Mercoledì, 24 aprile 2024 - ore 00.48

La tradizione liutaria cremonese può essere messa a rischio di Dimitri Musafia ( Liutaio)

E’ necessario che si ponga il divieto di verniciare i violini a spruzzo . Questa è l’unico modo di evitare che la traduzione secolare di Cremona finisca per mano di stranieri di pochi scrupoli

| Scritto da Redazione
La tradizione liutaria cremonese può essere messa a rischio di Dimitri Musafia ( Liutaio)

Recenti articoli apparsi sulla stampa locale che denunciano chi trae profitto dal nome di Cremona per vendere violini di qualità e provenienza straniera sono estremamente preoccupanti per chi opera nel settore puntando sulla qualità. Se negli anni scorsi vi erano solo sospetti di questo fenomeno, oggi c’è chi esce allo scoperto e ammette di usare semilavorati industriali per realizzare violini. Con questo precedente, è difficile impedire che domani si insedi a Cremona una grande fabbrica di violini da studio, magari con capitale straniero, il che porterebbe al definitivo tracollo del prestigio di Cremona nel mondo. La ricetta è infatti semplice: vi sono liutai stranieri che hanno centinaia di dipendenti. Il titolare arriva a Cremona, apre bottega, si iscrive al Consorzio e produce violini col ‘marchio ’. Poi, richiama, diciamo, 50-100 suoi dipendenti a Cremona dove fonda la sua fabbrica di violini da studio ‘made in Cremona’ venduti a prezzo di saldo, col medesimo nome. Sarebbe tutto legale, ma gli effetti sarebbero disastrosi: la perdita di prestigio della città, lo svilimento del ‘marchio’, la chiusura di botteghe tradizionali, la perdita del riconoscimento Unesco. Ed è solo una questione di tempo prima che succeda davvero: Prato (tessile) e Mantova (calze) insegnano. Io propongo di rendere una simile attività illegale. Decenni fa, nei permessi di soggiorno degli stranieri, vi era scritto nero su bianco il divieto di verniciare i violini a spruzzo per motivi simili. Io propongo di estendere tale divieto alla produzione seriale, ovvero quella di fabbrica. Questa è l’unico modo di evitare che la traduzione secolare di Cremona finisca per mano di stranieri di pochi scrupoli. E se un divieto del genere non fosse del tutto limpido dal punto di vista giuridico, che gli stranieri facciano causa, paghino avvocati e aspettino tempi biblici. Non succederà. Mi rivolgo a voi, del tavolo della Governance della Liuteria. Siete voi di guardia ora, la responsabilità e vostra. Agite prima che sia troppo tardi, nell’interesse della nostra Cremona, del suo prestigio nel mondo e del suo tessuto produttivo.

Dimitri Musafia (Maestro artigiano liutario-Consigliere A.L.I. – Associazione Liutaria Italiana)

 

 

 

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