal medico per la sua patologia o singoli atti del trattamento stesso. Ha, inoltre, il diritto di revocare in qualsiasi momento il consenso prestato, anche quando la revoca comporti l’interruzione del trattamento Nutrizione e idratazione artificiali sono trattamenti sanitari in quanto consistono nella somministrazione su prescrizione medica di nutrienti mediante dispositivi sanitari e, di conseguenza, possono essere rifiutati o sospesi. Al momento il testo prevede che “il rifiuto del trattamento sanitario indicato o la rinuncia al medesimo non possono comportare l’abbandono terapeutico”. Ma dovrà essere votato – e molto probabilmente verrà approvato – un emendamento in base al quale rifiutare il trattamento sanitario o rinunciarvi consente al paziente l’abbandono terapeutico.

– RESPONSABILITÀ DEL MEDICO: il testo originario è stato parzialmente cosi’ modificato: “Il medico è tenuto a rispettare la volontà espressa dal paziente. Il paziente non può esigere dal medico trattamenti sanitari contrari a norme di legge, alla deontologia professionale e alla buone pratiche clinico-assistenziali”.

– CONSENSO INFORMATO: Nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata. E’ promossa e valorizzata la relazione di cura e di fiducia tra paziente e medico il cui atto fondante è il consenso informato. Nella relazione di cura sono coinvolti, se il paziente lo desidera, anche i suoi familiari e conviventi o compagni. Il consenso informato è espresso in forma scritta. Ovvero, nel caso in cui le condizioni fisiche del paziente non lo consentano, mediante strumenti informatici di comunicazione anche attraverso videoregistrazione o dispositivi che la consentano.

– NUTRIZIONE E IDRATAZIONE ARTIFICIALE: Ogni persona maggiorenne e capace di intendere e di volere ha il diritto di accettare o rifiutare qualsiasi accertamento diagnostico o trattamento sanitario indicato dal medico per la sua patologia o singoli atti del trattamento stesso. Ha, inoltre, il diritto di revocare in qualsiasi momento il consenso prestato, anche quando la revoca comporti l’interruzione del trattamento Nutrizione e idratazione artificiali sono trattamenti sanitari in quanto consistono nella somministrazione su prescrizione medica di nutrienti mediante dispositivi sanitari e, di conseguenza, possono essere rifiutati o sospesi. Al momento il testo prevede che “il rifiuto del trattamento sanitario indicato o la rinuncia al medesimo non possono comportare l’abbandono terapeutico”. Ma dovrà essere votato – e molto probabilmente verrà approvato – un emendamento in base al quale rifiutare il trattamento sanitario o rinunciarvi consente al paziente l’abbandono terapeutico.

– RESPONSABILITÀ DEL MEDICO: il testo originario è stato parzialmente così modificato: “Il medico è tenuto a rispettare la volontà espressa dal paziente. Il paziente non può esigere dal medico trattamenti sanitari contrari a norme di legge, alla deontologia professionale e alla buone pratiche clinico-assistenziali”.

– MINORI E INCAPACI: Il consenso informato è espresso dai genitori esercenti la responsabilità genitoriale o dal tutore o dall’amministratore di sostegno, tenuto conto della volontà della persona minore di età o legalmente incapace o sottoposta ad amministrazione di sostegno.

– DAT: Ogni persona maggiorenne e capace di intendere e di volere, in previsione di una propria futura incapacità di autodeterminarsi può, attraverso disposizioni anticipate di trattamento (DAT), esprimere le proprie convinzioni e preferenze in materia di trattamenti sanitari. Può altresì indicare una persona di sua fiducia (fiduciario) che ne faccia le veci e lo rappresenti nelle relazioni con il medico e con le strutture sanitarie.

– REVOCABILITÀ DELLE DAT: Le Dat devono essere redatte in forma scritta, datate e sottoscritte davanti a un pubblico ufficiale, a un medico o a due testimoni o attraverso strumenti informatici di comunicazione. Con la medesima forma sono rinnovabili, modificabili e revocabili in ogni momento.

– PIANIFICAZIONE CONDIVISA DELLE CURE: Nella relazione tra medico e paziente rispetto all’evolversi delle conseguenze di una patologia cronica e invalidante, può essere realizzata una pianificazione delle cure condivisa tra il paziente e il medico, alla quale il medico è tenuto ad attenersi qualora il paziente venga a trovarsi nella condizione di non poter esprimere il proprio consenso o in una condizione di incapacità.

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