Martedì, 30 aprile 2024 - ore 16.44

Friuli Venezia Giulia Scuola, sindacati dal prefetto di Trieste: concorso da cambiare

Nella regione, un migliaio gli insegnanti precari ancora in attesa di stabilizzazione. I sindacati: “Il Governo apra immediatamente un tavolo di confronto, per discutere di procedure di reclutamento in grado di valorizzare la professionalità dei docenti”

| Scritto da Redazione
Friuli Venezia Giulia Scuola, sindacati dal prefetto di Trieste: concorso da cambiare

"Il concorso resta, in linea di principio, lo strumento da utilizzare per l’accesso al lavoro pubblico, ma quello annunciato dal Governo rischia di rivelarsi inopportuno per i modi e i tempi con cui viene gestito, in un contesto di criticità non risolte, impegni disattesi, obiettivi mancati, diritti negati: una situazione che rende facilmente prevedibile e inevitabile il moltiplicarsi di contenziosi". Questo, l’allarme lanciato stamane dai sindacati della scuola del Friuli Venezia Giulia nell’incontro con Annapaola Porzio, prefetto di Trieste e commissario di Governo per la regione.

«Anche da questo territorio – hanno spiegato i segretari regionali Adriano Zonta (Flc Cgil), Donato Lamorte (Cisl scuola), Ugo Previti (Uil scuola), Giovanni Zanuttini (Snals) e Massimo Vascotto (Gilda) – rivendichiamo l’immediata apertura di un tavolo di confronto con il Governo, per discutere di procedure di reclutamento in grado di valorizzare la professionalità di chi, con il suo lavoro, ha consentito al sistema scolastico di far fronte alle ordinarie esigenze di funzionamento". Questa, la richiesta ribadita a nome di una vasta platea di insegnanti precari di tutta la regione, circa un migliaio, in attesa di una stabilizzazione pur avendone i titoli.

"Insegnanti – rimarcano ancora i sindacati – che hanno conseguito una costosa abilitazione, conciliando a fatica il lavoro a scuola con le esigenze personali e familiari e che, a volte, sono costretti a trasferirsi in altre regioni pur di lavorare. Tra questi, insegnanti della scuola dell’infanzia, ingiustamente estromessi dal piano nazionale di assunzioni, con il pretesto di dover attendere l’attuazione del percorso 0-6, poi abbandonato dalla legge di Stabilità, e docenti cui è stata preclusa la possibilità di conseguire abilitazioni per la mancata attivazione dei percorsi abilitanti di tirocinio formativo attivo.

"L’unica oppurtunità offerta loro – spiegano ancora le sigle della scuola –, è la possibilità di partecipare a un concorso in cui non viene adeguatamente riconosciuto il valore del servizio svolto. Tutto questo, a causa della totale assenza di confronto tra il Miur e noi sindacati sulle modalità del bando, che non può essere affrontato ignorando la realtà di un precariato, al quale la legge 107 sulla Buona scuola non ha dato le risposte che il Governo aveva assunto come suo preciso impegno". Da qui, la scelta di proseguire, anche a livello regionale, una mobilitazione che punta all’apertura immediata di un confronto con l'esecutivo sui criteri del concorso o su altri percorsi di stabilizzazione per i precari con oltre 36 mesi di servizio.

Fonte Rassegna Sindacale 

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