L’Associazione UNA Cremona (Uomo-Natura-Animali) non ritiene che l’autorizzazione concessa dal Consiglio Superiore di Sanità al centro cremonese “Avantea” di allevare maiali transgenici per esperimenti di vivisezione e per xenotrapianti (su altri animali e in prospettiva anche sull’uomo) sia una “vittoria della Scienza e della Ricerca” intese in senso assoluto, ma anzi va inserita nel filone dell’antiquato paradigma della vivisezione, il cui errore metodologico è da tempo denunciato nella
comunità scientifica.
All’interno della stessa, molti sono i dubbi –confutati da prove– circa la sicurezza per l’uomo degli xenotrapianti e, più in generale, circa l’utilizzo di animali in ricerche ed esperimenti, soprattutto
come quelli in questione in cui viene saltata la barriera biologica tra le specie.
Il 17 maggio, lo stesso giorno dell’autorizzazione, a Roma in una conferenza patrocinata dal Ministero della Salute veniva consegnato per il quarto anno un premio dedicato alla ricerca senza animali istituito dalle associazioni Equivita ed UNA e intitolato a Pietro Croce, famoso medico e padre dell’antivivisezionismo scientifico italiano.
Il progresso delle conoscenze scientifiche non può che venire da un metodo di ricerca predittivo
per l’uomo: non la vivisezione, bensì tutti i metodi sostitutivi che non fanno uso di animali, ma di
cellule e tessuti umani, nonché di enzimi.
www.unacremona.it
Xenotrapianti , in NO di Una Cremona
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