Mercoledì, 24 aprile 2024 - ore 07.59

Sulle scuole private Monti bluffa, lui preferisce quella pubblica | Alessandro Lucia

| Scritto da Redazione
Sulle scuole private Monti bluffa, lui preferisce quella pubblica | Alessandro Lucia

Dopo “il lavoro non è un diritto” del ministro Fornero, un’altra gaffe tecnico-costituzionale da parte del premier Monti. “Non mancherà il sostegno necessario alle scuole private”, ha dichiarato oggi al settimanale “Tempi”. Le scuole private, quelle situate in edifici fatiscenti, prive spesso di carta igienica, fogli e cancelleria? Quelle scuole private gestite da caritatevoli volontari sottopagati, iscritti o simpatizzanti magari di circoli culturali laici e no profit che rispondono al nome di – per dirne uno - Comunione e Liberazione, per caso?

A proposito di Comunione e Liberazione, sarà un caso che “Tempi”, a cui Monti ha rilasciato l’intervista, sia uno degli organi di stampa più vicini alla più grande lobby cattolica italiana che, sempre casualmente, ha le mani in pasta in una considerevole quantità di scuole (e università) private italiane?

I casi sono due, quindi.

Da una parte c’è la possibilità che Monti abbia semplicemente confermato la rotta presa prima di lui da Tremonti con la collaborazione Gelmini, e cioè massacrare la scuola pubblica, senza toccare (o solo sfiorando) i finanziamenti per quella privata, dimenticando più o meno volutamente l’articolo 33 della Costituzione ("Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato").

Oppure sta semplicemente attuando un astuto e geniale bluff, facendo credere al settimanale di CL e ai supporter della scuola privata che il suo governo è dalla loro parte, ma in verità è solo una frase di circostanza, perché in realtà vuole addirittura rispettare la Costituzione e quindi finanziare la scuola pubblica, lasciando che gli oneri di quella privata vengano pagati da chi possiede, dirige e riscuote i profitti delle stesse.

Questa seconda ipotesi è evidentemente la più verosimile, e se poi aggiungiamo che, prima di essere nominato Presidente del Consiglio, era il presidente della Bocconi (università notoriamente statale), ogni dubbio viene fugato, e tutti noi malfidenti, denigratori e complottisti dobbiamo metterci il cuore in pace. Altrimenti lo spread schizza alle stelle.

Alessandro Lucia

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