Mercoledì, 08 maggio 2024 - ore 19.06

Berardi.Vogliamo l'acqua, vogliamo il sole...

| Scritto da Redazione
Berardi.Vogliamo l'acqua, vogliamo il sole...

Quest'anno si raddoppia! Se alla manifestazione nazionale per l'acqua e i beni comuni del marzo scorso eravano in 150.00 ieri eravamo in 300.000! Il corteo si è allungato per le vie di Roma collegando piazza della Repubblica e piazza S.Giovanni allegramente con tanti suoni, colori e bandiere. Il serpentone era aperto dallo striscione del Comitato referendario "2 sì per l'acqua bene comune" e da quello del "Sì per fermare il nucleare" accomunati e accompagnati dallo slogan "Vogliamo l'acqua, vogliamo il sole, mica la luna!". I gonfaloni dei comuni virtuosi, delle Province e delle Regioni per l'acqua pubblica erano in testa al corteo a ribadire che gli enti locali sono il primo presidio di democrazia in questo Paese e sono, come è naturale e gusto che sia, a fianco dei cittadini nella difesa dei beni comuni e dei diritti di tutti. C'erano il comune toscano di Capannori, il sindaco di Cassinetta di Lugagnano (Milano), il gonfalone della Regione Marche, il comune di Corchiano (Viterbo), quello di Giulianova (Teramo), di Palma Campana (Napoli), di Ostuni (Brindisi), la Provincia di Cagliari. A seguire le decine e decine di comitati provenienti da tantissime città e paesi sparsi per tutta la penisola che portavano con sé il proprio vissuto delle battaglie sostenute nei rispettivi territori contro la privatizzazione, contro le tariffe in aumento, i mancati investimenti delle società di gestione dei servizi idrici, il peggioramento della qualità del servizio. Grandissima visibilità per i comitati toscani, quelli del Lazio e dell'Umbria dove ACEA, Suez e Veolia la fanno da padroni. Anche la Lombardia c'era con i suoi comitati di Milano, di Lecco, di Varese, di Brescia, di Bergamo, di Cremona: presenti a ribadire che la vittoria dei SI' a quesiti referendari significa anche mettere una forte ipoteca sulla legge regionale che per prima in Italia ha accolto i contenuti del decreto Calderoli (abolizioni degli AATO e scippo dell'acqua ai comuni) e del decreto Ronchi che impone a tutti territori la messa a gara del servizio idrico. Ma le battaglie, gli slogan e le bandiere azzurro-violette dei 2 SI' per l'acqua bene comune si sono mescolati in tantissimi punti del corteo a quelli delle lotte contro il ritorno del nucleare (erano presenti i comitati storici del referendum di 20 anni fa e quelli nuovi costituiti da giovanissimi alla loro prima lotta per il bene comune); e poi c'erano i comitati contro le opere devastanti (TAV, ponte sullo Stretto, dal Molin), contro il consumo del territorio, contro la gestione dei rifiuti mafiosa e clientelare concentrata solo sul sistema discariche-inceneritori. E l'ostinata voglia di PACE del popolo dei beni comuni è ritornata a tingere di arcobaleno il corteo, le vie e le piazze. Un cartello per tutti: "contro le guerre per l'acqua, per il petrolio, per l'uranio".

E' stata una giornata di buona politica, quella fatta dal basso, che parte dai bisogni e dalle speranze della gente comune; la politica che rimette al centro della discussione le pratiche per la salvaguardia dei diritti, la difesa dei beni comuni, la pace, la partecipazione e la democrazia.

E l'appuntamento per tutte e tutti è a giugno per votare SI' alla vita: 2 SI' per l'acqua bene comune, un SI' contro il nucleare!

Francesca Berardi, Comitato referendario 2 SI' per l'acqua bene comune

per info: referendumacqua@fastpiu.it

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