Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 16.41

Coldiretti Consumi, 250 bandiere del gusto in Lombardia Le ricette degli agrichef a Milano Food City

Dal Matusc all’asparago rosa, dalla patata viola di Campodolcino alla farina di grano saraceno, in Lombardia sono 250 le bandiere del gusto, cioè quei prodotti agroalimentari ottenuti secondo regole tradizionali consolidate da almeno 25 anni. È quanto afferma la Coldiretti regionale in occasione degli show cooking dei cuochi contadini di Campagna Amica a Milano Food City, nell’anno del cibo italiano nel mondo.

| Scritto da Redazione
Coldiretti Consumi, 250 bandiere del gusto in Lombardia Le ricette degli agrichef a Milano Food City

Coldiretti Consumi, 250 bandiere del gusto in Lombardia Le ricette degli agrichef a Milano Food City

Dal Matusc all’asparago rosa, dalla patata viola di Campodolcino alla farina di grano saraceno, in Lombardia sono 250 le bandiere del gusto, cioè quei prodotti agroalimentari ottenuti secondo regole tradizionali consolidate da almeno 25 anni. È quanto afferma la Coldiretti regionale in occasione degli show cooking dei cuochi contadini di Campagna Amica a Milano Food City, nell’anno del cibo italiano nel mondo.

Sul podio di queste specialità del territorio – spiega la Coldiretti regionale -, paste e prodotti si confermano paste e prodotti da forno con 73 tipicità, seguiti da carni e salumi con 69 e al terzo posto i formaggi con 63. Sono tutti prodotti – spiega la Coldiretti regionale – che si devono al lavoro di generazioni di agricoltori impegnati a difendere la biodiversità dei loro territori, ma anche ad assecondarne tradizioni della tavola che affondano le radici nella storia locale.

Alcuni di questi prodotti sono stati esposti nel farmers’ market di Coldiretti in piazza Castello a Milano, e utilizzati negli show cooking dagli agrichef. Come ad esempio gli asparagi bianchi di Cilavegna, gustati anche da Giulio Cesare di ritorno dalle Gallie e da lui apprezzati per le loro virtù terapeutiche. Ci sono poi il Matusc della provincia di Sondrio, un antico formaggio di montagna che i contadini producevano solo per la loro famiglia e che ancora oggi è tipico della Bassa e Media Valtellina, il Frumagit di Curiglia (VA), dalla forma cilindrica che deriva dal tipo di stampo chiamato “tromba”, le patate viola di Campodolcino (SO) coltivate a oltre 1500 metri d’altezza, e le patate bianche di Oreno.

In piazza Castello a Milano anche il Fiurì o Fiurit che è il fiore di ricotta, frutto di una cultura produttiva in cui nessuno dei residui della lavorazione del latte andava sprecato; la farina di grano saraceno introdotto dai Turchi; la cipolla di Brunate (CO) di cui si ha traccia già nella metà dell’Ottocento; le radici di Soncino (CR) molto diffuse nel Dopoguerra ma oggi più difficili da trovare; il Panerone o Pannerone (LO) un formaggio il cui nome parola deriva dalla parola dialettale milanese “panéra”, che significa panna, in quanto la sua produzione prevede l'utilizzo esclusivo di latte intero, ricco di grasso

In Italia – conclude la Coldiretti – sono oltre 5 mila le specialità alimentari tradizionali censite, che consegnano al nostro Paese il record mondiale per varietà e ampiezza del patrimonio agroalimentare. A questo primato si aggiunge quello dei prodotti italiani a denominazione di origine Dop e Igp riconosciuti dall’Unione europea, che hanno raggiunto quasi quota 300, e agli oltre 500 vini italiani Docg, Doc e Igt.

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