Giovedì, 25 aprile 2024 - ore 00.40

Costantino Rosa (Casalmaggiore) APPUNTO n. 57 NON SI FINISCE MAI DI CONOSCERE

Il mio interesse deriva dal fatto che nel ricostruire la storia delle caserme e quindi della presenza militare in Casalmaggiore non mi sono mai imbattuto in un cimitero dedicato ad un esercito occupante…..

| Scritto da Redazione
Costantino Rosa (Casalmaggiore) APPUNTO n. 57 NON SI FINISCE MAI  DI CONOSCERE

Costantino Rosa (Casalmaggiore) APPUNTO n. 57 NON SI FINISCE MAI  DI CONOSCERE

Il mio interesse deriva dal fatto che nel ricostruire la storia delle caserme e quindi della presenza militare in Casalmaggiore non mi sono mai imbattuto in un cimitero dedicato ad un esercito occupante…..

Non c’è che dire! E’ una bella sorpresa il poter visionare con calma la cartografia digitalizzata messa a disposizione dall’AIPO (Agenzia Interegionale per il fiume Po) nel suo sito e scoprire per esempio come si trovava isolata rispetto al centro abitato la chiesetta di Santa Maria delle Grazie, posta su una vecchia strada che saliva sull’argine (si dovrebbe trattare della  chiesetta detta del “Morotto” (termine che Lucia Mainoldi farebbe derivare da ‘muro’ o muro rozzo o grezzo), ma ciò che mi ha maggiormente sorpreso è l’indicazione del “Cimitero del Soldati”, cimitero che non ho trovato menzionato in alcun testo storico.

 Il mio interesse deriva dal fatto che nel ricostruire la storia delle caserme e quindi della presenza militare in Casalmaggiore non mi sono mai imbattuto in un cimitero dedicato ad un esercito occupante o meno, come dire che avremmo dovuto avere cimiteri spagnoli, milanesi ecc.. Il rilievo cartografico appartenente alla collezione “Brioschi” Tav. XIX,  è stato fatto nel 1821,  quindi è molto probabile che tale cimitero fosse stato fatto precedentemente,  mentre eravamo occupati dai francesi quindi si può trattare di un cimitero ove erano sepolti militari deceduti (meglio sarebbe dire: annegati) in occasione della rivolta dei cittadini casalesi del 1796  o forse militari deceduti provenienti dall’ospedale militare in Casalmaggiore  (ospedale da 600 posti presso la caserma del Moro o nel Quartiere Grande come sostenuto dal Prof. Antonio del Giudice in un articolo apparso su “ La Provincia” del 27 luglio 1955).

Altra sorpresa: la presenza di ben tre idrometri di cui uno “in vivo” (che nella didascalia è l’igrometro in marmo ) ed uno in legno (per misurare l’altezza del fiume in periodi di secca). Interessante è anche come veniva chiamato il tratto di strada che dalla Via Giuseppina portava in Casalmaggiore (attuale Via Roma) ossia “Strada Regia” che immetteva nella cittadina passando attraverso l’arco detto “dei capuccini” per la vicinanza dell’omonimo convento francescano. Si trattava dell’arco dedicato al passaggio della Principessa Isabella di Parma del 1760 (non vi è alcuna menzione di altri archi nel 1821 già presenti).

L’approdo sul fiume era all’altezza della Piazza di San Giovanni Nepomuceno (piazzale ex Prefettura) ed infine da notare dove erano collocati i mulini di Casalmaggiore (in alto a sinistra) e nella planimetria fra Casalmaggiore e Fossacaprara oltre alle varie isole, ma soprattutto com’è cambiato in un secolo il nostro fiume anche grazie ai vari pennelli costruiti a partire dagli inizi dell’’800 e documentati in un’altra raccolta di cartografie estremamente interessanti.

Fonte Gruppo FB : Casalmaggiore e dintorni,passato, presente e futuro

----------------

Se vuoi pubblicare i yuoi eventi, le tue riflessioni ecc. invia una mail a redazione@welfarecremona.it 

1338 visite

Articoli correlati

Petizioni online
Sondaggi online