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Venerdì la festa del 20° Valsusa Film Fest con i Lou Dalfin e i Coro Moro

All’inizio della serata l’annuncio dei vincitori del concorso cinematografico

| Scritto da Redazione
Venerdì la festa del 20° Valsusa Film Fest con i Lou Dalfin e i Coro Moro

Venerdi 29 aprile a Condove si svolgerà la grande festa per i 20 anni del Valsusa Film Fest con il concerto dei Lou Dalfin (nella foto), al quale parteciperanno da spalla i Coro Moro. L’evento, organizzato in collaborazione on la Pro Loco e con il Comune di Condove, inizierà alle ore 21:00 con l’annuncio dei vincitori dei concorsi cinematografici dell’edizione: appuntamento al campo sportivo di Condove (ingresso gratuito).

Vent’anni di impegno culturale e civile nel vasto territorio della Valle di Susa che vengono festeggiati con un evento che vuole anche lanciare un messaggio forte sulla necessità di abbattere muri e frontiere con i Lou Dalfin, i principali rappresentanti musicali dell’Occitania, l’area geografica che va dal sud della Francia alla parte occidentale del Piemonte e che non esiste nelle carte geografiche, e con i Coro Moro, gruppo musicale formato da richiedenti asilo ospitati a Ceres e Pessinetto provenienti da Costa d’Avorio, Gambia, Ghana e Senegal che, insieme ai loro insegnanti Luca Baraldo e Laura Castelli, presentano canzoni della tradizione popolare e piemontese e in mandinga, la lingua parlata dalle popolazioni dell’Africa occidentale.

Un evento che si inserisce perfettamente in Margini e Periferie, tema scelto per questa ventesima edizione del Filmfest per dare spazio e voce, anche quest’anno, alla ricchezza del territorio e alla diversità delle prospettive ex-centriche: dalle terre alte al mare attraverso la voce dei migranti, da chi si trova recluso alle testimonianze che arrivano dalla Terra dei fuochi e dai quartieri dell’Ilva di Taranto, dall’esperienza del popolo mapuche alla tradizione dei sinti: spesso il centro è cieco e la verità si vede dai margini.

La serata si aprirà alle 21:00 con le premiazioni del concorso cinematografico del 20° Valsusa Film Fest che si è articolato in 4 sezioni (Cortometraggi, Le Alpi, Fare Memoria, Videoclip) e per le quali sono pervenute 240 opere molte delle quali dall’estero. Finora è stato solo definito che l’opera vincitrice della sezione Fare Memoria è Gemma di Maggio di Giuliano Giacomelli e Lorenzo Giovenga, un film in memoria delle donne vittime della Storia che ha tra i protagonisti l’attore Franco Neri.

Dopo le premiazioni saliranno sul palco i Coro Moro, gruppo musicale formato da richiedenti asilo ospitati a Ceres e Pessinetto provenienti da Costa d’Avorio, Gambia, Ghana e Senegal che, insieme ai loro insegnanti Baraldo e Castelli, presentano canzoni della tradizione popolare piemontese e in mandinga, la lingua parlata dalle popolazioni dell’Africa Occidentale. Il coro nasce dall’iniziativa di Baraldo e Castelli che nell’intento di aiutare i ragazzi a integrarsi e a imparare la lingua italiana hanno deciso di utilizzare il metodo del canto passando dalle canzoni italiane a quelle piemontesi. Il coro nei quasi due anni di attività è stato invitato a partecipare a numerose iniziative ed eventi. L’idea di portare su di un palco questi giovani, in un contesto totalmente rovesciato rispetto alla loro odierna quotidianità, assume un significato politico ed esprime un messaggio forte di antirazzismo, condivisione e possibile integrazione. Il progetto e lo spirito del Coro Moro mostrano e confermano che la musica popolare tradizionale, dalle antichissime origini, è la musica di tutto il mondo.

Infine, per ballare tutti insieme, saliranno suI palco i Lou Dalfin, il gruppo più rappresentativo della musica e della cultura delle valli occitane subalpine, nonché un nome di punta del rock indipendente nazionale. Come gli antichi “trovatori” erano soliti esibirsi facendo da ambasciatori delle prime culture europee, i Lou Dalfin cantano nella tradizionale lingua “d’Oc” e portano la cultura occitana in giro per il mondo. I Lou Dalfin sono più che un semplice gruppo musicale nella parte occitana del Piemonte: la band di Sergio Berardo è diventato un fenomeno di costume che ha reso la musica occitana contemporanea, facendola uscire dai ristretti circoli di appassionati perché divenisse fenomeno di massa. All’esterno dell’area occitana Lou Dalfin è stato un anello di congiunzione tra realtà diverse: la pianura piemontese e l’Italia da una parte, le vallate e l’area transalpina dall’altra. Con Lou Dalfin le valli d’Oc non sono più l’estremo lembo di una cultura asettica ma hanno riacquistato la loro funzione storica tradizionale: l’essere ponte.

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