Giovedì, 28 marzo 2024 - ore 23.34

UISP Crescono le adesioni alla manifestazione per la pace del 5 novembre

Sabato 5 novembre a Roma la mobilitazione per chiedere l’immediato cessate il fuoco. Anche il Forum del terzo settore ha aderito

| Scritto da Redazione
UISP Crescono le adesioni alla manifestazione per la pace del 5 novembre

UISP Crescono le adesioni alla manifestazione per la pace del 5 novembre

Sabato 5 novembre a Roma la mobilitazione per chiedere l’immediato cessate il fuoco. Anche il Forum del terzo settore ha aderito

“Cessate il fuoco subito, negoziato per la pace”, “Mettiamo al bando tutte le armi nucleari, solidarietà con il popolo ucraino e con le vittime di tutte le guerre”. Sono i temi principali della piattaforma della manifestazione nazionale organizzata da Europe for Peace per il 5 novembre a Roma, a cui aderiscono le associazioni della società civile che chiedono all’Italia, all’Unione Europea e agli Stati membri e alle Nazioni Unite di "assumersi la responsabilità del negoziato per fermare l’escalation e raggiungere l’immediato cessate il fuoco".

L'Uisp ha deciso di aderire alla mobilitazione per unirsi alla società civile e chiedere la pace: "Chiediamo al Segretario generale delle Nazioni Unite - sottolinea l'appello - di convocare urgentemente una Conferenza internazionale per la pace, per ristabilire il rispetto del diritto internazionale, per garantire la sicurezza reciproca e impegnare tutti gli Stati ad eliminare le armi nucleari, ridurre la spesa militare in favore di investimenti per combattere le povertà e di finanziamenti per l’economia disarmata, per la transizione ecologica, per il lavoro dignitoso".

Anche il Forum nazionale del terzo settore ha aderito alla manifestazione per la pace del 5 novembre a Roma indetta dalla Rete Italiana Pace e Disarmo. “In un momento così buio della storia dell’Europa e del mondo intero, in cui l’escalation militare sembra non volersi arrestare neppure di fronte al pericolo nucleare, non è possibile rimanere in silenzio: bisogna far sentire la voce dei cittadini e dei soggetti della società civile contrari al perdurare della guerra”. Così Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore.

Il Forum Terzo Settore, già membro della rete #Stopthewarnow, conferma l’impegno a favore della pace e il ripudio della guerra delle oltre 100 organizzazioni nazionali che rappresenta e che operano negli ambiti del volontariato, dell’associazionismo e della cooperazione sociale. 

“Nell’esprimere solidarietà alla popolazione ucraina e condannare con fermezza l’aggressione della Russia – prosegue Pallucchi - chiediamo che tutti gli Stati coinvolti nel conflitto si fermino di fronte all’orrore che la guerra ha già causato e che continuerà a causare in termini di perdite di vite umane, innanzitutto, ma anche di enormi conseguenze economiche e sociali sulle popolazioni. Occorre ritrovare la via dei negoziati che riconducono alla pace: valore, questo, alla base della nascita stessa dell’Unione europea e che deve rimanere prioritario”.

Il ritrovo dei partecipanti è previsto per le 12 in Piazza della Repubblica, con partenza del corteo alla volta di piazza San Giovanni in Laterano per le 13. Attorno alle 15 inizieranno gli interventi dal palco: ad alternarsi davanti alla folla saranno rappresentanti delle organizzazioni promotrici, mentre sono attese anche molte testimonianze da tutto il mondo. La manifestazione nazionale di Roma è stata preceduta da un weekend di mobilitazioni diffuse promosse da “Europe For Peace” tra il 21 e il 23 ottobre che hanno coinvolto oltre 30.000 persone in più di 100 città italiane (tra cui Torino, Milano, Palermo, Napoli, Bari, Firenze, Bologna, Roma, Ancona…). 

 Di seguito il manifesto della Rete Italiana Pace e Disarmo per la manifestazione a Roma di sabato 5 novembre.

L’ombra della guerra atomica si stende sul mondo

La minaccia nucleare incombe sul mondo. È responsabilità e dovere degli stati e dei popoli fermare questa follia. L’umanità ed il pianeta non possono accettare che le contese si risolvano con i conflitti armati. La guerra ha conseguenze globali: è la principale causa delle crisi alimentari mondiali, ancor più disastrose in Africa e Oriente, incide sul caro-vita, sulle fasce sociali più povere e deboli, determina scelte nefaste per il clima e la vita del pianeta. La guerra ingoia tutto e blocca la speranza di un avvenire più equo e sostenibile per le generazioni future.

Questa guerra va fermata subito

Condanniamo l’aggressore, rispettiamo la resistenza ucraina, ci impegniamo ad aiutare, sostenere, soccorrere il popolo ucraino, siamo a fianco delle vittime. Siamo con chi rifiuta la logica della guerra e sceglie la nonviolenza.

L’inaccettabile invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato nel cuore dell’Europa la guerra che si avvia a diventare un conflitto globale tra blocchi militari con drammatiche conseguenze per la vita e il futuro dei popoli ucraino, russo e dell’Europa intera. Siamo vicini e solidali con la popolazione colpita, con i profughi, con i rifugiati costretti a fuggire, ad abbandonare le proprie case, il proprio lavoro, vittime di bombardamenti, violenze, discriminazioni, stupri, torture.

Questa guerra va fermata subito. Basta sofferenze. L’Italia, l’Unione Europea e gli stati membri, le Nazioni Unite devono assumersi la responsabilità del negoziato per fermare l’escalation e raggiungere l’immediato cessate il fuoco. È urgente lavorare ad una soluzione politica del conflitto, mettendo in campo tutte le risorse e i mezzi della diplomazia al fine di far prevalere il rispetto del diritto internazionale, portando al tavolo del negoziato i rappresentanti dei governi di Kiev e di Mosca, assieme a tutti gli attori necessari per trovare una pace giusta. Insieme con Papa Francesco diciamo: “Tacciano le armi e si cerchino le condizioni per avviare negoziati capaci di condurre a soluzioni non imposte con la forza, ma concordate, giuste e stabili”.

L’umanità ed il pianeta devono liberarsi dalla guerra.

Chiediamo al Segretario Generale delle Nazioni Unite di convocare urgentemente una Conferenza Internazionale per la pace, per ristabilire il rispetto del diritto internazionale, per garantire la sicurezza reciproca e impegnare tutti gli Stati ad eliminare le armi nucleari, ridurre la spesa militare in favore di investimenti per combattere le povertà e di finanziamenti per l’economia disarmata, per la transizione ecologica, per il lavoro dignitoso.

Occorre garantire la sicurezza condivisa.

Le guerre e le armi puntano alla vittoria sul nemico ma non portano alla pace: tendono a diventare permanenti ed a causare solo nuove sofferenze per le popolazioni. Bisogna invece far vincere la pace, ripristinare il diritto violato, garantire la sicurezza condivisa. Non esiste guerra giusta, solo la pace è giusta. La guerra la fanno gli eserciti, la pace la fanno i popoli.

L’Italia, la Costituzione, la società civile ripudiano la guerra. Insieme esigiamo che le nostre istituzioni assumano questa agenda di pace e si adoperino in ogni sede europea ed internazionale per la sua piena affermazione.

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