Venerdì, 29 marzo 2024 - ore 08.38

Rifugiati. “Da ottobre soccorse più di diecimila persone, tremila i bambini”

Gli assessori Majorino e Granelli: “Grazie a operatori e volontari, da Ministero dell’Interno e Regione Lombardia nessun aiuto”

| Scritto da Redazione
Rifugiati. “Da ottobre soccorse più di diecimila persone, tremila i bambini”

“A Milano ogni anno accogliamo rifugiati e richiedenti asilo e dallo scorso ottobre stiamo portando soccorso a migliaia di cittadini siriani che hanno lasciato il proprio paese e si sono messi in viaggio per raggiungere Germania e Scandinavia. Oggi, nella Giornata mondiale del rifugiato, pensiamo a loro e a tutti gli altri migranti, a partire dagli eritrei per cui abbiamo trovato una soluzione negli ultimi giorni. Il nostro è un impegno quotidiano che portiamo avanti nella totale assenza di Ministero dell’Interno e Regione Lombardia, e che è possibile solo grazie all’estenuante lavoro di operatori e volontari”. 

Così gli assessori Pierfrancesco Majorino (Politiche sociali e Cultura della Salute) e Marco Granelli (Sicurezza e Protezione Civile) in occasione della Giornata mondiale del rifugiato. 

Questo pomeriggio gli assessori Majorino e Granelli parteciperanno anche all'inaugurazione di “Casa Sureya”, la struttura di Caritas gestita da Cooperativa Farsi Prossimo in via Don Padre Salerio 51, aperta un mese e mezzo fa per far fronte all’emergenza e dedicata a Sureya, bimba siriana nata a Milano il 7 maggio scorso che, con il suo sorriso, ha regalato gioia e speranza alla sua famiglia (mamma, papà e cinque tra fratellini e sorelline) e a tutti gli operatori della Cooperativa. 

“Il Comune di Milano dalle fine dell’agosto – hanno ricordato Majorino e Granelli  – si è messo in moto creando un'unità di crisi che comprende insieme a noi Caritas e Terzo Settore. Abbiamo ripetutamente chiesto al Ministero dell’Interno di organizzare un piano nazionale di accoglienza dei profughi e a Regione Lombardia di mettere a disposizione strutture e assistenza sanitaria. Ma fino ad oggi non hanno dato alcuna risposta lasciando Milano a se stessa”. 

Da tempo il Comune di Milano ha chiesto, sempre inascoltato, l’attuazione di alcune soluzioni: un piano nazionale di smistamento e accoglienza di tutti i flussi; il riconoscimento di un permesso temporaneo per i rifugiati sulla scorta di quanto accaduto tre anni fa in relazione all'emergenza Tunisia, che permetta ai profughi di circolare in Europa non in balia delle organizzazioni criminali; l'utilizzo di spazi (da quelli presenti nella Stazione Centrale di Milano al CIE di via Corelli) per la gestione dell’accoglienza in emergenza. 

Oggi è stata approvata da diverse città europee e del mondo la dichiarazione di Barcellona, il primo documento politico firmato da Sindaci sul ruolo delle città nei processi migratori. Anche il Comune di Milano vi ha partecipato. Sono sempre di più i Sindaci che chiedono ai loro governi e alle istituzioni comunitarie di avere una voce maggiore nelle decisioni che riguardano la gestione dei flussi internazionali e questa prima dichiarazione ne è la dimostrazione tangibile

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