Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 06.24

Riscoprire Mario Benedetti a Cremona, successo al Filo per l’Ensemble Alma Libera

Buon successo di pubblico, in aiuto alle spese di ristrutturazione del palco del Filo. Fotografie di Elena Baila

| Scritto da Redazione
Riscoprire Mario Benedetti a Cremona, successo al Filo per l’Ensemble Alma Libera Riscoprire Mario Benedetti a Cremona, successo al Filo per l’Ensemble Alma Libera Riscoprire Mario Benedetti a Cremona, successo al Filo per l’Ensemble Alma Libera Riscoprire Mario Benedetti a Cremona, successo al Filo per l’Ensemble Alma Libera

Cuore corazza: con questa poesia dell’autore uruguaiano Mario Benedetti, ieri sera, l’Ensemble Alma Libera ha scelto di aprire Inventario. La poesia di Mario Benedetti, evento svoltosi con successo al Cinema Teatro Filo, alla presenza di circa un centinaio di spettatori. L’iniziativa coniugava poesia, musica e canto con un intento benefico: al netto delle spese vive, l’incasso dello spettacolo andrà al progetto di ricostruzione del palcoscenico del Filo, che necessita di urgenti e ingenti lavori di messa a punto. Già parecchi interventi sono stati completati – come il gestore Giovanni Schintu ha ricordato all’inizio della serata – alle quinte, alle americane e alle scalette di accesso ai palchetti: ma l’anima e il cuore del teatro, ciò che lo fa vivere, è il palco, e lì andranno concentrati i nuovi, importanti sforzi.

Cuore corazza, dicevamo, ma anche A domani, Ah che non v’ha, Spaccature, Tattica e strategia, Sassolini alla finestra, Desaparecidos, Acquazzone, Promemoria, Storia di fate (tango), Essere vivo, Un Padrenostro latinoamericano e Costernati, arrabbiati: questi i titoli dell’accurata selezione poetica proposta da Inventario (titolo a sua volta mutuato da un’antologia di Benedetti pubblicata in Italia dall’editrice Le Lettere), estratti da un arco di tempo che va dal 1960 fino al 2000. È stato Giovanni Uggeri l’ottimo lettore dei componimenti di Benedetti, ma l’Ensemble si è basato su un’equilibrata alchimia tra Uggeri e i due musicisti sul palco, Luciana Elizondo alla viola da gamba e al canto, e Lorenzo Colace alla chitarra. Avvolti dalle suggestive luci di Sol Capasso e ben amplificati da Marco Generali alla fonica (lo stesso Uggeri ha voluto ringraziare chi, dietro le quinte, ha collaborato al farsi dello spettacolo), i tre si sono accompagnati vicendevolmente, alternando momenti più intensi ad altri più raccolti e riuscendo a mantenere alta l’attenzione del pubblico per l’ora abbondante di spettacolo, il che non è scontato per un reading poetico-musicale. Sensazionali sono stati i momenti in cui, alla già impeccabile performance alla viola da gamba, Luciana Elizondo ha aggiunto il canto: argentina è il giusto aggettivo per definire sia la nazionalità dell’artista, sia la sua vocalità, per la quale qualsiasi superlativo non è sprecato. Toccante, nel finale, l’interpretazione di Hasta Siempre, celebre brano di Carlos Puebla dedicato a Che Guevara (all’epoca in vita: la canzone è del 1965), che si è mescolata alla lettura di Costernati, arrabbiati (posia di Benedetti scritta, qui sì, in morte del Che) da parte di Uggeri.

Serata pienamente riuscita, quindi, dopo cui si può dire non solo di aver ricevuto, ma anche di aver sostenuto (in senso più che mai letterale) un luogo della cultura della nostra città.

Carmine Caletti

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