Venerdì, 19 aprile 2024 - ore 10.33

Coldiretti ‘Evviva i cremonesi , non il sistema Cremona di Paolo Voltini

Evviva i Cremonesi, non il “sistema-Cremona”. E’ il titolo – particolarmente significativo – dell’editoriale a firma di Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona, posto in apertura del nuovo numero del Coltivatore Cremonese, il periodico della Federazione. Riportiamo il testo integrale dell’intervento.

| Scritto da Redazione
Coldiretti ‘Evviva i cremonesi , non il sistema Cremona di Paolo Voltini

“Vi aspettavate che rispondessimo alle reazioni scomposte di molti sul commissariamento Apa? Resterete delusi. Vi rimandiamo al nostro unico stringato comunicato, diffuso lo scorso 21 aprile. Con questo editoriale intendiamo invece soffermarci su un’altra questione: il “Sistema Cremona” che è ritornato di grande attualità in queste settimane. Non è la prima volta che accade. Quando un imprevisto che non piace al potere irrompe sulla scena cremonese, allora qualcuno lancia l’allarme e il coprifuoco: attenzione ci stanno attaccando! Uniamoci e difendiamoci dall’aggressore (sempre più spesso l’aggressore sarebbe la Coldiretti)” scrive Voltini nell’editoriale. Che prosegue: “Ma che cos’è questo “Sistema-Cremona”? Da chi è fatto? Chi lo rappresenta? Cosa produce per il bene di tutti? Siccome nessuno ci spiega cos’è questo sistema, tentiamo noi di immaginare cosa possa essere”.

“Ogni territorio tende ad esaltare il proprio modo di essere, la propria distintività, la propria storia. Se è a questo che si pensa quando si parla del sistema Cremona, guai a chi lo tocca! Se è quello fatto nella storia da santi ed artisti e oggi da gente con tanta voglia di fare, di lavorare, di sacrificarsi, di costruire opere, di cooperare; da agricoltori, artigiani, commercianti, industriali che non riescono a dividere il bene proprio dal bene comune; da lavoratori dipendenti italiani e non che danno quotidianamente il loro contributo non solo per guadagnarsi il pane quotidiano; se è questo il sistema-Cremona siamo disposti a scendere in piazza per combattere chi volesse indebolirlo e per cambiargli il nome perché più correttamente si dovrebbe definire “il modo di essere cremonesi”.

Temiamo però che il sistema-Cremona, che qualcuno vuol puntellare nonostante tutto, sia altro. Lo fecero anche i Romani ormai alla fine dell’Impero, ma non ci riuscirono: gli imperi che scricchiolano prima o poi crollano!

Da che cosa è fatto allora questo sistema che i soliti noti pensano sia fortemente messo sotto assedio anche per fatti come il commissariamento dell’Apa? Azzardiamo qualche risposta.

Il megafono è costituito da un quotidiano, il cui padrone è la Libera agricoltori, che non ha pari in Europa: non dà mai spazio a chi non la pensa come il padrone. Piace talmente tanto questo modo di fare che le vendite e il numero dei lettori stanno crollando. E’ il giornale che dedica un articolone all’assemblea della Fiera omettendo di scrivere che ha chiuso con 130 mila euro di perdite, che non scrive una riga sull’assemblea del Consorzio Agrario, a guida Coldiretti, che chiude con un utile di 127.000 euro e che non dà notizia che 900 persone si sono trovate al Consorzio Agrario di Malagnino a celebrare la Festa del Lavoro con il Vescovo!

E’ un sistema che ha in pancia anche la Fiera? Pensiamo di sì. Una Fiera che chiude i bilanci in perdita, che perde visitatori ed espositori, che non sa leggere la scena nazionale ed internazionale per garantirsi un futuro. Che non permette che qualcuno voti contro il bilancio. Che non assegna al Consorzio Agrario il posto che gli spetta in Cda, dopo che è passato a guida Coldiretti, invocando la scusa che c’è un contenzioso in essere tra le parti.

Nel sistema c’era anche il Consorzio Agrario? Senza dubbio. Un Consorzio agrario che abbiamo conquistato dopo 120 anni e che abbiamo trovato con tanti “scheletri nell’armadio” di cui ci siamo sbarazzati. Un Consorzio agrario che fintanto che era parte di quel sistema era considerato un patrimonio dei cremonesi, ma che una volta perduto dalla Libera è diventato un po’ meno “patrimonio” ma una cosa da combattere, tanto che parte di quelli che lo amministravano hanno deciso di smettere di acquistare dal Consorzio di Cremona. Una domanda a questo proposito: costoro, comportandosi come detto, come vengono catalogati? Amici o nemici del sistema Cremona? Vediamo chi accetta di rispondere.

Che c’entra l’Apa commissariata con questo sistema? Ai posteri l’ardua sentenza. Come promesso non entriamo nel merito. Solo una osservazione. Su un settimanale locale sono apparsi i risultati di bilancio degli ultimi anni dell’Apa. Da 6 anni sono in perdita, così come sono in calo i trasferimenti pubblici (verso tutto il sistema, non solo verso Cremona). Solo una domanda a chi ci legge. Un agricoltore, dopo un solo anno con i conti nella sua azienda che non quadrano, che fa? Dice “che me ne frega, venderò la terra che mi ha lasciato mio padre”. Oppure “E’ tutta colpa di Roma ladrona”. Oppure: “devo metterci mano, tagliando i costi perché così fallisco”. A voi la risposta.

Evviva Cremona e i cremonesi, non quelli del sistema Cremona,  che hanno goduto di un potere che pensano spetti loro per divino provvedimento!”

 

 

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