Martedì, 14 maggio 2024 - ore 19.54

ASST CREMA Gettate solide basi per la sanità territoriale cremasca

Il bilancio dei cantieri in essere per dare forma alla sanità di domani

| Scritto da Redazione
ASST CREMA  Gettate solide basi per la sanità territoriale cremasca

Progetti approntati e lavori in corso:  gettate solide basi per la sanità territoriale cremasca

Il bilancio dei  cantieri in essere per dare forma alla sanità di domani. Il dss Maltagliati: “Non solo muri rinnovati, ma la capacità di tessere nuovi reti di presa in carico a beneficio delle persone con fragilità”

 Rinnovate strutture per dare forma ad una sanità più prossima ai cittadini. I lavori di ristrutturazione del presidio di via Gramsci, che già ospita alcuni servizi facenti parte della futura Casa di comunità e la centrale operativa territoriale termineranno entro il 31 ottobre 2024. Avviati ufficialmente lo scorso 23 novembre, interesseranno il piano rialzato ed il primo piano dello stabile per un finanziamento di un milione e 481 mila euro a valere interamente sui fondi PNRR. Alla COT è, invece, destinato un finanziamento complessivo di 415 mila euro, a valere sui fondi PNRR per 250 mila euro e su fondi regionali per 165 mila euro. Per la stessa data verrà garantito l’abbattimento delle barriere architettoniche mediante l’installazione di un ascensore esterno. “I lavori presso la casa di comunità di via Gramsci hanno preso il via lo scorso novembre. Si tratta di opere strutturali che consegneranno a Crema una casa della comunità, o meglio per la comunità. Un presidio che non può e non deve essere fatto solo da muri rinnovati, ma di persone desiderose di lavorare in team per costruire concretamente la rete della presa in carico in un continuum tra ospedale e territorio”. Come spiega il direttore sociosanitario Diego Maltagliati “alcuni servizi che muovono in questa direzione sono già attivi. Pensiamo al Punto unico di accesso, all’ambulatorio infermieristico o al già strutturato servizio di psicologia clinica. L’implementazione, nel tempo, riguarderà l’integrazione nel presidio di prestazioni ambulatoriali, ma anche stretta sinergia con le associazioni con cui è fondamentale continuare a tessere legami”.

 Attualmente, oltre ai servizi già citati, sono attivi anche lo sportello di scelta e revoca, quello per le misure di sostegno alle persone con disabilità gravissima, il servizio di protezione giuridica, l’assistenza protesica e lo sportello di medicina legale. Completano il quadro, l’attività del consultorio e quella del centro adozioni. “E’ un progetto – continua Maltagliati – che sta prendendo forma gradualmente e che sta facendo i conti con le fragilità del sistema, su tutte la carenza di risorse umane e la difficoltosa ma sfidante partita dell’integrazione tra sociale e sanitario. Una partita che non possiamo e non vogliamo sottrarci dal giocare a difesa del benessere della comunità cremasca e dei bisogni sempre crescenti delle persone con cronicità e fragilità. Questa utenza richiede continuità nella presa in carico, possibile solo con un importante lavoro di rete tra ospedale e territorio, ospedale e associazioni”.

 A Rivolta d’Adda la Casa di comunità vedrà la luce entro settembre 2024. I lavori, avviati lo scorso 27 settembre, hanno ricevuto un finanziamento complessivo di 2 milioni e 109 mila euro, a valere sui fondi PNRR  per 2 milioni e 100 mila euro e 9.144 euro su fondi regionali. Poco prima, prenderà avvio l’attività dell’ospedale di comunità di Rivolta d’Adda, per cui la fine dei lavori è prevista per il 30 giugno. In questo caso l’intervento è stato interamente finanziato dai fondi PNRR per un importo di un milione e 872 mila euro.

 Partiranno nel 2024 anche i lavori per la realizzazione della riabilitazione psichica integrata che andrà ad ospitare la Comunità riabilitativa ad alta assistenza, il centro diurno ed il centro psicosociale. La struttura verrà collocata nel perimetro ospedaliero, a sud dell’elisuperficie. Gli interventi sono stati finanziati da Regione Lombardia per un importo complessivo di 4 milioni 850 mila euro. Hanno preso il via lo scorso settembre i lavori di adeguamento antincendio e contestuale ampliamento  del presidio di via Teresine, destinato ad ospitare il Servizio dipendenze e la neuropsichiatria infantile dell’infanzia e dell’adolescenza. Si concluderanno nel 2025.

 Secondo il direttore generale Ida Ramponi: “in questi anni si è sviluppata un’attenzione a costruire solide basi perché le strutture rappresentino il luogo accogliente e funzionale per garantire una corretta presa in carico. Gli investimenti sono considerevoli, l’impegno richiesto è molto, ma esprimo grande soddisfazione per le assegnazioni alla ASST che rappresentano il riconoscimento ad un importante lavoro progettuale”.

 Aperta resta anche la partita sul progetto per l’umanizzazione della palazzina medica, cui è destinato un finanziamento di 5 milioni di euro e per cui ad oggi risulta approvato lo studio di fattibilità. L’obiettivo è rendere più accoglienti gli spazi destinati all’accoglienza dei pazienti, le stanze di degenza, al fine di garantire maggiore privacy ed ascolto attivo.

 Nel 2023 si sono conclusi i lavori di rinnovamento e messa in sicurezza del Servizio psichiatrico di diagnosi e cura, dotando la struttura diretta da Virginio Salvi di ambienti accoglienti, fondamentali per chi si avvale delle cure del reparto. Parte dei fondi destinati, complessivamente 1 milione e 195 mila euro, sono stati impiegati anche per la messa in sicurezza del pronto soccorso. Completati anche i lavori di rimozione e bonifica da amianto del tetto del polo ospedaliero di Rivolta d’Adda, finanziati per un importo pari a 2 milioni di euro.

 

 

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