Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 02.41

Portare il ‘Tabarro’ è apologia di fascismo? Lettere e controlettere di Pedrabissi, Azzoni e Carnevali

La provocazione e la discussione sui simboli neri del fascismo. E’ necessario rispettare le leggi democratiche che vietano di esaltare le gesta del fascismo.

| Scritto da Redazione
Portare il ‘Tabarro’ è apologia di fascismo? Lettere e controlettere di Pedrabissi, Azzoni e Carnevali

Portare il ‘Tabarro’ è apologia di fascismo? Lettere e controlettere di Pedrabissi, Azzoni e Carnevali

La provocazione e la discussione sui simboli neri del fascismo. E’ necessario rispettare le leggi democratiche che vietano di esaltare le gesta del fascismo.

Pedrabissi: Io il tabarro lo porto  In inverno amo molto, indipendentemente dalle mie ideologie politiche, vestirmi nei giorni festivi con Tabarro nero , baschetto nero, con una rosa di brillantini sul basco e qui allego foto. Chiedevo così a lei o a qualche Suo pregiato lettore: visto come gira in Italia, non è che vestendomi così io possa correre il rischio di finire nei guai per istigazione, apologia di fascismo e quant’altro? Sembrerebbe una provocazione, non lo è ma in Italia tira una bruttissima aria. Marco Pedrabissi (Trescore cremasco)

Azzoni: durante il fascismo i ‘nerovestiti uccidevano’ Signor direttore, vedo sul giornale la foto di un signore tutto vestito di nero (sembra quasi uno delle brigate nere...) che le chiede se è libero di vestirsi così. Il giornale pubblica la foto ed ora vedremo se questo signore verrà in qualche modo sanzionato. Io non credo. Il nero vestito fa dell’ironia ma forse non sa che quando comandarono quelli vestiti così non ci si scherzava. Per un fiore rosso all’occhiello a Rivarolo del Re i nerovestiti uccisero Giuseppe Vignanel novembre del '21.Questo è solo uno di innumerevoli episodi di assassini, percosse, condanne che durante il regime ebbero luogo anche solo per un fazzoletto al collo sgradito al regime. Così come è noto che in certe occasioni era d’obbligo la camicia nera e quant’altro e per i bambini c’era la divisa dei balilla. Con questi vestiti neri si scatenarono guerre di aggressione con milioni di morti, si spedì la gente nei lager, si privò la nazione di elementari libertà, si imposero leggi razziste e  quant’altro. Poi i nerovestiti godettero di amnistie e libertà che se avessero vinto non avrebbero certo concesso agli altri! E’troppo chiedere oggi che obbediscano alle leggi democratiche che vietano di esaltare quelle gesta e di fare del vittimismo davvero fuori luogo? Giuseppe Azzoni ( Cremona)

Carnevali Caro Pedrabissi provochi perché c’è liberta .Caro direttore, (...)ma cosa vuoi che esasperi gli animi il Pedrabissi da Trescore Cremasco allorquando: «Faccio apologia di fascismo se indosso un basco nero ed un tabarro pure nero?». Ma va là Pedrabissi,vai a prendere per i fondelli qualcun altro. Ritieniti fortunato, tu e la maggior parte di noi italiani, se l’Italia davvero ‘ha girato così. Perché vedete, anch’io ho ereditato un glorioso tabarro nero assieme ad un cappellaccio alla borsalino pure nero da quel reduce della prima guerra mondiale di un mio nonno Carlo Alberto. Certo che ne vado orgoglioso, tuttavia mai mi sono sognato, indossandoli nelle feste di carnevale, di ‘fare apologia di fascismo’. Per di più, caro Pedrabissi, il tuo tabarro altro non è che un mantello a ruota di pesante panno. Cosa vuoi che ne possa celare a «noi pregiati lettori», la tua foggia invernale?. E meno male che hai potuto ‘provocare’ esprimendo una tua opinione, anche scomoda se vogliamo, di certo in piena libertà. Giorgino Carnevali ( Cremona)

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Commento

Il 'tabarrino'- così lo chiamava mia nonna- l'ho sempre portato fino a 12-13 anni. Sotto pantaloni a mezza gamba e calze di lana. Ed un bel basco.Leggendo queste lettere mi viene in mente che il mio 'tabarrino' era blu , idem il basco. Non so se ci fosse un legame ma i miei nonni non hanno mai portato una camicia nera e non l'hanno mai fatta portare a me.. dicendomi appunto che era il simbolo delle 'brigate fasciste'. Passano gli anni, arriviamo al '68 e l'eschimo verde diventa il mio cappotto. Il basco rimane, sempre blu, ma con una bella stella rossa acquistata in Juogoslavia. Ogni tempo ha il suo abito... ora in molti usano la ' camicia bianca' e bandiere arancioni...il rosso mi pare ancora un bel colore. Buona domenica  Gian Carlo Storti 

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