Mercoledì, 24 aprile 2024 - ore 18.22

Ripensare radicalmente l'universo "Partecipate" | Antonio Agazzi

| Scritto da Redazione
Ripensare radicalmente l'universo

Una caratteristica di questa campagna elettorale è senz'altro il "focus" sulle Società Partecipate dal Comune di Crema.
Di recente l'On.le Torrazzi ha proposto un'iniziativa funzionale a conseguire, a Suo giudizio, il certo rinnovo dei C.d.A. delle medesime.
Sono stato il candidato Sindaco più cauto nel raccoglierla e avverto il rischio che possa essere passato un messaggio "conservatore", niente di più lontano dai miei intenti.
Allora mi corre l'obbligo di puntualizzare.

- La mia prudenza nasce dal fatto che il Comune di Crema non è il socio unico di tali Partecipate - eccezion fatta per Cremasca Servizi - e dalla considerazione che i C.d.A. non scadono automaticamente con l'insediarsi di una nuova Amministrazione Comunale a Crema.
Un'iniziativa congrua potrebbe essere, piuttosto, una dichiarazione congiunta di tutti i Candidati Sindaco con la richiesta a tutti i componenti in carica dei C.d.A. di rimettere il mandato dopo l' elezione del nuovo Sindaco di Crema, in virtù dell'importanza e del peso del Comune di Crema nell'azionariato delle Società in questione.
Sarebbe buona cosa farlo ora perchè P.D.L., P.D. e Lega Nord hanno Consiglieri di Amministrazione e - una volta eletto il nuovo Sindaco di Crema - i partiti rimasti in minoranza potrebbero fare ostruzionismo e non far dimettere i Loro Consiglieri di riferimento, mettendo in difficoltà il Sindaco eletto.
Non dimentico quanto accaduto al Presidente della Provincia Salini, appena eletto: indirizzò una lettera a tutti i Rappresentanti della Provincia nei vari Enti e nelle varie Società chiedendo Loro di rimettere il mandato: il risultato fu modesto, in pochi si dimisero.

- In più reputo riduttivo rappresentare il "problema Partecipate" solo come una questione di nomine da rinnovare.
Occorre prestare maggior attenzione agli aspetti funzionali ed economici, anche per non ingenerare il dubbio che le esclusioni gestionali e i "pruriti rappresentativi" siano elemento non irrilevante nell'alimentare continuamente la polemica.
Ciò nulla toglie, tuttavia, al giudizio politico severo, da parte mia, su chi non ha colto per tempo l'accentuarsi delle criticità, provando a invertire la rotta.
Resta il fatto che il destino di tali Aziende era già scritto quando, all'atto della scissione della Società Cremasca Servizi S.p.A., avvenuto nel Gennaio 2008, per decisione dei Soci di S.C.R.P. S.p.A., furono conferiti in LGH, a fronte di una quota societaria del 14%, quei servizi di rilevanza industriale (acqua, gas, rifiuti) in grado di garantire una buona marginalità economica; conferendo, al contrario, in S.C.S. Servizi Locali S.r.l. le attività di ufficio tecnico, divisione costruzioni e i servizi con bassissime marginalità economiche, se non addirittura in perdita (parcheggi a pagamento, piscina, illuminazione pubblica, oltre a un debito di oltre 5.000.000,00 euro).
E' del tutto evidente che le responsabilità politiche sono molto diffuse, rispetto a tale "peccato originale".
Inoltre, il tema, oggi, è ormai ben più delicato: è la difficoltà di mantenere in atto la stessa mission di S.C.S. Servizi Locali S.r.l..
Arrivo ad affermare che occorre concentrarsi sul complesso del sistema, che necessita di essere radicalmente ripensato, non semplicemente ristrutturato.
Occorre rivedere alcune scelte (es. la società di costruzione), non consone all'intervento pubblico; valutare la intrinseca diseconomicità di alcuni settori, quando riportati a condizioni gestionali non governate da criteri economici; finirla con tutti gli incastri non necessari, funzionali solo a produrre posizioni di governo e amministratori inutili; un tale pletorico sistema avrebbe una giustificazione solo se fornisse ai cittadini più servizi a costi globalmente minori: così non è, ahimè!
E poi ci sarebbe il tema delle incompatibilità da precisare, degli emolumenti da rivedere al ribasso...
Tutto ciò per asserire, in conclusione, che il problema sarà maledettamente complesso per chi farà il Sindaco di Crema per davvero e, quindi, occorre un approccio più ponderato da parte, mi si consenta, di tutti i candidati Sindaci.


Antonio Agazzi

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