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Con Epifani il PD troverà la strada perduta?| G.C.Storti

| Scritto da Redazione
Con Epifani il PD troverà la strada perduta?| G.C.Storti

Con Epifani il PD troverà la strada perduta?| G.C.Storti
Il PD ha eletto oggi Gugliemo Epifani nuovo segretario del Pd . Il PD troverà la strada perduta?
L’ex segretario della Cgil è stato scelto dall’assemblea nazionale del Pd per traghettare il partito verso il congresso di ottobre con l’85% delle preferenze
Epifani è di origine socialista e viene da un lunga esperienza di segretario della Cgil. E’ stato eletto  segretario nazionale del Pd con 458 voti e 59 schede nulle, i voti validi sono stati 534. i votanti sono stati 593. «Vi ringrazio della fiducia, ce la metterò tutta per far bene, come è nel mio stile» ha dichiarato dal palco Epifani, chiamato a fare il “traghettatore” del partito fino all’atteso congresso di ottobre. «So quanto è difficile il compito, mi aiuta l’esperienza, la passione che ho dentro, e voi, per riprendere il futuro del partito. Non per noi, ma per il futuro del Paese. Da domani ritorniamo tutti a lavorare».

Epifani è un uomo solido, compente, riflessivo e provenendo dalla Cgil non è  legato ai giochi e giochini dell’apparato del PD.
E’ evidente  a tutti che o questo PD ritrova la strada perduta o chiude bottega. Si andrà quindi a congresso e questo è il fatto nuovo positivo che può creare le premesse per rilanciare il PD dopo la non vittoria elettorale e le sconfitte subite sulla linea del governo del cambiamento e della elezione del Presidente della Repubblica.
Bersani è stato onesto e generoso non c’è che dire. Lui paga in ragione del fatto che questo Pd non è riuscito ad essere coeso sulle scelte di fondo. Ma poteva essere coeso? Credo di no !

E’ inutile negarlo le correnti o  le aree politiche  ideali nel PD ci sono e perché sopravviva il PD ci dovranno essere. I laici di orientamento socialista non diventeranno mai cattolici ed i cattolici rimarranno tali. Un partito non si può costruire sulle collocazioni personali dei singoli ma sui punti di contatto comune. Come del resto ci insegna la socialdemocrazia europea, anch’essa oggi in profonda crisi di consensi e di prospettive.

Il futuro PD che immagino è un partito con forti orientamenti di socialità ma con grandi differenze fra le sue componenti. Un partito, di proprietà dei sui iscritti ed elettori, se vuole essere tale deve stare unito sulle scelte di fondo e non può prescindere da una vita interna organizzata in correnti o aree di pensiero. Questo è il punto.

Certamente deve essere un partito unitario, che sa fare sintesi ed individuare le priorità. Riuscirà  Epifani a garantire questo percorso che sfocerà nel congresso con l’elezione di un nuovo segretario? Credo e spero di si. Sicuramente si confronteranno più linee, si discuterà ed alla fine prevarrà una maggioranza. Questa è la democrazia senza se e ma. E chi non accetta tali regole si porrà fuori da solo.

Infine sul governo Letta. Io ero contrario al “ governissimo”. E’ questo un governo che abbiamo subito per le note concatenazione degli eventi. Ora per il bene del paese con la P maiuscola ci siamo o dobbiamo impegnarci al meglio nel governo delle cose o di “servizio”. Sono d’accordo con chi dice che però non dobbiamo subire l’agenda del Berlusconi ma imporre una nostra agenda sui temi che ci possono riavvicinare ad un elettorato che abbiamo perduto. Serve quindi un Pd aperto che raccolga tutte le forze.

I proclami di Grillo dimostrano che  quel movimento non è coeso e può avere diverse evoluzioni anche di incontro con il  nostro mondo.
Sel è pure  in difficoltà e credo non possa pensare di sopravvivere sperando di superare il 4% dei voti. Anche per Sel la prospettiva è in questo grande contenitore democratico. Questo percorso potrà essere vincente se ognuno di noi farà la sua parte.

Domani andrò iscrivermi al PD per poter partecipare al congresso del prossimo autunno. Voglio esserci e dire la mia.

11 maggio 2013

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