24 aprile 2024

Vicenza Jazz XXVIII Edizione 13-19 maggio 2024







                                        Vicenza Jazz 

                                        XXVIII Edizione

13-19 maggio 2024

 


 

Effetto superconcentrato: giunto alla ventottesima edizione, il festival New Conversations – Vicenza Jazz accorcia la sua durata di una manciata di giorni (andando in scena dal 13 al 19 maggio) ma non rinuncia agli abituali 100 concerti e più del suo cartellone. Ne risulta un festival dalla fisionomia rinnovata, con giornate ancora più dense di musica dal vivo, con una programmazione non stop dal pomeriggio sino a notte fonda (e in un’occasione sino all’alba).

Il titolo “Un sogno lungo ottantotto tasti” individua il più rilevante tra i molteplici percorsi di ascolto della kermesse: il pianoforte sarà al centro di numerosi appuntamenti, comprese alcune produzioni originali. Siederanno davanti alla tastiera Uri Caine, Omar Sosa, Craig Taborn, Marialy Pacheco, Antonio Faraò, Dado Moroni, Danny Grissett, Margherita Fava, Francesca Tandoi e poi ancora Simone Graziano, Paolo Birro, Sade Mangiaracina, Giovanni Guidi… Nel sontuoso programma artistico saranno inoltre presenti Bill Frisell, Paolo Fresu, Paquito D’Rivera, Trilok Gurtu, Chico Freeman, Dhafer Youssef con Eivind Aarset: la palette timbrica si amplierà con gli altri strumenti canonici della musica afroamericana e anche con sonorità esotiche.

Come sempre a Vicenza Jazz, i concerti non si limiteranno ai teatri, diffondendosi in tutta la città, dai locali ai palazzi antichi, le chiese, i musei, i cinema, le librerie, le vie e le piazze del centro storico: la musica sarà letteralmente ovunque in città.

Il festival, con la direzione artistica di Riccardo Brazzale, è promosso dal Comune di Vicenza in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza, in coproduzione con Trivellato Mercedes Benz, con AGSM AIM come sponsor principale, con il sostegno di Sonus Faber e con Acqua Recoaro e Brutal Agency come sponsor tecnici.

 

(Quasi) tutte sedute al piano: le grandi star di Vicenza Jazz

 

Mai come quest’anno il tema portante del festival vicentino è stato onnipresente nel cartellone. E non è solo una questione di presenza di celeberrimi pianisti, portatori di stili e linguaggi assai personali e distinti uno dall’altro, ma anche di progettualità spinta alle estreme possibilità della tastiera. Come nel caso della serata inaugurale, il 13 maggio: al Teatro Olimpico si assisterà a una sorta di olimpiade pianistica, creata su misura appositamente per Vicenza Jazz, nella quale Dado Moroni (un campione dei piano summit internazionali), Danny Grissett, Margherita Fava e Francesca Tandoi si esibiranno in qualunque possibile combinazione dal solo al magniloquente intreccio di quattro pianisti. E non va tralasciato il set d’apertura della serata con Craig Taborn, uno dei pianisti più visionari dell’attuale corrente jazzistica. Se quattro pianisti non bastavano, con il quinto si fa full.

Totalmente focalizzata sul pianoforte, oltre che sul lavoro di gruppo, è anche la serata del 16 maggio al Teatro Comunale, con protagonista Uri Caine alla massima potenza: si esibirà a capo di due distinte formazioni dai programmi altamente caratterizzati. In quartetto (comprendente la cantante Barbara Walker) eseguirà una riduzione jazz ‘cameristica’ della sua opera sinfonico-corale “Honoring Octavius Catto”. Poi con un ensemble di otto elementi eseguirà la sua riscrittura della Rhapsody in Blue di Gershwin (e di altre famose songs dello stesso autore), un progetto di raro ascolto in Italia, rispolverato a una decina d’anni dal suo debutto per celebrare il centenario della prima esecuzione della composizione gershwiniana.

La sera seguente, il 17, sempre al Comunale, il pianoforte sarà affidato alle mani del cubano Omar Sosa: un radicale cambiamento di paradigma estetico col quale si indaga un’altra delle principali traiettorie dell’improvvisazione pianistica odierna, quella imbevuta di linguaggi geograficamente connotati (latin, afro, world in generale). Sosa sarà protagonista di due set: “Manos”, un duetto di pianoforti con la sua connazionale Marialy Pacheco, e “Food”, sinestesia uditivo-gustativa ideata ed eseguita assieme al trombettista Paolo Fresu, che con Sosa forma un binomio ormai storico.

Il pianoforte condividerà i riflettori col sax la sera del 15 al Comunale: Antonio Faraò e Chico Freeman eseguiranno in quintetto (con il featuring del trombettista Alex Sipiagin) un omaggio a John Coltrane e McCoy Tyner prodotto appositamente per il festival.

Le restanti serate diversificano gli ascolti, puntando il microfono su altri strumenti, talvolta insoliti. È il caso del clarinetto (oltre che del sax alto) di Paquito D’Rivera, mito vivente della musica cubana, capace di esprimersi nel più puro linguaggio jazz boppistico come nel più infuocato idioma latin (14 maggio, Teatro Olimpico). E ancor più pittoresca è la strumentazione dei due set del 18 maggio al Comunale: all’apertura affidata alle percussioni policrome e poliritmiche dell’indiano Trilok Gurtu, seguirà l’intreccio tra l’oud del tunisino Dhafer Youssef e la chitarra fortemente elettrificata e carica di effetti del norvegese Eivind Aarset, che fa piazza pulita di qualunque categoria estetica abbia mai provato a tenere distinte la musica occidentale da quella orientale, il jazz dal rock e le musiche tradizionali.

Bill Frisell, uno dei guitar heroes del jazz dagli anni Ottanta a oggi, sarà protagonista del concerti conclusivo del festival  (19 maggio, Teatro Comunale), in trio con Thomas Morgan (contrabbasso) e Rudy Royston (batteria). Le più recenti scorribande musicali di Frisell manifestano contrasti espressivi a tinte forti: musica metropolitana a braccetto con sonorità rurali, postmodernismo e primitivismo come due vicini di casa, stilemi di genere estremamente definiti e improvvisi pastiches nei quali gli stili vengono bellamente frullati assieme.

E sono pur sempre strumenti a tastiera l’organetto e la fisarmonica piccola imbracciati dal sardo Pierpaolo Vacca, che assieme al conterraneo Paolo Fresu sarà protagonista del caratteristico concerto di mezzanotte al Cimitero Maggiore (il 17), al suono di un’ancestrale musica sarda proiettata verso forme espressive futuribili.

 

Proxima: musica giovane nel pomeriggio vicentino

 

“Proxima”, la sezione dedicata ai giovani musicisti jazz realizzata in collaborazione con l’associazione culturale Bacàn, domina la fascia pomeridiana del festival. Il primo appuntamento, con il duo pianistico formato da Luca Sguera e Margherita Fava, si terrà il 14 maggio alla Basilica Palladiana, in collegamento con la mostra Pop/Beat. Ci si sposterà poi in vari spazi del Teatro Comunale per i successivi concerti: il 15 con il duo che affianca Camilla Battaglia (voce) e Simone Graziano (pianoforte); il 16 con i Nerovivo, il trio dell’astro nascente della batteria Evita Polidoro; il 17 con il quartetto del bassista Marco Centasso; il 18 con il chitarrista Edoardo Ferri, il cui trio è completato da due figure di riferimento del jazz italiano, Enzo Pietropaoli al contrabbasso e Fabrizio Sferra alla batteria.

Il 16, 17 e 18 maggio “Proxima” si sdoppia, lanciando anche “Aperitivo Proxima”, che fa da ponte tra la fascia pomeridiana e quella serale: si ascolteranno il quintetto Wasted (il 16), il Syntax Quartet (17) e i Raise Four (18), tutti alla Vela TCVI (piazzale esterno del Teatro Comunale di Vicenza).

 

Ascolti after hours

 

La programmazione della tarda serata del festival assume una nuova fisionomia, con il Teatro Comunale che ne diviene la principale, anche se non unica, location. Saranno ascolti a stile libero, anche con nomi affermati nel panorama concertistico nazionale e con un’ulteriore dose di pianisti. Si va dall’omaggio a Björk del trio The Last Coat of Pink (15 maggio, Basilica Palladiana) all’incursione nel mondo di Emily Dickinson dell’Emily Songs Quartet, con le musiche del pianista Francesco Carta (il 16, al Comunale). Ci saranno poi due sassofonisti coi loro quartetti, Lorenzo Simoni (il 16) e Michele Polga (il 17), entrambi alla Vela TCVI, che ospiterà anche il quartetto co-diretto dal batterista Fabrizio Sferra e il sassofonista Dan Kinzelman (il 18). Quest’ultima serata di festival avrà una lunga coda: con la performance pianistica in solo di Paolo Birro a mezzanotte (Basilica Palladiana) e con lo sconfinamento orario del piano solo di Sade Mangiaracina, che si esibirà in un omaggio a Lucio Dalla all’alba del 19 al Parco del Museo del Risorgimento. Vicenza Jazz 2024 si chiuderà al levar del sole.

 

Aspettando Vicenza Jazz

 

Un prologo, che si terrà come da tradizione all’Auditorium Fonato di Thiene, preparerà l’atmosfera in attesa del festival. Ne saranno protagonisti Eric Mingus e Silvia Bolognesi (5 maggio, data in cui inizieranno anche gli innumerevoli live ospitati dai locali vicentini). 

 

Già questo non è poco. Ma ci sarà anche molto altro nella ventottesima edizione di Vicenza Jazz, il cui programma continuerà a crescere.

 

PROGRAMMA

(concerti principali)

 

PROLOGO

 

Domenica 5 maggio

ore 21, Auditorium Fonato di Thiene

Eric Mingus & Silvia Bolognesi

“Is That Jazz?” (Celebrating the Influences of Gil Scott-Heron)

Eric Mingus (voce, basso), Silvia Bolognesi (voce, contrabbasso), Emanuele Marsico (voce, tromba),

Pee-Wee Durante (voce, trombone, tastiere), Simone Padovani (voce, percussioni, batteria)

in collaborazione con il Comune di Thiene e l'Istituto Musicale Veneto Città di Thiene

 

FESTIVAL

 

Lunedì 13 maggio

ore 21, Teatro Olimpico

Craig Taborn Solo Piano

Craig Taborn (pianoforte)

Piano Summit

Four For Piano

“From Duke to Bud (and Back)”

Danny Grissett (pianoforte), Dado Moroni (pianoforte), Francesca Tandoi (pianoforte), Margherita Fava (pianoforte)

 

Martedì 14 maggio

ore 19, Basilica Palladiana

Proxima – The young side

Luca Sguera & Margherita Fava

Luca Sguera (pianoforte), Margherita Fava (pianoforte)

 

ore 21, Teatro Olimpico

Paquito D’Rivera Quintet

Paquito D’Rivera (clarinetto, sax contralto), Sebastian Laverde (vibrafono), Pepe Rivero (pianoforte), Gaston Joya (contrabbasso), Georvis Pico (batteria)

 

ore 22:30, Basilica Palladiana

After Hours – Concerti al termine degli eventi principali

The Last Coat of Pink

“Water's Break” (music by Björk)

Alberto Dipace (pianoforte), Danilo Gallo (contrabbasso, balalaika bassa), Kathya West (voce, flauto bawu, 'mbira, percussioni)

 

Mercoledì 15 maggio

ore 18, Palcoscenico Sala Maggiore del Teatro Comunale di Vicenza

Proxima – The young side

Camilla Battaglia & Simone Graziano

Camilla Battaglia (voce), Simone Graziano (pianoforte)

 

ore 21, Sala del Ridotto del Teatro Comunale di Vicenza

Chico Freeman & Antonio Faraò Quartet feat. Alex Sipiagin

“Celebrating our Heroes: John Coltrane & McCoy Tyner”

Alex Sipiagin (tromba), Chico Freeman (sax tenore), Antonio Faraò (pianoforte), Carlo Bavetta (contrabbasso), Pasquale Fiore (batteria)

 

ore 22:30, Palcoscenico Sala Maggiore del Teatro Comunale di Vicenza

After Hours – Concerti al termine degli eventi principali

Emily Songs Quartet

“Il verso del fiore” nel giadino di Emily Dickinson

musica di Francesco Carta

Francesca Bertazzo Hart (voce, chitarra), Francesco Carta (pianoforte), Beppe Pilotto (contrabbasso), Luca Nardon (percussioni)

in collaborazione con Poetry Vicenza: Isabella Rizzato presenta “Il verso del fiore”

 

Giovedì 16 maggio

ore 18, Foyer della Sala del Ridotto del Teatro Comunale di Vicenza

Proxima – The young side

Nerovivo - Evita Polidoro Trio

Davide Strangio (voce, chitarra), Nicolò Francesco Faraglia (chitarra), Evita Polidoro (voce, batteria, elettronica)

 

ore 19:30, Vela TCVI (Piazzale esterno del Teatro Comunale di Vicenza)

Aperitivo Proxima – The young side

Wasted

Iacopo Teolis (tromba), Gabriel Francesco Marciano (sax alto), Vittorio Solimene (pianoforte), Giulio Scianatico (contrabbasso), Cesare Mangiocavallo (batteria)

 

ore 21, Sala Maggiore del Teatro Comunale di Vicenza

Uri Caine Quartet feat. Barbara Walker

“Honoring Octavius Catto”

Uri Caine (pianoforte), Mike Boone (contrabbasso), Jim Black (batteria), Barbara Walker (voce)

Uri Caine Ensemble plays Gershwin

“Rhapsody in Blue”

Ralph Alessi (tromba), Achille Succi (clarinetto, sassofono), Joyce Hammann (violino),

Uri Caine (pianoforte), Mike Boone (contrabbasso), Jim Black (batteria), Theo Bleckmann (voce), Barbara Walker (voce)

 

ore 22:30, Vela TCVI (Piazzale esterno del Teatro Comunale di Vicenza)

After Hours – Concerti al termine degli eventi principali

Lorenzo Simoni Quartet

Lorenzo Simoni (sax alto), Guglielmo Santimone (pianoforte), Giulio Scianatico (contrabbasso), Simone Brilli (batteria)

 

Venerdì 17 maggio

ore 16, Cinema Odeon

Berchidda Live

di Gianfranco Cabiddu, Michele Mellara, Alessandro Rossi

(Italia, 2023; documentario; durata 94’)

Presentazione di Paolo Fresu, Riccardo Brazzale ed Enrico Ladisa

 

ore 18, Foyer della Sala del Ridotto del Teatro Comunale di Vicenza

Proxima – The young side

Marco Centasso Quartet

Alberto Collodel (clarinetto basso), Giovanni Mancuso (pianoforte), Marco Centasso (contrabbasso/basso elettrico), Raul Catalano (batteria)

 

ore 19:30, Vela TCVI (Piazzale esterno del Teatro Comunale di Vicenza)

Aperitivo Proxima – The young side

Syntax Quartet

Lorenzo Cucco (sax tenore), Michele Zanasi (chitarra elettrica), Frank Masetti (basso elettrico), Francesco Mascolo (batteria)

 

ore 21, Sala Maggiore del Teatro Comunale di Vicenza

Omar Sosa & Marialy Pacheco

“Manos”

Omar Sosa (pianoforte), Marialy Pacheco (pianoforte)

Paolo Fresu & Omar Sosa

“Food”

Paolo Fresu (tromba), Omar Sosa (pianoforte)

 

ore 22:30, Vela TCVI (Piazzale esterno del Teatro Comunale di Vicenza)

After Hours – Concerti al termine degli eventi principali

Michele Polga Quartet

“Along Came Betty”

Michele Polga (sax tenore), Alessandro Lanzoni (pianoforte), Gabriele Evangelista (contrabbasso), Bernardo Guerra (batteria)

 

ore 24, Cimitero Maggiore

Pierpaolo Vacca feat. Paolo Fresu

“Travessu”

Paolo Fresu (tromba), Pierpaolo Vacca (organetto, fisarmonica piccola)

 

Sabato 18 maggio

dalle ore 15, Loggia del Capitaniato

Un giorno con la Scuola di musica Thelonious, dedicato a Wayne Shorter

docenti e allievi della Scuola Thelonious

 

dalle ore 16, Centro Storico

Street band per le vie della città

Banda Storta & Dixie Gang

 

Ore 18, Foyer della Sala del Ridotto del Teatro Comunale di Vicenza

Proxima – The young side

Edoardo Ferri Trio con Enzo Pietropaoli e Fabrizio Sferra

Edoardo Ferri (chitarra), Enzo Pietropaoli (contrabbasso), Fabrizio Sferra (batteria)

 

ore 19:30, Vela TCVI (Piazzale esterno del Teatro Comunale di Vicenza)

Aperitivo Proxima – The young side

Raise Four

Pedrollo Jazz Department

Zeno Merlini (sax), Francesco Benini (pianoforte), Thomas Dal Cappello (contrabbasso), Umberto Dal Barco (batteria)

 

ore 21, Sala Maggiore del Teatro Comunale di Vicenza

Trilok Gurtu

Trilok Gurtu (percussioni)

Dhafer Youssef & Eivind Aarset

Dhafer Youssef (oud, voce), Eivind Aarset (chitarra)

 

ore 23, Vela TCVI (Piazzale esterno del Teatro Comunale di Vicenza)

After Hours – Concerti al termine degli eventi principali

Fabrizio Sferra-Dan Kinzelman Quartet

Dan Kinzelman (sax tenore), Giovanni Guidi (pianoforte), Igor Legari (contrabbasso), Fabrizio Sferra (batteria)

 

ore 24, Basilica Palladiana

Notte dei Musei

Paolo Birro

“Piano Reflections”

Paolo Birro (pianoforte)

 

Domenica 19 maggio

ore 6, Parco del Museo del Risorgimento e della Resistenza

Sade Mangiaracina Solo Piano

“Futura” (Omaggio a Lucio Dalla)

Sade Mangiaracina (pianoforte)

 

ore 21, Sala Maggiore del Teatro Comunale di Vicenza

Bill Frisell Trio

with Thomas Morgan & Rudy Royston

Bill Frisell (chitarra elettrica), Thomas Morgan (contrabbasso), Rudy Royston (batteria)

 

***

 

Direzione artistica: Riccardo Brazzale

 

Ufficio Stampa: Daniele Cecchini

cell. 348 2350217 - e-mail: dancecchini@hotmail.com

 

Informazioni

Teatro Comunale di Vicenza

Viale Mazzini, 39 - Vicenza

tel. 0444 324442 - biglietteria@tcvi.it

www.vicenzajazz.org; www.tcvi.it

 

New Conversations - Vicenza Jazz può essere seguito anche sui canali social

Facebook e Instagram @vicenzajazz #vicenzajazz

 

Biglietti

Craig Taborn + Piano Summit [13/05]; Paquito D’Rivera Quintet [14/05]; Trilok Gurtu + Dhafer Youssef & Eivind Aarset [18/05]

Intero: € 25 + d.p. | Over 65 e Under 25: € 20 + d.p.

 

Chico Freeman & Antonio Faraò Quartet feat. Alex Sipiagin [15/05]

Intero: € 20 + d.p. | Over 65 e Under 25: € 15 + d.p.

 

Uri Caine Quartet + Uri Caine Ensemble plays Gershwin [16/05]; Omar Sosa & Marialy Pacheco + Omar Sosa & Paolo Fresu [17/05]

Intero: € 30 + d.p. | Over 65 e Under 25: € 25 + d.p.

 

Pierpaolo Vacca feat. Paolo Fresu [17/05]

Prezzo unico: € 20 + d.p.

 

Sade Mangiaracina [19/05]

Prezzo unico: € 10 + d.p.

 

Proxima – The young side

Prezzo unico: € 5 + d.p.

 

After Hours

Ingresso gratuito

Per i concerti in programma in Basilica Palladiana e sul Palcoscenico del Teatro Comunale di Vicenza sono previsti tagliandi d’ingresso, disponibili online e alla biglietteria del TCVI.

In caso di maltempo, i concerti in programma nella Vela del TCVI saranno spostati nel foyer del Teatro Comunale di Vicenza

 

Aperitivo Proxima - The young side

Ingresso gratuito

 

Paolo Birro [18/05]

Ingresso gratuito

Tagliandi d’ingresso disponibili online e alla biglietteria del Teatro Comunale di Vicenza.

 

Riduzioni per Soci Touring Club: sconto del 10% sulle tariffe attive dei singoli biglietti dei concerti principali (Teatro Comunale di Vicenza e Teatro Olimpico).

 

Abbonamenti

Abbonamento Main Events

Craig Taborn + Piano Summit [13/05]; Paquito D’Rivera Quintet [14/05]; Chico Freeman & Antonio Faraò Quartet feat. Alex Sipiagin [15/05]; Uri Caine Quartet + Uri Caine Ensemble plays Gershwin [16/05]; Omar Sosa & Marialy Pacheco + Omar Sosa & Paolo Fresu [17/05]; Trilok Gurtu + Dhafer Youssef & Eivind Aarset [18/05]; Pierpaolo Vacca feat. Paolo Fresu  [17/05]; Sade Mangiaracina [19/05]

Intero: € 128 | Over 65, Under 25 e Soci Touring Club: € 104

 

Abbonamento Proxima

Luca Sguera & Margherita Fava [14/05]; Camilla Battaglia & Simone Graziano [15/05]; Nerovivo [16/05]; Marco Centasso Quartet [17/05], Edoardo Ferri Trio [18/05]

Unico: € 20

 

Prevendite

Biglietteria del Teatro Comunale di Vicenza

tel. 0444 324442 – biglietteria@tcvi.it

 

online: www.tcvi.it e www.vicenzajazz.org

 

giorno del concerto: in biglietteria, da un’ora prima dell’inizio (senza diritto di prevendita)

Souvenirs pour demain al Teatro Franzato

 






23 aprile 2024

“Al di là dello spazio e del tempo. Il libro di Teneramata” di Ricardo Pérez Hernàndez a cura di Vincenzo Capodiferro


AL DI LÀ DELLO SPAZIO E DEL TEMPO

La quinta dimensione: un’intuizione “indimostrata e indimostrabile all’evidenza dei sensi”


Al di là dello spazio e del tempo. Il libro di Teneramata” di Ricardo Pérez Hernàndez, trad. di Don Pablo Martìn Sanguiao, Ed. Villaseriane, Brescia 2023 è un testo di mistica moderna: «L’interlocutrice dell’autore di questo libro-dialogo è una ragazza che attualmente non vive più la nostra vita mortale, ma la vita gloriosa del Cielo». È un testo sconvolgente, perché oltre a riferirci le azioni mistiche paradisiache di quest’anima, va a destabilizzare i parametri cosmologici del terzo paradigma o sistema del mondo, cioè quello relativistico einsteiniano dopo quello newtoniano e quello tolemaico. Vi si ammette, infatti, l’esistenza di una quinta dimensione, o eternità creata, rispetto all’eternità increata, che coincide con l’Assoluto. Questa tesi mistica viene formulata in quattro punti: «Prima: la quinta dimensione conserva per sempre la perpetuità dell’organismo totale, terrestre e celeste, di ogni beato. Seconda: la glorificazione la riceve fondamentalmente l’anima spirituale, che è la forma sostanziale del corpo completo dell’uomo… Terza: la sottigliezza dei corpi glorificati consiste nel pieno dominio della quinta dimensione, o eternità creata… Quarta: l’organismo totale dell’uomo beato è fisicamente scindibile in ognuno degli spazi-tempi o momenti infinitesimali della sua vita, terrestre e celeste». Platone sosteneva che il tempo è l’immagine mobile dell’eterno. Da qui prendeva le mosse Newton, secondo cui il tempo è assoluto. Tempo e spazio nella teologia newtoniana sono attributi di Dio. Poi, Mach mette in discussione il concetto di tempo assoluto. Di qui Einstein prende e mosse per formulare la nota teoria relativistica. Chi legge “Al di là dello spazio e del tempo” intraprende un cammino, quasi dantesco, che lo conduce sulle eterne rive dell’Eliso cristiano. Questa è la vera “Isola che non c’è”, ma che in effetti c’è, la Thule dove i beati, i puri di cuore, i veri catari, vedono Dio. La visione beatifica è quella che Leibniz immaginava nell’anima: la stessa agostiniana Città celeste, la divina Polis, viene vista da differenti punti di vista, secondo un prospettivismo pluridimensionale e non deterministico quadridimensionale. La Città terrena, o satanica, può essere veduta solo nel quadrato einsteiniano. «In questo libro Teneramata spiega come è strutturato il Paradiso e come i Beati si muovono nella quinta dimensione, liberi dal tempo e dallo spazio,» cioè da quella prigione pitagorica corporea, dalla “rappresentazione” schopenhaueriana. Don Pablo Martìn Sanguiao è il sacerdote di Sant’Agostino di Civitavecchia «che consegnò alla famiglia Gregori la statua di Medjugorie che lacrimò anche nelle mani del vescovo Grillo».

V. Capodiferro

22 aprile 2024

E' tornato il lupo incontro a Belgirate

 


Fred Vargas L’uomo dei cerchi azzurri a cura di Marcello Sgarbi


Fred Vargas

L’uomo dei cerchi azzurri – (Edizioni Einaudi)


Collana: Super ET

Formato: Brossura

ISBN: 9788806250805

Pagine: 216


Nel vasto panorama della giallistica un posto a sé è occupato da Fred Vargas, pseudonimo ispirato al personaggio interpretato da Ava Gardner nel film La contessa scalza, dietro il quale si cela Frédérique Audouin-Rouzeau.

Un’autrice davvero insolita, visto che fra l’altro proviene da un retroterra decisamente diverso. Ricercatrice di archeozoologia al Centro Nazionale francese per le Ricerche Scientifiche (CNRS) e specializzata in medievalistica, per cinque anni ha studiato i meccanismi di trasmissione della peste dagli animali all’uomo.

A dire l’originalità di Fred Vargas, c’è una velocità di scrittura che la pone in secondo piano solo rispetto a Simenon e Scerbanenco. Pare infatti che scriva tutti i suoi romanzi in soli ventuno giorni, per poi operare la revisione del testo nell’arco di tre o quattro mesi con la collaborazione della sorella pittrice Jo nel ruolo di editor.

L’uomo dei cerchi azzurri è il giallo dell’autrice francese nel quale, per la prima volta, fa la sua comparsa l’altrettanto insolita accoppiata di investigatori parigini formata dal commissario Adamsberg e dall’ispettore Danglard, due spiriti diametralmente opposti.

Il primo, come ama definirlo Fred Vargas, è uno “spalatore di nuvole” che basa le sue indagini sull’intuizione e su un certo pensiero laterale, o comunque non convenzionale. L’altro, dalla mente quadrata, è tanto razionale nel dedurre quanto fragile dal punto di vista umano, assillato com’è dai suoi complessi.

I due – antagonisti nello stile della detection - si trovano coinvolti in una serie di omicidi, nei quali l’assassino firma i suoi delitti tracciando con un gessetto azzurro dei cerchi intorno alle vittime.

Fra gli originali personaggi che popolano il romanzo spicca Mathilde, dove è facile scorgere un’identificazione di Vargas. Quello che però rende L’uomo dei cerchi azzurri caratteristico e diverso dal tradizionale giallo d’indagine è la cifra stilistica con cui è scritto. Condotto con una vena ironica e con una particolare maestria nel disegnare immagini inedite attraverso i paragoni, pur senza trascurare l’accuratezza dei dettagli si circonda di un alone di magia, che in alcuni tratti della narrazione sembra quasi assimilarlo alla favola.

Una notazione di merito, poi, va secondo me alla traduzione di Yasmina Melaouah, fondamentale per il successo in Italia della saga di Benjamin Malaussène, nato dalla fantasia di un altro autore francese quale Daniel Pennac.

Mi trascino verso la città, e giuro che trascinarmi è la parola giusta, perché sono tanto spompato che non troverei la forza per fare un fischio.

Mi guarda e si morde le labbra: ha la faccia che sembra un pezzo di argilla maneggiato da un bambino.

Ha gli occhi tondi come due piatti.

Le chiedo se fa conto di andare da qualche parte e lei mi lancia un’occhiata che friggerebbe un uovo.

Il commissario precedente era l’opposto. Sempre blindato nelle sue riflessioni. Il commissario precedente rimuginava in continuazione. Invece Adamsberg era esposto a tutti i venti come un capanno di legno, il cervello all’aria aperta, insomma, pensò Danglard. È vero, era come se tutto quello che gli entrava dalle orecchie, dagli occhi o dal naso, che fosse fumo, colore, fruscio di carte, facesse una corrente d’aria sui suoi pensieri impedendo loro di prendere corpo. Questo qui, si disse Danglard, è attento a tutto, quindi non presta attenzione a niente.

Danglard era fatto così. Non si faceva problemi a borbottare frasi del genere proprio davanti a coloro che accusava. Adamsberg, consapevole di non saper essere altrettanto diretto, trovava utile che Danglard non avesse timore di ferire gli altri. Timore che a lui spesso faceva dire un sacco di cavolate tranne ciò che pensava. E per uno sbirro questo dava esiti imprevisti e sulle prime non sempre positivi.

Poi il vecchio Le Nermord si sfregò gli occhi con una manica dell’impermeabile, come un vagabondo, come se abbandonasse tutto il prestigio che aveva impiegato anni a costruire.

Quando ci cammini dentro, il bosco fa rumore.


© Marcello Sgarbi 



19 aprile 2024

51a Edizione Ravenna, 3-13 maggio 2024

                                                 51a Edizione


Ravenna, 3-13 maggio 2024

 

Una panoramica geografica sul jazz, dagli USA a Cuba, con ritorno in Europa e in Italia, zoomando dalle formazioni orchestrali di dimensioni extralarge al solo: la 51a edizione di Ravenna Jazz avrà un intreccio particolarmente narrativo. Nelle sue undici serate, dal 3 al 13 maggio, il festival ospiterà il pianista Abdullah Ibrahim, uno dei pochi musicisti africani ad aver raggiunto un ruolo da protagonista nel jazz mondiale, una primadonna del canto afroamericano come Jazzmeia Horn, il jazz ‘sinfonico’ dell’Italian Jazz Orchestra con John De Leo e Rita Marcotulli, le seduzioni caraibiche della cubana Ana Carla Maza, le voci a cappella dell’Anonima Armonisti, l’apoteosi virtuosistica del jazz manouche di Joscho Stephan, le atmosfere oniriche del duo Opez, il soul jazz e il lounge di Sam Paglia, il jazz puro di Alessandro Scala.

All’interno di Ravenna Jazz troverà spazio anche il gran finale dell’iniziativa didattica Pazzi di Jazz: la colossale produzione corale-orchestrale “Pazzi di Jazz” Young Project (con un vasto organico di baby musicisti in compagnia di Mauro Ottolini, Mauro Negri, Alien Dee e Tommaso Vittorini).

I workshop di “Mister Jazz”, che come da tradizione si integrano col programma dei concerti, saranno tenuti da due campioni della vocalità creativa come John De Leo (5 maggio) e Petra Magoni (l’8). I seminari si terranno al Centro Mousiké e saranno aperti a tutti gli strumentisti.

Ravenna Jazz è organizzato da Jazz Network in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna e con l’Assessorato alla Cultura e Paesaggio della Regione Emilia-Romagna, con il sostegno del Ministero della Cultura e con il patrocinio di ANCI Emilia-Romagna.

 

Concerti principali: mutazioni jazzistiche dall’Africa al rock ’n’ roll

 

Al Teatro Alighieri, Ravenna Jazz 2024 fa le cose in grande, ospitando personalità di spicco del jazz internazionale e produzioni orchestrali di dimensioni kolossal.

Abdullah Ibrahim è il sommo rappresentante del jazz africano: nel 1960, suo è il primo Lp di jazz realizzato da artisti di colore in Sudafrica, suo paese d’origine. L’aspetto più suggestivo della sua arte è l’esibizione in solo, e proprio così lo si ascolterà il 9 maggio: un contesto che fa emergere il suo stile dalla distintiva definizione ritmica, sontuosa e iterativa, e dai disegni melodici di palpitante dolcezza, intensamente evocativi.

Serial jazz: le produzioni originali con l’Italian Jazz Orchestra diretta da Fabio Petretti stanno diventando un appuntamento fisso e atteso, che si rinnova a ogni edizione con un diverso progetto musicale a tema e con nuovi ospiti. Quelli invitati per l’inaugurazione del festival (3 maggio) sono il cantante John De Leo e la pianista Rita Marcotulli, che svettano sulla compagine orchestrale in un omaggio a Elvis Presley, le cui canzoni saranno rivisitate in forma jazz-sinfonica. Tra rock ’n’ roll e pop d’alto profilo, lo stesso Presley aveva scoperto il potenziale del proprio repertorio tradotto in arrangiamenti opulenti.

Anche “Pazzi di Jazz” Young Project è una produzione originale che di anno in anno si aggiorna: il repertorio di Harry Belafonte è al centro di questa mastodontica realizzazione orchestrale e corale, con una moltitudine di giovanissimi esecutori preparati e diretti da affermati musicisti come il direttore e arrangiatore Tommaso Vittorini, il trombonista Mauro Ottolini, il sassofonista Mauro Negri e il beatboxer Alien Dee (13 maggio).

 

Sempre più hot: il jazz fa 51° nei club

 

Ai grandi live ospitati all’Alighieri si affiancano i concerti di “Ravenna 51° Jazz Club”: una programmazione inserita nella cornice accogliente dei club e dei piccoli teatri di Ravenna e circondario. E se anche le sale sono di piccole dimensioni, gli artisti sul palco sono di ampia notorietà internazionale, con in più uno spazio per i talenti del territorio.

 

Il Teatro Socjale di Piangipane si conferma come palcoscenico riservato alle voci: ospiterà tre appuntamenti con gruppi guidati da musiciste, tutte cantanti, tutte di diversa nazionalità.

Il 5 maggio si esibisce la violoncellista e cantante cubana Ana Carla Maza, accompagnata da Norman Peplow al pianoforte: seduzioni e passioni caraibiche in punta d’archetto. Il suo progetto “Caribe” è un ritorno alle descargas (jam) cubane degli anni Cinquanta, con abbondanti e gioiose deviazioni verso le rumbas caraibiche, il tango argentino e un flirt con la samba e la bossa nova brasiliane.

Il 7 maggio è la volta di Musica Nuda, ovvero Petra Magoni (voce) e Ferruccio Spinetti (contrabbasso), che nel 2023 hanno festeggiato i 20 anni del loro duo di intramontabile successo. Magoni e Spinetti ravvivano continuamente la magia delle loro interpretazioni di brani inediti, cover internazionali e classici della canzone francese.

Il 12 maggio i riflettori saranno puntati su Jazzmeia Horn, una delle più brillanti promesse emergenti del jazz made in USA. La giovane cantante di Dallas è balzata sulla prima pagina delle cronache jazzistiche nel 2015 grazie alla vittoria nella Thelonious Monk Institute International Jazz Competition, che ha rivelato all’improvviso il suo talento alla scena internazionale: la perfetta incarnazione moderna delle grandi dive afroamericane che hanno stabilito i canoni della jazz song.

 

Il palcoscenico del Cisim di Lido Adriano è per gli ascolti più sorprendenti e per gli artisti più fuori dagli schemi. E tali sono i protagonisti dei quattro concerti che si terranno in questo club. L’Anonima Armonisti (4 maggio) è un settetto vocale a cappella che, con l’inserimento in organico di Alien Dee, ha portato su una nuova dimensione il canto armonizzato a più voci, totalmente privo di accompagnamento strumentale, mettendolo in contatto con il beatboxing.

Sin dal titolo, “Django Forever”, e dall’organico tutto corde, il trio del chitarrista tedesco Joscho Stephan mette in chiaro la sua dedizione al gipsy swing, il jazz gitano che furoreggiò negli anni Trenta. Con Joscho il canone classico di questa musica che ha in Django Reinhardt il suo nume tutelare suona improvvisamente rivitalizzato (6 maggio).

Il duo Opez affianca il chitarrista Massi Amadori e il contrabbassista Francesco Giampaoli. La loro musica è contemporaneamente densa e rarefatta, sensuale e spirituale, melanconica ed evocativa. Il loro “Social Limbo” ispira passi di danza, ma come in un rallentatore lisergico (8 maggio).

Sam Paglia compone, canta e soprattutto maneggia qualunque tipo di tastiera. Paglia si è imposto come uno dei nomi più rappresentativi del movimento lounge, trasportando il genere exotica nel nuovo millennio. A Ravenna si presenta a capo di un quintetto che raccoglie ottimi solisti del territorio, tra i quali spiccano il sassofonista Alessandro Scala e il trombettista Enrico Farnedi (10 maggio).

 

C’è poi una tradizione ormai talmente affermata da meritare il marchio DOC: la presenza al Mama’s Club (l’11) del sassofonista ravennate Alessandro Scala, un local hero capace di esprimere gli impulsi più brillanti e coinvolgenti della grande scuola sassofonistica jazz, estendendoli anche al funk e il boogaloo. Per l’occasione Scala guiderà un quintetto con solisti del calibro di Mauro Ottolini (trombone) e Francesca Tandoi (pianoforte): una produzione originale del festival che conferma Scala come leader capace di coinvolgere i migliori esponenti del jazz nazionale.

  

PROGRAMMA

 

Venerdì 3 maggio

Ravenna, Teatro Alighieri, ore 21:00

“BLUE SUEDE SHOES”

Omaggio a Elvis Presley

ITALIAN JAZZ ORCHESTRA

+ special guests JOHN DE LEO & RITA MARCOTULLI

Direttore FABIO PETRETTI

ITALIAN JAZZ ORCHESTRA: Daniele Giardina – tromba; Giuseppe Zanca – tromba, arrangiamenti; Massimo Morganti – trombone, arrangiamenti;

Guido Bombardieri – sax alto, clarinetto basso; Marco Brusaferro – sax tenore, clarinetto; Marco Postacchini – sax baritono, flauto, arrangiamenti;

Thomas Lasca – chitarra; Paolo Ghetti – contrabbasso, basso elettrico; Stefano Paolini – batteria, percussioni.

ARCHI. Violini: Igor Buscherini, Simona Cavuoto, Michela Zanotti, Gioele Sindona, Aldo Capicchioni. Viola: Aldo Zangheri.

Violoncello: Anselmo Pelliccioni. Contrabbasso: Roberto Rubini.

+ special guests: JOHN DE LEO – voce; RITA MARCOTULLI – pianoforte.

Fabio Petretti – direzione, arrangiamenti

Elvis Presley video collage: immagini, frammenti di film, concerti, special TV, interviste

produzione originale

 

Sabato 4 maggio

Lido Adriano (RA), Cisim, ore 21:30

“Ravenna 51° Jazz Club”

ANONIMA ARMONISTI

Settetto vocale a cappella

Alien Dee, Lorenzo Arduini, Davide “Daev” Fusaro, Alessandro Gnolfo, Sergio Lo Gatto, Claudio Mirone, Fernando Tofani – voci

 

Domenica 5 maggio

Ravenna, Centro Mousiké, ore 10-13, 14:30-16:30

“Mister Jazz”

WORKSHOP di canto

con JOHN DE LEO

partecipa Guido Facchini al pianoforte
“La voce strumento: suono e sperimentazione”

aperto a tutti gli strumenti

Let’s Jazz

 

Domenica 5 maggio

Piangipane (RA), Teatro Socjale, ore 21:30

“Ravenna 51° Jazz Club”

ANA CARLA MAZA DUO

“Caribe”

Ana Carla Maza – violoncello, voce; Norman Peplow – pianoforte

 

Lunedì 6 maggio

Lido Adriano (RA), Cisim, ore 21:30

“Ravenna 51° Jazz Club”

JOSCHO STEPHAN TRIO

“Django Forever”

Joscho Stephan – chitarra; Sven Jungbeck – chitarra ritmica; Volker Kamp – contrabbasso

 

Martedì 7 maggio

Piangipane (RA), Teatro Socjale, ore 21:30

“Ravenna 51° Jazz Club”

Musica Nuda

PETRA MAGONI & FERRUCCIO SPINETTI

Petra Magoni – voce; Ferruccio Spinetti – contrabbasso

 

Mercoledì 8 maggio

Ravenna, Centro Mousiké, ore 10-13, 14:30-16:30

“Mister Jazz”

WORKSHOP di canto

con PETRA MAGONI

“Vocalità, interpretazione e improvvisazione”

aperto a tutti gli strumenti

Let’s Jazz

 

Mercoledì 8 maggio

Lido Adriano (RA), Cisim, ore 21:30

“Ravenna 51° Jazz Club”

OPEZ

“Social Limbo”

Massi Amadori – chitarra; Francesco Giampaoli – contrabbasso

 

Giovedì 9 maggio

Ravenna, Teatro Alighieri, ore 21:00

ABDULLAH IBRAHIM SOLO

Abdullah Ibrahim – pianoforte

 

Venerdì 10 maggio

Lido Adriano (RA), Cisim, ore 21:30

“Ravenna 51° Jazz Club”

SAM PAGLIA QUINTET

Sam Paglia – organo Hammond, voce; Enrico Farnedi – tromba; Alessandro Scala – sax tenore; Bob Dusi – chitarra; Pako Montuori – batteria

 

Sabato 11 maggio

Ravenna, Mama’s Club, ore 21:30

“Ravenna 51° Jazz Club”

ALESSANDRO SCALA QUINTET

feat. FRANCESCA TANDOI & MAURO OTTOLINI

Alessandro Scala – sax tenore; Mauro Ottolini – trombone; Francesca Tandoi – pianoforte; Stefano Senni – contrabbasso; Stefano Paolini – batteria
produzione originale

 

Domenica 12 maggio

Piangipane (RA), Teatro Socjale, ore 21:30

“Ravenna 51° Jazz Club”

JAZZMEIA HORN

Jazzmeia Horn – voce; Victor Gould – pianoforte; Jason Clotter – contrabbasso; Michael Reed – batteria

 

Lunedì 13 maggio

Ravenna, Teatro Alighieri, ore 21:00

“Pazzi di Jazz” Young Project

ORCHESTRA DEI GIOVANI & DON MINZONI, CORO SWING KIDS & TEEN VOICES

diretti da TOMMASO VITTORINI

special guests

MAURO NEGRI – sax alto e clarinetto, MAURO OTTOLINI – trombone

& ALIEN DEE – beatbox

 “Banana Boat”

Omaggio a Harry Belafonte

Serata finale del progetto “Pazzi di Jazz” dedicata a Carlo Bubani

produzione originale - ingresso libero

Let’s Jazz

 

 

Informazioni

Jazz Network, tel. 0544 405666, e-mail: info@jazznetwork.it,

website: www.ravennajazz.it - www.crossroads-it.org - www.erjn.it - www.jazznetwork.it

 

Ufficio Stampa

Daniele Cecchini

tel. 348 2350217, e-mail: dancecchini@hotmail.com

 

Direzione Artistica

Sandra Costantini

Vicenza Jazz XXVIII Edizione 13-19 maggio 2024

                                        Vicenza Jazz                                          XXVIII Edizione 13-19 maggio 2024     ...