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CardaCrucca: una corsa tra storia, flora e fauna

CardaCrucca e Parco del Ticino: un binomio vincente per la corsa su strade bianche a cura di CardAtletica a.s.d. in calendario domenica 7 ottobre.

| Scritto da Redazione
 CardaCrucca: una corsa tra storia, flora e fauna

Prove per i più piccolini ad aprire la giornata, corse riservate ai più grandi a seguire; e, per finire, un ricco ristoro per tutti ammirando un paesaggio mozzafiato dalla panoramica piazzetta di Tornavento.

Nonostante sia nata dalle intenzioni corali di un gruppo di amici con una grande passione per lo sport, e per la corsa in modo particolare, tutti concordano nel riconoscere Enea Zampini – tra l’altra presidente della società organizzatrice, quale padre putativo della manifestazione. Il motivo? Non solo la carica istituzionale che ricopre, ma anche e soprattutto sia la sua passione e la sua determinazione indispensabili per concretizzare il sogno di permettere ai giovani di seguire agevolmente corsi di atletica leggera, sia perché ideatore dei due percorsi lungo i quali si snodano le due prove regine – uno di 8km e uno di 15,3km.

Entrambi iniziano dallo stesso punto e percorrono i medesimi sentieri fino a circa il settimo chilometro, per dividersi poi all’altezza di un ormai storico bivio: da lì gli iscritti alla gara più corta prenderanno la strada di sinistra per virare verso la piazzetta dell’arrivo, mentre quelli in corsa sul lungo svolteranno invece a destra per proseguire e scoprire altri angoli spettacolari del Parco del Ticino prima di tagliare il traguardo sulla terrazza naturale di Tornavento.

Grande novità dell’edizione targata 2018, il traguardo volante al primo miglio – dopo cioè 1609,34 metri, istituito per ricordare Patrizio Bogni, dirigente UIPS recentemente scomparso e grande amico della CardAtletica a.s.d., da lui sempre ben consigliata per realizzare al meglio la CardaCrucca.

Ma entriamo più nei dettagli.

Come anticipato poc’anzi, entrambi prendono il via all’inizio della zona pedonale del Parco del Ticino, sempre a Tornavento. “Un veloce rettilineo di circa 600mt e ci si immette in via Gaggio”, continua proprio Enea, ideatore dei due tracciati. “E’ questo il primo dei tratti più caratteristici della CardaCrucca: ben tenuta e molto curata, si tratta di un vero e proprio museo a cielo aperto per via dei numerosi reperti bellici risalenti alla seconda guerra mondiale – cucine da campo, ordigni disinnescati e particolari da campo fanno fare un viaggio indietro nel tempo. Cercando di non farsi distrarre da questi oggetti storici, si continua fino ad intersecare le due piste per decollo e atterraggio aerei costruite proprio dalle truppe militari tedesche negli anni ’40 – per la precisione, quella più stretta era adoperata per il rullaggio degli aerei, mentre quella più larga era destinata a decolli e atterraggi; e una delle due è perfettamente allineata a una di quelle attualmente in uso nell’aeroporto di Milano Malpensa.”

Ancora qualche metro all’interno del Parco del Ticino e si rientra sulla via Gaggio fino al fantomatico bivio. Mentre gli atleti della prova corta si dirigono verso il traguardo nella piazzetta di Tornavento, quelli del percorso lungo si immettono nella pittoresca via dei Profumi. “Questo è il secondo posto topico della nostra prova, questa volta sotto l’aspetto paesaggistico”, continua Enea. “Si tratta di una strada bianca ai cui lati, tanto a destra quanto a sinistra, crescono spontaneamente piante di erica con fiori di uno splendido colore viola che, a poco a poco, lasciano il posto al verde maestoso dei pini del parco. Per noi questo tratto ha una doppia valenza magica: visiva, perché i colori ricordati prima sono quelli della nostra società; e olfattiva per via dei profumi del bosco particolarmente intensi. Si ritorna poi sulla pista per aerei realizzata dai tedeschi che, incontrandosi con quella attuale, regala un altro momento unico: grazie alla commistione di vecchio e nuovo, può capitare di trovarsi a correre al fianco degli aerei in fase di atterraggio. Un’emozione per pochi davvero indimenticabile.”

Il tempo di attraversare un incrocio – l’unico sull’intero tragitto, e ci si immette sulla pista ciclabile che fiancheggia la nuova Malpensa. Da lì è un attimo scendere nel Parco del Ticino per correre costeggiando il Villoresi e il Ticino stesso, godendo dello spettacolo di aironi, cicogne bianche, cormorani, gru e tante altre specie di uccelli in volo o posati sull’acqua. “Non manca molto al traguardo: passato il ponte di ferro sul Villoresi, si risale il canale stesso fino alla scalinata finale salita la quale si raggiunge l’arrivo in piazza a Tornavento. E’ vero, gli scalini tolgono il fiato; ma il piacere di essere ad un passo dall’arrivo e lo spettacolo indescrivibile di cui si gode una volta in cima fanno dimenticare tutte le fatiche: lo sguardo si perde sulla pianura chiusa sullo sfondo dalle Alpi e, in caso di bel tempo, non è difficile ammirare Milano con il Duomo e la sua Madonnina.” E se lo dice Enea, val proprio la pena iscriversi per ammirare una simile bellezza della natura.

 

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