Sabato, 27 aprile 2024 - ore 17.14

(CR) Cgil-Cisl-Uil Poste Italiane No ad ulteriori privatizzazioni

Riteniamo che questa azione possa avere conseguenze negative per il Paese, i cittadini e i livelli occupazionali.

| Scritto da Redazione
(CR) Cgil-Cisl-Uil  Poste Italiane  No ad ulteriori privatizzazioni

(CR) Cgil-Cisl-Uil  Poste Italiane  No ad ulteriori privatizzazioni

 Egregio direttore, le Segreterie territoriali delle Organizzazioni Sindacali di Poste Italiane della provincia di Cremona esprimono unitariamente la loro ferma opposizione alla volontà del governo di privatizzare la totalità delle quote azionarie di Poste Italiane, come paventato nelle recenti dichiarazioni del Governo.

 Riteniamo che questa azione possa avere conseguenze negative per il Paese, i cittadini e i livelli occupazionali.

Questa operazione, prevista nel mese di marzo in concomitanza con il nuovo Piano industriale, potrebbe comportare la vendita di una parte importante del pacchetto azionario di Poste Italiane, attualmente detenuto dal Mef e dalla Cassa Depositi e Prestiti, seguendo la decisione avvenuta nell'ottobre 2015 di collocare una prima tranche del 35% delle azioni.

Come Organizzazioni Sindacali, consideriamo questa scelta tutt’altro che lungimirante e sbagliata, perché significherebbe dismettere una realtà strategica e fondamentale per la coesione del Paese.

 Ma vi sono altri motivi a sostegno della nostra opposizione a un nuovo progetto di privatizzazione del Gruppo: Poste Italiane fornisce un servizio universale, il cui compenso è diminuito nel tempo, facendo risparmiare molte risorse economiche alle casse statali; l'attività del Gruppo fornisce all’er ar io consistenti dividendi annuali e la vendita a investitori privati avrebbe senz’altro un impatto negativo sul bilancio pubblico a breve termine; l’Azienda è un fattore strategico per lo sviluppo nazionale, specialmente nella fase attuale di transizione tecnologica e digitale, grazie alla sua vasta rete capillare e ai suoi oltre 30 milioni di rapporti con cittadini e Pmi. Per questo, Poste Italiane necessita di mantenere la sua attuale governance e un assetto proprietario con controllo pubblico.

 La privatizzazione oltre a determinare un taglio degli organici, potrebbe anche compromettere le ragioni del servizio universale e la capacità di fornire prestazioni essenziali alla cittadinanza e alle piccole imprese, in territorio come quello Cremonese fatto di piccole realtà rurali e piccoli Comuni; Poste Italiane svolge un ruolo sociale significativo, specialmente nel settore finanziario, gestendo un rilevante volume di risparmi dei cittadini, in quella che spesso è stata definita la più grande banca del Paese.

 Proseguiremo tutte le iniziative di una grande mobilitazione che coinvolga lavoratori, cittadinanza e forze politiche per preservare i valori di unicità, integrità e sussidiarietà di Poste Italiane.

 Le segreterie territoriali di SLP CIS SLC CGIL, UIL POSTE e UGL COM.NI

Cremona 6 febbraio 2024

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