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Hosp Oglio Po, FP CGIL Cremona: 'Rilanciare e investire sul presidio ospedaliero pubblico'

L’ospedale Oglio Po sta venendo progressivamente smantellato

| Scritto da Redazione
Hosp Oglio Po, FP CGIL Cremona: 'Rilanciare e investire sul presidio ospedaliero pubblico'

Oglio Po, FP CGIL Cremona: 'Rilanciare e investire sul presidio ospedaliero pubblico'

Cremona, 21 luglio 2023 – L’ospedale Oglio Po sta venendo progressivamente smantellato. Riconosciuto eccellenza dalla Joint Commission nel 2015, il piccolo gioiello del distretto casalasco viadanese, in un territorio a scavalco tra Cremona e Mantova (senza considerare i territori limitrofi del reggiano e parmense) e complessivi 85 mila abitanti, sta perdendo pezzi. 

“Siamo molto preoccupati. Da quando i principali livelli di direzione di Oglio Po sono stati centralizzati nella ASST Cremona, il presidio ospedaliero ha subito un continuo depauperamento, che mina la qualità della vita di un territorio caratterizzato da piccoli centri a misura d’uomo. In questi anni sono state prese decisioni discutibili, ci sono precise responsabilità di governo della struttura. Se è vero che il reparto di ortopedia ha raggiunto grandi risultati, a preoccupare è lo smantellamento di reparti e servizi fondamentali per il territorio: chiusure, esternalizzazioni, depotenziamenti - dichiara Luca Dall’Asta, della segreteria della FP CGIL Cremona - Nel 2018 è stato chiuso il punto nascite, poi sono arrivate le esternalizzazioni degli Oss del reparto di Medicina Generale e il taglio da 60 a 48 posti letto. La chiusura estiva di cardiologia, seppur temporanea (per le ferie del personale e la grande carenza di medici), non è un bel segnale. A maggior ragione con le recenti dimissioni del primario, il dottor Giuseppe Di Tano, e i possibili risvolti se non venisse sostituito. Ricordiamolo, stiamo parlando di un ospedale piccolo ma di primo livello e vogliamo che rimanga tale, con l’emergenza urgenza funzionante”.

La crisi della sanità pubblica è generale nel Paese e in Lombardia, ma a subire i colpi maggiori sono le piccole strutture.

“Vogliamo che si investa sull’ospedale di Vicomoscano che deve tornare a essere attrattivo come luogo di lavoro. Non può lasciare tranquilli che dei 23 candidati cardiologi all’ultimo concorso nessuno abbia scelto Oglio Po. Fondamentali, allora, sono le condizioni di lavoro, che devono essere sostenute da un numero adeguato di personale, e le condizioni contrattuali, normative ed economiche, a tutela e valorizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori. Chiediamo il piano straordinario di assunzioni e il rinnovo dei contratti nazionali – afferma Dall’Asta -. Ma bisogna anche mettere freno alla prassi dei gettonisti e rivedere, a livello regionale, gli standard di accreditamento. Rivendichiamo inoltre di implementare i servizi per la medicina di genere, le attività multi-specialistiche ambulatoriali e le varie specializzazioni. Per tutto questo chiediamo un tavolo di confronto congiunto con tutti i soggetti coinvolti per lavorare sull’attrattività del plesso ospedaliero che, per l’utenza si tradurrà anche in una migliore e più veloce risposta ai loro bisogni di salute. È positivo – conclude il dirigente della FP CGIL Cremona – l’impegno in questa direzione di alcune forze politiche e associazioni, anche di cittadine e cittadini. Lo ribadiamo: Oglio Po va salvaguardato e rilanciato”. 

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