Genitori e associazioni specializzate come l’Osservatorio Nazionale Amianto sono giustamente preoccupati, considerata la pericolosità dell’amianto e la capacità di diffusione delle sue particelle. Per questo motivo è necessario trovare una soluzione al-ternativa per l’avvio dell’attività didattica e lasciare la scuola chiusa almeno fino al completamento della bonifica. La politica ha le sue responsabilità in tutto questo: come è possibile che di fronte a un problema del genere la scuola sia rimasta aperta, e che si sia atteso che trascorresse quasi tutto il periodo di chiusura estiva per avviare i necessari interventi? Ma soprattutto, andando al livello del Governo nazionale, perché i fondi per la bonifica che sono già stati attribuiti a livello ministeriale non sono ancora stati concretamente erogati? L’intervento di bonifica sarà parziale e anticipato con risorse del Comune ed è questo il principale motivo del ritardo, dovuto all’attesa di fondi già attribuiti ma non materialmente conferiti. Che ne è del piano di edilizia scolastica annunciato pomposa-mente dal Governo da oltre due anni se in una scuola elementare di un grande centro cit-tadino il Comune è costretto a stralciare l’intervento di ristrutturazione complessivo per intervenire almeno sulla bonifica dell’amianto? Che cosa ne è stato in sostanza, a parte i soliti spot #scuolesicure #scuolebelle #scuolenuove? Per avere chiarimenti ho rivolto un interrogazione parlamentare ai ministri interessati, perché vi sia la massima attenzione su questioni che riguardano così da vicino la salute dei nostri figli.
Danilo Toninelli Deputato MoVimento 5 Stelle- Lucia Lanfredi Consigliera Comunale Cremona MoVimento 5 Stelle
In allegato l'interrogazione al Governo di Danilo Toninelli
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