Martedì, 16 aprile 2024 - ore 13.14

Pianeta migranti. Accordi UE Sudan. Una follia neocoloniale

Una delegazione del gruppo parlamentare della sinistra europea, ha confermato i pericoli e i costi in termini di violazioni dei diritti umani della cooperazione tra Europa e Sudan per il controllo dei flussi migratori. Intanto, è stato depositato alla Corte europea per i diritti umani l’appello di 5 dei 43 sudanesi rimpatriati forzatamente da Ventimiglia lo scorso agosto senza aver potuto inoltrare richiesta di asilo.

| Scritto da Redazione
Pianeta migranti. Accordi UE Sudan. Una follia neocoloniale Pianeta migranti. Accordi UE Sudan. Una follia neocoloniale Pianeta migranti. Accordi UE Sudan. Una follia neocoloniale Pianeta migranti. Accordi UE Sudan. Una follia neocoloniale

La delegazione, composta da quattro parlamentari Gue/Ngl - Cornelia Ernst, Marie-Christine Vergiat, Josu Juaristi, Joao Pimenta Lopes - ha visitato il Sudan in dicembre e ha pubblicato nei giorni scorsi sul sito del gruppo il suo rapporto “EU and Italian cooperation with Sudan on border control: what is at stake?” (La cooperazione europea ed italiana con il Sudan sul controllo delle frontiere: che cosa c’è in gioco?)

La visita è stata causata dalla denuncia dell’aumento degli arresti di eritrei a Khartoum, e nel paese in generale, e dalle dichiarazioni del comandante delle Rapid Suppor Forces (Rsf), conosciuti in Sudan come i nuovi janjaweed, da cui risultava che le sue forze sarebbero impegnate nel controllo delle frontiere .

Nel rapporto si trovano alcune importanti e preoccupanti conferme. La prima riguarda proprio il ruolo cruciale delle Rsf, nel controllo dei flussi migratori. La milizia è ben nota nel paese per i suoi attacchi ai civili, le continue violazioni dei diritti umani e l’assoluta impunità. La seconda riguarda la detenzione e la deportazione di vittime del traffico di esseri umani e di migranti che avrebbero diritto alla protezione internazionale. La delegazione non ha potuto muoversi da Khartoum, anche se aveva richiesto di recarsi alle frontiere dell’Est Sudan e della Libia. Ne ha tratto la conclusione che il paese è sotto uno stretto regime di polizia, in cui parte del territorio è controllato da forze paramilitari.

La tedesca Cornelia Ernst, coordinatrice del comitato per le libertà civili del gruppo Gue/Ngl, ha commentato: “Le politiche europee di controllo delle frontiere stanno già fallendo in Europa. Imporre le stesse politiche in paesi come il Sudan è assurdo… Tentare di fare del Sudan un partner nella lotta dell’UE contro i rifugiati dell’Africa Orientale è una follia neocoloniale”.

Il portoghese João Pimenta Lopes aggiunge: “Ue e Sudan stanno cercando di trarre reciproco vantaggio dai flussi migratori per i loro propri interessi e per ragioni sbagliate… Nel fare questo, l’UE supporta direttamente le forze armate di un governo repressivo, legate a milizie, traffico e contrabbando di esseri umani, contribuendo perciò a ad un generale aumento nelle violazioni dei diritti umani e delle leggi internazionali”.

La presentazione del rapporto è avvenuta in concomitanza - e a supporto - della presentazione di un appello alla Corte europea per i diritti umani da parte di cinque sudanesi arrivati in Italia per chiedere asilo politico e che non hanno potuto farlo. I cinque sudanesi fanno parte del gruppo dei 46 rimpatriati forzatamente da Ventimiglia lo scorso agosto, in forza di un accordo tra le polizie italiana e sudanese. Il rimpatrio forzato, in violazione delle leggi in vigore e dei trattati internazionali firmati dal nostro paese, aveva suscitato lo sdegno della società civile italiana impegnata nella difesa dei diritti dei migranti e dei richiedenti asilo.

Bruna Sironi – pubblicato da www.nigrizia.it

 

1335 visite

Articoli correlati

Petizioni online
Sondaggi online