Poche cose da dire. Ripropongono una frase di Pierfrancesco Majorino ( assessore al welfare del comune di Milano) : ‘Matteo Renzi ha fatto un ragionamento non banale sull'immigrazione. Non lo condivido in toto ma trovo sconcertante come lo abbiano banalizzato i comunicatori in quel terrificante "a casa loro"(impraticabile come forma risolutiva e le ragioni le spiega qui sotto un democrat renziano della prima ora, non un estremista che fa le marce come me). La verità è una sola : sull'immigrazione navighiamo (sig..) a vista. Ed evitiamo il confronto interno. I risultati eccoli qua’.
Quindi è necessario parlarne non solo senza frasi ad effetto ma entrando nel merito, come ha fatto Gentiloni.
Due sono i problemi che vedo.
Un piano di breve periodo che non può passare se non con accordi bilaterali con i paesi interessati dove magari l’Italia , o meglio alcune imprese italiane, hanno grandi interessi economici con un atteggiamento ‘post coloniale’ e che offra ai giovani lavoro e studio in loco.
Uno a lungo periodo dove è necessario riprendere il senso del significato di quella che si chiama ancora ‘cooperazione internazionale’ per la quale da almeno 30 anni sia in Italia che in Europa non si fa più nulla.
Queste terribili frasi, buttate li, non recuperano voti a destra e né fanno perdere a sinistra. E’ questo che vuole Renzi ?
Gian Carlo Storti