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Migranti. Ecco come aiutarli ‘a casa loro’ secondo il Ministro Minniti di Gian Carlo Storti

In una precedente noto ( vedi nei correlati) sono entrato in polemica ( per quel che può contare) con Renzi per quella assurda frase, tratta dal ‘sillabario leghista’ che dimostra la scarsa conoscenza del lessico –almeno riformista- per non perdere voti a sinistra. Ora toltomi questo ulteriore sassolino dalle scarpe passo ad una cosa più seria.

| Scritto da Redazione
Migranti. Ecco come aiutarli ‘a casa loro’ secondo il Ministro Minniti di Gian Carlo Storti Migranti. Ecco come aiutarli ‘a casa loro’ secondo il Ministro Minniti di Gian Carlo Storti

Migranti. Ecco come aiutarli ‘a casa loro’ secondo il Min. Minniti di Gian Carlo Storti

In una precedente noto ( vedi nei correlati) sono entrato in polemica ( per quel che può contare)  con Renzi per quella assurda frase, tratta dal  ‘sillabario leghista’ che dimostra  la scarsa conoscenza del lessico –almeno riformista- per non perdere voti a sinistra. Ora toltomi questo ulteriore sassolino dalle scarpe passo ad una cosa più seria.

Palando con la nostra parlamentare On. Cinzia Fontana siamo andati sul ragionamento  dell’immigrazione e di quello che può fare il governo per affrontare e gestire il fenomeno. Nell’occasione mi ha accennato  della INFORMATIVA MINISTRO MINNITI SU GESTIONE FLUSSI MIGRATORI fatta alla Camera Deputati lo scorso 5 luglio 2017.

Ebbene la ringrazio per avermela invita ( la trovate integralmente allegata) e mi permetto di invitarvi a leggerla ed a valutare anche il problema del rapporto con l’Europa ( che non si risolve urlando e battendo i pugni) ma facendo cose concrete, concretissime.

Per intanto vi propongo uno stralcio della relazione di Minniti. Eccolo ‘ Combattere i trafficanti di esseri umani in Libia significa dare un contributo straordinario per la stabilizzazione della Libia. L’Italia è crucialmente e strategicamente interessata alla stabilizzazione della Libia e al fatto che la Libia si mantenga unita e non si separi. È crucialmente e strategicamente interessata. Su questo penso che questo Parlamento sia abbondantemente informato, sulle ragioni di questa strategicità. Questo è il cuore dell’accordo che Italia e Libia hanno firmato nei mesi scorsi, di cui ho ampiamente riferito in altre circostanze in Parlamento. E mi consentirete, quindi, di non ritornarci per ragioni di brevità. E, tuttavia, quell’accordo aveva tre capisaldi. Io ci ritorno per darvi il senso dell’avanzamento che abbiamo prodotto.

Il primo punto è il controllo da parte della guardia costiera libica delle acque territoriali libiche. Abbiamo fornito quattro motovedette a quella guardia costiera; altre le forniremo nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Era molto importante ed è molto importante che su questo ci sia un impegno diretto finanziario, anche da parte della Commissione europea e dell’Unione europea. Era ed è importante che l’Italia non venisse lasciata sola.

L’Europa costruirà un centro di coordinamento per il soccorso marittimo a Tripoli. Se il punto cruciale è il controllo delle acque territoriali libiche, voi comprendete che il centro di coordinamento per il soccorso marittimo a Tripoli diventa uno strumento fondamentale molto importante, decisivo per potere affrontare lì il tema del governo dei flussi migratori.

Secondo punto era quello di affrontare il tema, non della costruzione di centri di accoglienza in Libia: ci sono già. Il tema fondamentale era quello dei livelli di vita in quei centri, questione che per noi era ed è inaccettabile. Da questo punto di vista, in questi mesi, l’Organizzazione mondiale per le migrazioni è tornata a Tripoli e in Libia. L’UNHCR è andata a Tripoli e in Libia. Questo costituisce un elemento molto importante per garantire il rispetto dei diritti umani in quella parte del mondo. Si è fatto in questi mesi, prima non c’era. L’Organizzazione mondiale per le migrazioni in questi mesi ha anche prodotto, come risulta dai loro atti, 5 mila rimpatri volontari assistiti verso i Paesi di provenienza’.

 

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