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L’EcoStoria La commemorazione dei caduti antifascisti di Bagnara

Forse ci stiamo facendo prendere la mano da un moto di entusiasmo; ma pare di poter registrare, nel vasto calendario delle celebrazioni del 72° della Liberazione, una partecipazione vasta e convinta. Ne è prova la constatazione che, praticamente in ogni centro della provincia, a prescindere dalle dimensioni e dai titolari dell’iniziativa, il 25 aprile è stato degnamente rievocato.

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L’EcoStoria La commemorazione dei caduti antifascisti di Bagnara

Forse ci stiamo facendo prendere la mano da un moto di entusiasmo; ma pare di poter registrare, nel vasto calendario delle celebrazioni del 72° della Liberazione, una partecipazione vasta e convinta. Ne è prova la constatazione che, praticamente in ogni centro della provincia, a prescindere dalle dimensioni e dai titolari dell’iniziativa, il 25 aprile è stato degnamente rievocato.

Quasi dappertutto per iniziativa dei Comuni e prescindendo dai colori politici. Diffusamente con il coinvolgimento delle Associazioni Partigiane (ANPI ed Associazione Partigiani Cristiani), delle Associazioni Combattentistiche, dell’Associazionismo culturale, della scuola.

Qualcuno stamane a Bagnara ha affermato che 25 aprile dovrebbe essere ogni giorno. Intendendo che la testimonianza del valore civile della guerra di Liberazione, che dischiuse il cambio di passo democratico e repubblicano, non può essere confinato in una sola giornata. Ma deve costituire la linea-guida permanente per una comunità che, non volendo prescindere da questo riferimento epocale, ne fa motivo di coerenza nei comportamenti e nei gesti civili.

La cerimonia di stamane, svoltasi nel piccolo slargo antistante le vecchie scuole della frazione di Bagnara, ha voluto rievocare uno dei tanti, troppi episodi di bieca ed inutile violenza perpetrati nella temperie agonica di un regime totalitario ed autoritario che durava da vent’anni e di un conflitto in cui quel regime aveva assurdamente coinvolto l’Italia.

In nessuna delle parole di chi è intervenuto ed in nessuno dei sentimenti che hanno animato i partecipanti è venuto in emersione qualcosa di diverso dalla consapevolezza di dover rievocare quelle pagine tragiche, di dover testimoniare il valore di quei sacrifici, di dover tramandare alle nuove generazioni quell’insegnamento ed il monito a non discostarsene mai, appunto, nella vita di ogni giorno.

Se così ci si può esprimere, è stata una bella cerimonia. Tra persone che avevano piacere di esservi con quello spirito. Con senso di rinnovato dolore, con qualche lacrima di commozione, ma anche con la serenità di appartenere ad una comunità consapevole.

Tra i 6 caduti di Bagnara, quattro di loro appartenevano al Corpo dei vigili del fuoco. Che, come è ben noto, svolgeva anche nel periodo di guerra un ruolo prevalentemente di aiuto alla popolazione. Fatto questo che non ha impedito alla cieca violenza nazifascista di esercitare fin in fondo l’abominio.

Lo ha ricordato il Comandante Provinciale, accompagnato alla cerimonia da agenti attualmente in servizio e da altri che lo furono.

La cerimonia era stata aperta dall’intervento del Presidente Provinciale dell’ANPI, prof. Giancarlo Corada, che ha ricordato che, come emerge da una recente ricerca, in Italia, durante gli ultimi mesi della guerra che fu militare ma anche civile si verificarono non meno di 5.000 episodi di strage, come fu quello di Bagnara.

In questo senso, ha concluso Corada, il fascismo più che una dottrina politica deve essere percepito come un delitto durato vent’anni.

In rappresentanza del Comune Capoluogo, l’Assessore Rosita Viola ha ricordato la partecipata manifestazione di Cremona ed ha sottolineato il valore dell’impegno del mondo della scuola e dell’associazionismo nel mantenere alta la testimonianza antifascista.

Di seguito, ha preso la parola Rosolino Azzali, Sindaco di Corte de Frati, intervenuto in rappresentanza del Presidente della Provincia Davide Viola. A nome dell’ente, Azzali solo pochi giorni fa aveva accompagnato i 750 studenti del territorio che avevano raggiunto in pellegrinaggio il Campo di Mauthausen. Il rappresentante della Provincia ha voluto ricordare anche l’importanza dei “viaggi della memoria”, di cui quello più recente ha raggiunto il campo di Auschwitz.

Da ultimo, è intervenuto per un saluto il Sindaco del confinante Comune di Bonemerse, Oreste Bini.

I numerosi partecipanti sono stati accolti, al termine della cerimonia, presso il contiguo Centro Sociale, i cui dirigenti sono state parte attiva dell’organizzazione.

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Pubblichiamo di seguito un contributo di Giuseppe Azzoni, dirigente dell’ANPI di Cremona.

“Stamane a Bagnara ho partecipato alla annuale commemorazione davanti alla lapide delle scuole vecchie con i nomi dei giovani fucilati dai tedeschi. Si trattò di uno degli eventi più tragici avvenuti nella nostra provincia nei giorni della Liberazione. Il presidente dell’ANPI Corada ha ricordato che ora questo episodio è riportato in una pubblicazione nazionale, “Atlante delle stragi naziste e fasciste in Italia” edito dal Mulino ad inizio anno, con schede anche online. Delle schede riguardanti Cremona si parlerà il 6 maggio prossimo al Circolo Signorini presentanto un opuscolo della nostra ANPI che le raccoglie. Per quanto riguarda questo episodio vorrei ricordare che sono morti fucilati a Bagnara il 27.4.1945: Agazzi Domenico (n 29.11.1909); Azzali Guido (n 17.8.1905), Vigile del Fuoco; Cerani Edoardo (n 18.8.1902) Vigile del Fuoco; il sedicenne Mondani Ivan (n 22.12.1928); Rusinenti Luigi (n 13.9.1926)Vigile del Fuoco; Vaiani Giovanni (n 5.4.1893). Folcini Ubaldo, Vigile del Fuoco, ferito e creduto morto, rimase invalido a vita. Rossi Domiziano, Vigile del Fuoco, ferito, creduto morto, fu poi ricoverato a lungo in Ospedale Psichiatrico. In seno al 27° Corpo Vigili del Fuoco si era formata una SAP alla quale nei giorni della Liberazione si univano insurrezionalisti. La mattina del 27 aprile 1945 su un vecchio camioncino FIAT, con fucili e fazzoletto al collo, un gruppo di Vigili del Fuoco ed altri facevano un giro per le cascine per prelevare e portare latte in città. Incontravano un paio di tedeschi e cercavano di catturarli, questi si sottraevano ed avvertivano la loro colonna, di circa 250 uomini, che aveva attraversato il Po a Isola Pescaroli. Otto del gruppo furono presi, immediatamente messi al muro e fucilati: di essi sei furono colpiti a morte, due furono feriti, creduti morti ed abbandonati nel mucchio. Fu un atto efferato, ignobilmente perpetrato a freddo.”

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Cogliamo l’occasione per comunicare che, nel quadro dell’ampio programma celebrativo per il 72° della Liberazione, ANPI e Circolo Signorini ARCI organizzano per sabato 6 maggio alle ore 17 presso il Circolo medesimo di Via Castelleone 7 un Convegno sul tema “Atlante delle stragi e dei crimini nazifascisti in Italia 1943-45. Interverranno parlano Giorgio Luzzini - presidente cittadino ANPI - e Giuseppe Azzoni, incaricato delle ricerche per l'Atlante stragi nella nostra provincia. Sarà a disposizione dei presenti un opuscolo sull'argomento.

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In allegato foto gallery evento

 

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