Rodolfo Bona considera prima di tutto legittima la posizione dell’ANPI nazionale di dare indicazione per votare NO al prossimo referendum sulla Costituzione di ottobre. Però non ne condivide sia il metodo con il quale si è arrivati a decidere questa posizione che il merito.
Bona avrebbe preferito che l’ANPI fosse un luogo di confronto sui contenuti della riforma costituzionale e non strumento di veicolazione della campagna per il NO. Nel merito infatti non condivide il giudizio politico ‘ di modifiche che stravolgono l’impianto costituzionale nato dalla lotta partigiana ed antifascista’.
Infatti , secondo Bona, sono decenni che si discute del superamento del bicameralismo perfetto, di un nuovo ruolo da affidare al Senato della Repubblica e della rivisitazione degli strumenti di partecipazione diretta quali i referendum che diventano anche propositivi. Non ritiene che i poteri del governo siano aumentati e che vi siano i necessari contrappesi istituzionali.
Insomma una visione totalmente capovolta rispetto a quella assunta ufficialmente dall’ANPI.
Su piano politico ritiene quindi legittimo che gli iscritti ed i dirigenti dell’ANPI possano votare e partecipare ai comitati per il SI.
Infine sul dibattito interno al PD evidenzia che le diverse posizioni siano legittime ; infatti il partito democratico ha abbandonato da tempo l’idea di una struttura che viveva sul centralismo.
Insomma una riflessione che punta a ragionare nel merito e non sugli schieramenti.
Intervista di Gian Carlo Storti
Red/welcr/gcst
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