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Pianeta Migranti. L’accordo Italia –Libia è vergognoso.

Al Summit della Valletta del 3 febbraio 2017 l’Unione Europea conferma la politica degli accordi per la chiusura delle frontiere. L’Italia asseconda le richieste UE e stipula un vergognoso accordo con la Libia.

| Scritto da Redazione
Pianeta Migranti. L’accordo Italia –Libia è vergognoso. Pianeta Migranti. L’accordo Italia –Libia è vergognoso. Pianeta Migranti. L’accordo Italia –Libia è vergognoso. Pianeta Migranti. L’accordo Italia –Libia è vergognoso.

Secondo l’Asgi (Associazione Studi giuridici sull’immigrazione) questo accordo tradisce i principi cardine della civiltà giuridica europea e viola la base democratica sulla quale si fonda la pacifica convivenza dei cittadini.

Attraverso accordi e partenariati stipulati con governi dittatoriali, come il Sudan, la Libia, il Niger o totalmente incapaci di garantire l’incolumità dei propri cittadini come l’Afghanistan, l’UE e il Governo italiano aggirano il dovere di accogliere le persone in fuga da persecuzioni e guerre. Di fatto violano il principio di non refoulement, codificato all´art. 33 della Convenzione di Ginevra sullo status dei rifugiati, il quale  prevede che nessuno Stato possa in qualsiasi modo respingere un rifugiato verso i confini di territori in cui la sua vita o la sua libertà sarebbero minacciate.  Infatti esigono che i Paesi terzi blocchino con l’uso della forza il passaggio di persone in chiaro bisogno di protezione internazionale. Ciò in cambio di competenze e attrezzature militari oltre che dei fondi per la cooperazione, ossia, di quelle risorse che dovrebbero, al contrario, essere destinate allo sviluppo dei Paesi terzi, ignobilmente degradate invece a merce di scambio.

Inoltre, il Governo italiano, in totale spregio del diritto di asilo consacrato nella Costituzione italiana e del dovere di rispettare i diritti umani previsti nel diritto internazionale, ha siglato il 2 Febbraio 2017 un Memorandum col Governo libico nel quale si impegna a fornire strumentazione e sostegno militare, strategico e tecnologico, oltre a fondi solo teoricamente per lo sviluppo, ad un Governo sotto costante ricatto di milizie violente e armate, al fine di bloccare e controllare le partenze dei migranti in fuga. La Libia è un paese che non ha ratificato le più fondamentali convenzioni in materia di diritto d’ asilo e di rispetto dei diritti umani e continua a sottoporre i profughi in fuga a trattamenti disumani e degradanti in centri di detenzione, come testimoniano innumerevoli rapporti delle più importanti organizzazioni internazionali.

L’Asgi chiede all’ Unione Europea di interrompere queste politiche che mirano a fermare il passaggio dei profughi, strumentalizzando i temi della salvaguardia della vita delle persone in fuga verso l’Europa, e mascherando il reale proposito di una brutale ed illegittima chiusura delle frontiere.

L’Asgi chiede di ridestinare i fondi della cooperazione all’effettivo sviluppo sostenibile delle economie dei Paesi terzi nel rispetto dell’ambiente e dei diritti degli uomini e delle donne. Chiede al nostro governo di rispettare nei fatti la  Convenzione di Ginevra, il principio di non refoulement in particolare, e la Costituzione italiana. Chiede di adempiere al dovere di accogliere chi fugge da guerre, persecuzioni e violazione dei diritti fondamentali. Chiede la revoca del Memorandum siglato con la Libia e con gli altri Governi non democratici dell’Africa, e di sospendere i finanziamenti e il sostegno militare ai Governi dei Paesi terzi (tra i quali il Sudan, la Libia, il Niger e la Nigeria), incaricati di bloccare violentemente i flussi dei profughi. L’Asgi fa appello alle Organizzazioni non governative della cooperazione internazionale perché si rifiutino di assecondare questo utilizzo strumentale dei fondi, pretendendo che l’erogazione di questi ultimi non venga condizionata alle politiche di controllo della frontiera. L’ASGI ritiene che l’Italia debba immediatamente interrompere il rimpatrio dei cittadini verso Paesi dove non siano rispettati i diritti fondamentali.

Fa appello, all’UNHCR e all’OIM affinché si rifiutino di svolgere, per la Commissione Europea, incarichi in apparenza a favore dei migranti ma in realtà tesi a respingere uomini e donne in fuga da persecuzioni e conflitti.

ASGI ritiene che per superare le attuali inique politiche di gestione dei flussi occorra  rafforzare in modo consistente le operazioni di soccorso in mare e prevedere il rilascio, nei Paesi di origine o di transito, di un visto di ingresso in relazione a conflitti armati o a gravi violazioni dei diritti fondamentali, che consenta l’accesso sicuro nel territorio europeo. Ritiene che vada messo al centro il diritto d’asilo come paradigma di un’Europa aperta e solidale, promovendo gli opportuni strumenti giuridici che consentano l’ingresso regolare per ricerca lavoro a chi migra per motivazioni economiche.

Si tratta di una sfida cruciale perché sono in gioco i pilastri della democrazia europea. È necessario che i movimenti, le forze associative e politiche si mobilitino, ad ogni livello, in difesa dei diritti fondamentali dello spazio europeo, attualmente sotto minaccia.

 www.asgi.it

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