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Giovedì sera a Crema c'è stato un tentativo di intimidazione fascista, respinta da un gruppo di solidali.

Un ragazzo, riconosciuto come antifascista, è stato raggiunto sul posto di lavoro da una decina di neonazisti che minacciavano di aspettare la sua uscita.

| Scritto da Redazione
Giovedì sera a Crema c'è stato un tentativo di intimidazione fascista, respinta da un gruppo di solidali.

Giovedì sera a Crema c'è stato un tentativo di intimidazione fascista, respinta da un gruppo di solidali.

Un ragazzo, riconosciuto come antifascista, è stato raggiunto sul posto di lavoro da una decina di neonazisti che minacciavano di aspettare la sua uscita.

Tra gli squadristi presenti 3 erano di Crema, 2 di Parma e i rimanenti di Piacenza (quasi tutti appartenenti all'organizzazione Veneto Fronte Skinhead).

Come da tradizione squadrista l'azione doveva essere portata avanti da gente proveniente da fuori città. L'intimidazione non è andata a buon fine e ogni aggressione fisica è stata impedita grazie all'intervento di numerosi solidali.

Attorno alle ore 20:30, in centro storico, il gruppo di neonazisti ha nuovamente avviato provocazioni, condite da insulti razziali, e cercato nuovamente lo scontro, impedito dal gruppo di antifascisti presenti e dai passanti che si fermavano solidali.

Sentendosi forse legittimato dalla propaganda razzista del governo, qualche nostalgico squadrista avrà pensato di essere tornato nel ventennio, ma grazie alla solidarietà antifascista e antirazzista è stata impedita un'aggressione.

L'attuale contesto rende quindi necessario organizzarsi e mobilitarsi contro ogni forma di fascismo e razzismo.

Coordinamento Cremasco antifascista

Crema 2/11/2018

 

 

 

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