Mercoledì, 24 aprile 2024 - ore 16.04

Vicenda Minzolini Le ragioni dei Senatori del PD che hanno votato contro la decadenza di Gian Carlo Storti

Le ragioni dei parlamentari democratici che hanno salvato il collega forzista sono quasi sempre nel merito, ma non parlano dei requisiti richiesti dalla legge che prevede la decadenza: "Ci ha convinto col suo discorso sulle sue dimissioni . I giudici gli hanno dato una pena più alta di quella chiesta dal pm.

| Scritto da Redazione
Vicenda Minzolini Le ragioni dei Senatori del PD che hanno votato contro la decadenza di Gian Carlo Storti

Nel precedente articolo  ho scritto:  “Alcuni  giornali parlano di 19 senatori del PD che avrebbero votato contro  la decadenza. Sarà vero? Se così fosse sarebbe un colpo forte  alla credibilità dello stesso PD. Se ho capito bene siamo in presenza di una sentenza definitiva e quindi è applicabile la legge Severino. Perché ciò non è avvenuto? Questo caso mi ha turbato. Cercheremo di capire nelle prossime ore e torneremo sull’argomento”

Orbene , al di là delle inevitabili strumentalizzazioni politiche da parte del M5S e non solo, riporto alcune dichiarazioni dei Senatori  del PD che hanno votato contro la decadenza da Senatore di Minzolini.

Insomma sembra che il  nodo stia nel fatto che questi senatori considerano che il magistrato Sinisi ( ex vice ministro  in un governo di centro sinistra)  e l’intero collegio non abbiamo valutato serenamente i fatti ed abbiamo aumentato la pena da 2 a 2anni e sei mesi facendo scattare la legge Severino.

Alcuni dei senatori che hanno votato a favore di Minzolini li stimo da sempre e non ritendo che abbiano scambiato dei favori a Forza Italia. Certo il caso risulta alquanto contorto e non facilmente spiegabile al popolo sovrano.

Gcst

Ecco alcune dichiarazioni di diversi senatori che ho trovato su internet.

Luigi Manconi:  :“Rivendico il mio voto. Spiegarlo? È semplicissimo. Premetto che io stimo Sinisi, perché ho collaborato proficuamente con lui quando è stato sottosegretario al ministero dell’Interno tra il ’96 e il ‘99. Ora, io ritengo sbagliato che lui, dopo una lunga carriera politica nelle file del centrosinistra, non si sia astenuto quando si è ritrovato a far parte della Corte d’Appello che era chiamata a giudicare su un appartenente allo schieramento avversario. Tutto qui”

Giorgio Tonini : “Se guardiamo le carte, ci accorgiamo che la sentenza d’Appello è stata particolarmente pesante. Non solo ha ribaltato l’assoluzione in primo grado e quella da parte della Corte dei Conti, ma ha addirittura comminato una pena superiore a quella della richiesta fatta dall’accusa. Guarda caso, proprio in virtù di quell’inasprimento, è potuta scattare l’applicazione della Legge Severino”.

Commenta Fattorini: “La spiegazione in Aula di Minzolini è stata convincente. E inoltre la garanzia che lui ci ha dato di dimettersi all’indomani del voto ha influito nel nostro giudizio sull’intera vicenda”.

Ugo Sposetti : “Ho già detto ad un vostro collega che quando c’è un conflitto tra politica e magistratura io sto sempre dalla parte della politica”

Mario Tronti. Il senatore  – anziano filosofo, comunista ai tempi di Berlinguer – si limita ad un laconico sbuffo: “Io non do nessuna spiegazione, grazie”

Massimo Mucchetti : “Io ho votato secondo coscienza, ma in questi giorni mi sto occupando di grandi aziende partecipate. Di fronte a simili questioni, la vicenda di Minzolini a me sembra una cazzata”. Può darsi, certo, che Eni e Enel siano più importanti della decadenza di un senatore. Ma la notizia di Minzolini è comunque quella che occupa le prima pagine di tutti i giornali: “Ed ecco perché non vi legge più nessuno”.

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