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Ricordo del mio 8 settembre 1943 di Licio D’Avossa (Cremona)

Il maresciallo maggiore Raffaele D’Avossa è stato l’unico, ripeto l'unico sottufficiale che non aderì alla repubblica di Salò

| Scritto da Redazione
Ricordo del mio 8 settembre 1943 di Licio D’Avossa (Cremona)

Ricordo del mio 8 settembre 1943 di Licio D’Avossa (Cremona)

Il maresciallo maggiore Raffaele D’Avossa è stato l’unico, ripeto l'unico sottufficiale che non aderì alla repubblica di Salò

Gentile direttore, le lettere pervenute al suo quotidiano a proposito dell'infausta data dell'8 settembre 1943, mi hanno fatto rivivere minuto per minuto ciò che accadde in casa mia quella sera, dove era abitudine il ritrovarsi in occasioni speciali gli appartenenti della ‘colonia napoletana’di Cremona. Ricordo i Romaniello, i Fiorillo, i Battiloro, i Picarelli e tanti altri. Ad un certo punto, al massimo dell’euforia, gli invitati chiesero al pianista maestro Lodoli di suonare la Marcia Reale. Mio padre alla fine pronunciò questa frase: «Maestro, si ricordi che non la suonerà' mai più». Mio padre conosceva bene i tedeschi poiché fu fatto prigioniero a Caporetto e per questo la patria ‘riconoscente’ lo punì  impedendogli l'accesso alla carriera di ufficiale. Quello che accadde il mattino seguente è vivo nella mia memoria come se fosse appena successo. ‘Raus kaput’era l’urlo bestiale di quei soldati tedeschi entrati in casa mia con il chiaro intento di sterminare tutta la mia famiglia. Noi figli eravamo tutti aggrappati alla gonna di mia madre che teneva in braccio il decimo figlio nato nel 1942. (...) Il maresciallo maggiore Raffaele D’Avossa è stato l’unico, ripeto l'unico sottufficiale che non aderì alla repubblica di Salò. Per questo chiese ed ottenne l’asilo disinteressato per tutta la famiglia nel convento delle suore dorotee, alle quali tutti noi dobbiamo eterna riconoscenza.

Licio D’Avossa (Cremona) 

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