Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 22.18

STRAGE DI ALZANO E NEMBRO: APERTA COMMISSIONE PARLAMENTARE D’INCHIESTA

STRAGE DI BERGAMO: PER UNA VERA COMMISSIONE PARLAMENTARE D’INCHIESTA

| Scritto da Redazione
STRAGE DI ALZANO E NEMBRO: APERTA COMMISSIONE PARLAMENTARE D’INCHIESTA

 “Confronto a più voci per ricostruire i fatti ed individuare le

 responsabilità di Governo e Regione Lombardia. Un fatto di civiltà

 per non occultare la verità”.

La pandemia Covid-19   ha sconvolto e sta ancora sconvolgendo il

mondo, ha fatto vacillare l’idea di progresso e di autorevolezza della

scienza, ha messo in luce la precarietà non solo del lavoro, ma della

vita stessa mostrando come la morte possa ripiombare come presenza e

minaccia costante nella vita quotidiana.



Nel dramma generale che si consuma in questa fase della vicenda umana,

la storia delle  migliaia di vittime del Covid  di Alzano, di Nembro,

di Codogno e di Bergamo è stata subito  definita una strage, come

strage è stata chiamata la moria di anziani nelle RSA a partire dal

Trivulzio come tale l’hanno sentita i parenti delle vittime

trasformando il dolore e il lutto della singola morte in una volontà

collettiva di costruzione di una memoria pubblica che stabilisca le

responsabilità politiche e sanitarie di questo tremendo evento,

avvenuto nel cuore dell’Europa, in una Regione ricca come la Lombardia

e in un paese che all’art  32 della Costituzione recita che “la

Repubblica tutela   la salute come fondamentale diritto

dell’individuo e interesse della collettività”. Giustamente i primi

referenti sono stati i Tribunali a cui i parenti si sono rivolti in

modo

collettivo o individuale. Ma dalle prime risposte di questo percorso,

che deve essere perseguito con tenacia, emerge la sua insufficienza a

far emergere in modo chiaro ed evidente le connessioni fra la strage e

le responsabilità individuali, a partire dalla lentezza dei processi e

anche da qualche incomprensibile archiviazione che già si è verificata

e che non promette bene per il futuro.



Alla fine le responsabilità sono politiche, sia della situazione

sanitaria pregressa che ha indebolito il nostro sistema sanitario e lo

ha reso incapace di affrontare il virus, sia delle decisioni prese nel

contesto immediato dopo i primi casi, quando si doveva decidere se

dichiarare o no le zone rosse che hanno coinvolto Comune, Regione

Governo.



Giustamente per fare chiarezza politica è stata avanzata la richiesta

di una Commissione parlamentare di inchiesta.



La storia della nostra Repubblica è stata disseminata nei suoi snodi

più problematici dal lavoro di queste commissioni (terremoti, il

Vaiont, il sequestro Moro, la P2, le stragi fasciste. Etc) che hanno

prerogative, autorevolezza e poteri particolari ed accesso a dati e

documenti e molte di queste hanno dato risultati dirimenti per la

difesa

della Democrazia come quella presieduta da Tina Anselmi sulla P2.



Tutti dovrebbero essere interessati a questa ricerca di verità e di

giustizia. Invece furbescamente la Commissione è stata istituita, ma

l’ambito delle sue ricerche ed indagini è stato limitato nel tempo,

prima del 20 gennaio del 2020 e dell’oggetto “i Paesi in cui il

virus si è manifestato inizialmente”.   



Per questo come Partito DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA LOMBARDIA

siamo in prima fila a contribuire anche con

questa iniziativa a Bergamo a rafforzare la mobilitazione e la

condivisione pubblica affinchè  una vera  Commissione di inchiesta

Parlamentare vada costituita, è un fatto di democrazia, di ricerca

della verità, che non solo ripristina una narrazione corretta e giusta

su ciò che è successo a Bergamo  ma è la premessa per difendere in

futuro la salute dei cittadini, per non permettere che il nostro

servizio sanitario pubblico sia distrutto e sia sempre più impreparato

ai futuri sviluppi di questa epidemia e alle altre possibili epidemie,

che si possono determinare grazie a questo  sistema del capitalismo

finanziarizzato, estrattivista e nemico dell’ambiente. 

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