Il consigliere di minoranza Rossella Zelioli si è detta fortemente contraria a questa linea adottata dall’amministrazione. «Nel 70° della Liberazione, la maggioranza propone il recesso da uno dei simboli strutturali della coscienza antifascista del nostro Paese. Se si tratta di un problema economico i 217 euro necessari ce li metto di tasca mia». Il primo cittadino Gianpaolo Gansi però non ci sta e risponde alla ‘provocazione’. «Non si tratta di una decisione né politica né economica. Accanto ad un processo di riordino dei costi, c’è anche lo scarso interesse progettuale di associazioni e cittadini a farne parte». Tutto inizia ad aprile.
Già allora il Comune aveva proposto di recedere dall’i st i t ut o Cervi. Dopo un confronto in consiglio si era deciso di far passare ancora un po’ di tempo. «In questi otto mesi — spiega Gansi — ho partecipato personalmente ad alcune iniziative a Gattatico, abbiamo scritto una lettera e pubblicizzato tramite sul web inviti per sollecitare enti, associazioni e cittadini a farsi avanti per elaborare un progetto. Come Comune non abbiamo le professionalità necessarie per mettere in campo iniziative e, non avendo ricevuto alcune risposta, abbiamo deciso di recedere dalla convenzione.